Non dire gatto se... E' sicuro che il Lodo Siragusa risolverà la questione dei presidi congelati e dei ricorrenti?
Data: Venerdì, 26 novembre 2010 ore 15:02:07 CET
Argomento: Redazione


Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Parafrasando un detto polibiano, del nostro collaboratore Polibio, e una vecchia metafora per dire che forse è ancora troppo presto per vedere i 426 dirigenti scolastici siciliani del tutto sanati dopo l'approvazione del Lodo Siragusa al Senato, avvenuta il 23 scorso in commissione cultura a maggioranza e non all'unanimità. Vediamo intanto cosa dice il testo: tre tipologie di intervento: 1) i 426 dirigenti che alla data di entrata in vigore della legge prestano servizio con funzioni di preside  sosterranno una prova scritta sull’esperienza maturata nel corso del servizio; 2) i candidati inclusi in graduatoria e non ancora assunti, sosterranno una prova scritta su un progetto elaborato su un argomento tra quelli che sono stati svolti nel corso di formazione; 3) ai candidati che hanno partecipato alle prove scritte, la rinnovazione della procedura concorsuale consisterà in una nuova valutazione degli elaborati. A costoro sono riservati i posti che si renderanno vacanti e disponibili negli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012 nella Regione Sicilia.
Il primo punto ha in sé i crismi del ridicolo perchè si tratta di un compito che si può benissimo fare a casa e poi ricopiarlo nel corso degli esami, visto che è nota la traccia. Fra l'altro nel Lodo si legge: “A seguito del superamento di tale prova scritta con esito positivo, sono confermati i rapporti di lavoro instaurati…”. In altre parole si dà già per scontato il superamento della prova, perchè altrimenti si sarebbe detto in altro modo e non: a seguito del superamento con esito positivo; è chiaro che il superamento ha esito positivo, mentre nel punto 3 si afferma che per tutti i partecipanti allo scritto si  valuteranno gli elaborati che a suo tempo furono ritenuti non idonei. Non ci sono cavilli giuridici, ma semplici norme così semplicemente espressi che lasciano perplessi, come quest'ultima che pretende di rivedere gli elaborati già giudicati e corretti. Ma a parte questo dicevamo della gatta nel sacco e questo metafora l'ha capita l'Anp che ha subito scritto al presidente Napolitano chiedendo di non perdere tempo e firmare la legge che poi dovrebbe andare in Gazzetta Ufficiale. Infatti il primo scoglio è proprio rappresentato dal presidente della Repubblica che se subodora elementi di incostituzionalità sicuramente non firma. E gli elementi per farlo ci sono, soprattutto relativamente al punto 3, quando si dice che la rinnovazione per i candidati bocciati consisterà “ in una nuova valutazione degli elaborati”. Ora è noto che gli elaborati devono essere anonimi mentre, alla data odierna, quasi tutti i temi sono stati resi  noti e pare che alcuni siano stati anche pubblicati, mentre altri sono stati letti in diretta a Rai3. Ma posto pure che Naplitano firmi occorrerà, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale,  un decreto del Miur che imponga al commissario ad acta, nominato per rifare il concorso sulla base dell'annullamento del concorso da parte della sentenza del Cga, di non procedere alle prove scritte, fissate già per il 14 e 15 dicembre prossimo. Un concatenamento di date e di norme che se sfuggono al controllo vanificano quando le due commissioni parlamentari, Camera e Senato, hanno finora fatto. Ma non finisce qui la vicenda, perchè, posto che tutto vada secondo la tempistica più favorevole ai 426 dirigenti siciliani, i ricorrenti sono già pronti, all'indomani della revoca del concorso e della promulgazione del Lodo Siracusa, a presentare ricorso al Tar per richiedere la sospensiva della Legge per incostituzionalità, sia perchè una legge non può sovvertire una sentenza del Cga e sia perchè non si può ricorreggere un compito già corretto e il cui redattore è già noto. Si può dunque affermare a questo punto che il gatto è già nel sacco? Forse l'unica certezza, come ha affermato più volte Polibio, è la richiesta di danni, materiali e morali, da entrambi le parti: dei 426 presidi congelati e degli oltre 1000 colleghi respinti, almeno a detta della commissione. 

Pasquale Almirante






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