La legge “salva presidi” siciliani approvata a maggioranza in Commissione non convince. Proviamo a leggere i verbali.
Data: Giovedì, 25 novembre 2010 ore 08:24:40 CET
Argomento: Redazione


Lettere in redazione
Dalla lettura del verbale della settima commissione permanente del Senato, che ha definitivamente approvato in sede legislativa la legge che dovrebbe “scongelare” i dirigenti scolastici che erano stati assunti nonostante le insanabili irregolarità che avevano portato alle sentenze di annullamento pronunciate dal C.G.A. per la Sicilia, si viene a conoscenza di particolari che destano dubbi e perplessità. Li vedono a prima vista gli avvocati e addirittura gli studenti di giurisprudenza con due o tre anni di frequenza e di studi. E quel verbale vale la pena del rileggerlo.
Ma prima di entrare nel contenuto del verbale vanno evidenziate alcune frasi di interventi che si trovano nel sito Aetnanet.org. La prima: la legge “ad personas” “rende giustizia a 426 presidi siciliani ingiustamente sospesi da una sentenza assurda e faziosa del CGA che li aveva inchiodati senza loro colpa ad un destino di attesa e incertezza”. Ma quei “presidi siciliani” non erano mai stati sospesi, ma “ingiustamente”, questo sì, erano stati nominati e “ingiustamente” mantenuti nella funzione di dirigenti scolastici da una “legge ad personas” fino alla conclusione della ripetizione del concorso annullato, che doveva essere rinnovato secondo quanto stabilito dal C.G.A. La seconda: ora ci si attende “la revoca immediata dell’assurdo provvedimento amministrativo del commissario ad acta” che aveva fissato la reiterazione delle prove per il 13 e 14 dicembre “in spregio a ogni rispetto dei poteri del Parlamento”. Ma quale “spregio”. Il commissario ad acta è obbligato ad eseguire quanto con sentenza disposto dal C.G.A. Per quanto riguarda la revoca “dell’assurdo provvedimento”, sempre se è assurdo, si può dire che dipende dai tempi e da quanto potrebbe ancora accadere. E comunque non dipende dalla volontà del commissario ad acta. La terza: ci si attende “la rapida pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale per scongiurare qualsiasi conflitto che per insipienza istituzionale si volesse portare avanti”. La pubblicazione dipende dai tempi. Ma la frase non depone bene perché contiene le parole “qualsiasi conflitto” davanti a “insipienza istituzionale”, quindi preventivabile e possibile, che “si volesse ancora portare avanti”: “ancora” vuole dire che si può e il “si volesse” vuole dire che è possibile e che dipende dalla volontà, anche se non si può sapere di chi.
In un altro intervento si parla di chiusura di “una vicenda tormentata”. Ed è vero perché il tormento ha riguardato e continua a riguardare almeno 1.600 insegnanti. E c’è la dichiarazione della senatrice Simona Vicari che col senatore Giuseppe  Firrarello (anche relatore alla settima Commissione in sede deliberante) ha presentato il disegno di legge “salva presidi congelati”, nella quale dice che “è stata vinta una battaglia … che avrebbe compromesso il regolare svolgimento dell’anno scolastico”. Va detto che il regolare svolgimento dell’anno scolastico non potrebbe mai essere compromesso perché la ripetizione del concorso in qualsiasi forma svolta vedrebbe per esistente norma di legge mantenuti nella funzione di dirigenti scolastici fino alla conclusione delle ripetute prove i 416 docenti “dirigenti congelati” che la stanno svolgendo. Infine viene ripetuto che nella sentenza del C.G.A. “non viene mai messa in dubbio la validità e la bontà di tali elaborati che, a tutt’oggi, risultano validi a tutti gli effetti”. Ma come potrebbe essere mai possibile se il concorso è stato interamente annullato dal C.G.A. per vizi insanabili. Se gli elaborati dei 416 “congelati” nella funzione di dirigenti scolastici risultassero “validi a tutti gli effetti” anche gli elaborati dei non ammessi alla prova orale sarebbero “validi a tutti gli effetti”. E quindi la legge “salva dirigenti congelati” non avrebbe avuto motivo di essere fatta. A parte il fatto che errori di valutazione possono riguardare gli elaborati degli ammessi e quelli dei non ammessi e quindi la posizione poteva risultare capovolta.
