Merito a scuola: soltanto se hai gli studenti migliori
Data: Martedì, 23 novembre 2010 ore 16:15:00 CET Argomento: Sindacati
Né per legge né per contratto ma per la
sola volontà del ministro Gelmini che decide a chi assegnare i soldi
con il beneplacito di alcuni sindacati confermati dal ministro Brunetta.
Dal 1974, ogni qual volta si è siglato un contratto, MIUR e OO. SS. si
sono impegnate, invano, a ipotizzare un sistema premiale di carriera
nel corpo docente. L’esigenza era
tanto più sentita dopo il 1997, quando la scuola autonoma trasformava
il preside in dirigente scolastico, eliminando così l’unica anomala
forma di carriera che consisteva in un nuovo lavoro.
Ancora nel 2007, nell’art. 24 del CCNL 2006-2009, le stesse parti si
sono impegnate “a ricercare, in sede contrattuale, in coerenza con lo
sviluppo dei processi di valutazione complessiva del sistema nazionale
d’istruzione e con risorse specificamente destinate, forme, modalità,
procedure e strumenti d’incentivazione e valorizzazione professionale e
di carriera degli insegnanti”.
Ma come si sa, la L. 122/2010 ha
bloccato la sigla dei contratti per il prossimo triennio e ha assegnato
al ministro Gelmini i soldi risparmiati sulla pelle di studenti e
colleghi. Così, ora può
decidere di concedere con un’elemosina i soldini legati agli scatti di
anzianità senza riconoscerli per la pensione, di potenziare l’Invalsi
per somministrarne le prove anche alle Superiori, di premiare i soli
docenti di due città secondo criteri unilateralmente decisi, senza
alcun confronto con quei lavoratori a cui si chiede soltanto di
richiedere volontariamente uno stipendio in più, come si fa con gli
asini tra carote e bastonate. Il loro aumento di stipendio, per
i prossimi tre anni, dipenderà dal
risultato degli studenti nelle prove Invalsi di cui non si sono mai
discusse l’opportunità pedagogica, l’utilità didattica, l’obiettiva
scientifica, la coerenza con la progettazione del curricolo.
Tuttavia, quasi tutte le OO. SS. -
la cui rappresentatività è stata prorogata per il 2010 per effetto del
decreto legislativo Brunetta che ha rinviato le elezioni RSU sine die e
con essa la scelta democratica dei propri rappresentanti sindacali - plaudono. Certo, avrebbero potuto,
almeno, protestare sul metodo e sui criteri scelti, o almeno, tacere,
visto che soltanto l’ANIEF è rimasta a denunciare questo ennesimo
attacco all’alto merito e al prezioso lavoro di tutto il personale
della scuola, precario e di ruolo.(da Anief)
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