L’udu e i ricercatori incontrano Bersani e Di Pietro sul tetto di ingegneria. No alla tensione delle
Data: Giovedì, 25 novembre 2010 ore 07:00:00 CET
Argomento: Comunicati


Dal tetto di architettura a Roma a quello di Ingegneria a Palermo, dove sempre gli studenti dell’Unione degli Universitari insieme ai ricercatori protestano contro il ddl. Dalle occupazioni a Torino, Pavia, Macerata, al presidio sotto Montecitorio, si allarga la protesta di studenti e ricercatori contro il ddl.
"Abbiamo ricevuto la solidarietà dei segretari Bersani e Di Pietro a cui abbiamo chiesto una forte opposizione alla Camera e, se dovesse passare, al Senato e di aprire un percorso di costruzione di un’idea alternativa di Università che parta da studenti e ricercatori."
Intanto la Camera prosegue con le votazioni e il Governo non ha intenzione di fermarsi, ignorando le proteste che ormai da un anno a questa parte abbiamo messo in piedi. L’unica risposta ricevuta è il clima di tensione generato oggi dalle forze dell’ordine che cercano di contrastare una protesta importante, espressione del dissenso diffuso contro questa riforma. "Arrestare studenti che protestano per la sordità del Governo e della maggioranza del Parlamento vuol dire voler alzare il clima di tensione nel Paese, colpendo ancora una volta gli studenti, proprio coloro che non hanno più niente da perdere."
Il ddl peggiora di minuto in munito. L’emendamento della Lega che prevede che il 10% delle borse di studio venga riservato ai residenti può solo essere definito “incivile”. L’idea che il diritto allo studio debba essere riservato in base alla residenza è un’idea che rifiutiamo categoricamente. In Italia la mobilità studentesca è determinata soprattutto dalla possibilità di avere agevolazioni economiche che cambiano da regione a regione.
La copertura delle borse di studio nel nostro paese vede una forte divaricazione tra nord e sud e questo emendamento barbaro non fa che accentuarle. Pensiamo che questo sia solo il primo assaggio di un federalismo in salsa leghista che mira solo a dividere il paese.
Chiediamo che il DDL venga ritirato immediatamente, in caso contrario le proteste continueranno in tutto il paese. Domani continueremo il presidio sotto il Parlamento.
Roma, 24 Novembre 2010
Coordinatore Nazionale
Giorgio Paterna (g.paterna@gmail.com)





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