Per quanto riguarda le perplessità, i dubbi, il dissenso a sanare la posizione di coloro che avevano superato le prove scritte e che erano “stati respinti alle prove orali” (questo dissenso è stato espresso dal senatore Eccher  del Pdl) , l’affermazione che le sottocommissioni dovevano essere convocate in orari diversi e quella che se la composizione delle commissioni non era corretta occorre annullare del tutto il concorso, rinvio al mio intervento posto nel sito il 21 novembre.
Qui riporto dal verbale della seduta del 23 novembre della settima Commissione permanente del Senato che la commissione “ha respinto l’emendamento 5.1, su cui la Commissione bilancio aveva espresso parere contrario ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione”, dopo che in sede di articolo 5, stante il parere contrario espresso dalla Commissione bilancio”, i componenti della Commissione erano stati invitati a trasformare l’emendamento in un ordine del giorno, “altrimenti il parere è negativo”. Il senatore Giambrone dell’Idv “non acconsente a trasformare l’emendamento 5.1 in ordine del giorno ed insiste sulla votazione” e quindi, posto ai voti, l’emendamento “è respinto”.
Nello stesso verbale c’è la “dichiarazione di voto favorevole sul disegno di legge della senatrice Anna Maria Serafini (PD) la quale sottolinea che il provvedimento “cerca di sanare un’ingiustizia”. E allora mi sono chiesto come mai di fronte a sentenze del C.G.A. che hanno annullato il concorso per dirigenti scolastici per vizi sostanziali insanabili e ripetutamente disposto la ripetizione sin dalle prove scritte (stranamente ritardate e con provvedimenti che le hanno addirittura sospese) il Partito democratico ha politicamente operato per una legge “ad personas” invece di riconoscere la legittimità delle sentenze della magistratura. L’unica risposta è quella di avere tra i concorrenti “congelati”. Si sa, con riferimento a partiti, che vi sono parenti, conviventi, amici e amiche tra i concorrenti, persone da “tutelare”, che magari svolgono la funzione di “dirigente scolastico” nello stesso comune del parlamentare o che fanno parte evidente di un determinato partito o di un determinato sindacato. Si tratta dello stesso partito, il PD, che è assolutamente contrario alle “leggi ad personas” e che rivendica l’assoluto rispetto per le sentenze della magistratura. Se così non fosse, bisognerebbe dare un addio alla legalità e alla democrazia, e accogliere tutti i lodi che sono stati e che verranno presentati a favore del presidente del Consiglio col “trucco” che non riguardano personalmente lui e i da lui “protetti” al suo servizio.
E sempre nello stesso verbale si legge che il senatore Giambrone (Idv) “ha presentato un emendamento nella fase di esame presso il Senato, che purtroppo la Commissione ha testé respinto”, e che il senatore Pittoni (LNP), mentre “conviene che i vincitori del concorso non abbiano colpe in ordine all’andamento delle prove sostenute”, ricorda che “alla Camera dei deputati, il suo Gruppo ha tuttavia presentato proposte diverse”, e “per queste ragioni annuncia il voto contrario della Lega Nord”.
Qualcuno mi dica se è possibile un concorso nel quale i concorrenti preparano a casa il compito, sostanzialmente a loro scelta, che il giorno dopo dovranno “ricopiare” in classe, magari dopo averlo mandato a memoria. Ma allora potrebbe presentarsi chiunque, magari l’ultimo degli studenti, a ricopiare a scuola il compito costruito a casa magari con l’aiuto di persone veramente competenti, un aiuto magari a pagamento. E se è possibile che gli scritti di un concorso annullato e di vasta conoscenza possono essere resi del tutto irriconoscibili. Questo problema rientra tra i dubbi emersi in una delle sedute della settima Commissione permanente del Senato. Un dubbio rappresentato da uno dei componenti e presente nel relativo verbale della Commissione.
Al momento attuale non è impossibile prevedere il futuro. L’unica cosa certa è che c’è chi è pronto a presentare ricorsi e a proseguire nell’azione di rivendicare il rispetto delle sentenze della magistratura e a respingere l’invasione della politica e dei politici a sostegno di parenti, conviventi, amici, amiche e conoscenti.

Umberto Tazer
umbertazzer@hotmail.it






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