Giovani Democratici, “Il ministro Gelmini non perde occasione per vantarsi dei suoi disastri''
Data: Martedì, 23 novembre 2010 ore 09:15:00 CET Argomento: Comunicati
Dichiarazione di Grandinetti
(FdS) e Grimaldi (GD) in merito alle dichiarazioni del Ministro
Gelmini. "Il Governo delle destre,
continua nel tentativo di costruire una scuola pubblica povera e dai
tratti classistici, nella quale chi ha i mezzi per andare avanti può
farcela, ma chi rimane indietro non deve essere aiutato ma addirittura
punito. Il ministro Gelmini
non perde occasione per vantarsi dei suoi disastri"- dichiarano
Marco Grandinetti, Portavoce nazionale della Federazione degli
Studenti, e Michele Grimaldi, responsabile Saperi dei Giovani
Democratici. – "Ed il suo intervento di oggi sul Corriere della Sera lo
dimostra chiaramente: tra un po' in nome del suo presunto rigore e del
suo presunto merito proporrà voti e bocciature anche negli asili nido".
"Dare un voto ad un bambino delle elementari significa dare un voto
alla condizione culturale ed economica della sua famiglia, non certo al
suo rendimento scolastico. D'altronde la dichiarazione del Ministro non
stupisce, visto che ama vantarsi del ritorno al passato della nostro
sistema dei saperi e che ogni fine anno si prende il paradossale
‘merito’ dell'aumento del numero di bocciati, che invece dovrebbero
rappresentare l'indice di fallimento della scuola".
“Il Governo delle destre, continua nel tentativo di costruire una
scuola pubblica povera e dai tratti classistici, nella quale chi ha i
mezzi per andare avanti può farcela, ma chi rimane indietro non deve
essere aiutato ma addirittura punito. Nella società della conoscenza il
sapere e lo studio sono diritti di tutti, non appannaggio di pochi: la
scuola dell’obbligo ha la funzione di creare emancipazione e cultura,
non di avviare selezioni finto meritocratiche. L’idea si una scuola che
sin dall’infanzia si basi sulla competizione a tutti i costi e non
sull’emancipazione e la solidarietà è un’idea sbagliata e dannosa che
continueremo a combattere".
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