Cobas: sugli scatti di anzianità ancora nessuna certezza. Solo fumo.
Data: Martedì, 23 novembre 2010 ore 07:10:30 CET
Argomento: Comunicati


Hanno tagliato 150.000 posti di lavoro, hanno distrutto la scuola  pubblica per finanziare (forse!!) una voce contrattuale (solo per il  2011!!) che avevano unilateralmente e illegittimamente eliminato.
E Cisl, Uil, Snals e Gilda cantano vittoria: pazzesco!
In questi ultimi tre giorni tutti i giornali hanno riportato la notizia dello “sblocco” degli scatti di anzianità con  i sindacati firmatari che inneggiano alla vittoria e attaccano gli “irresponsabili” che hanno sempre parlato di  “accordo truffa”. 
Ebbene si, confermiamo che la finanziaria estiva di Tremonti e l'accordo tra MIUR e CISL, UIL, SNALS è stata  una truffa per i lavoratori della scuola. 
Intanto chiariamo subito che non è assolutamente vero che gli scatti triennali siano stati, ad oggi,  ripristinati:  
Perchè non ci sembra sia stato emanato ancora alcun decreto (sarebbe dovuto già arrivare da luglio,  vero??); siamo, quindi, ancora nella fase delle promesse. 
2. Perchè Il famoso comma 14 dell'art. 8 della finanziaria recita che il 30% dei risparmi (tagli!!) ottenuti  nella scuola con la Finanziaria del 2008 e che erano stati destinati a premiare il merito ( art. 64,..), circa  2 miliardi di euro, sarebbero stati invece dati a tutto il personale, come una sorta di “risarcimento” per  il  furto  di  tre  anni  di  anzianità.  Recupero  irrisorio,  perché  la  cifra  in  ballo,  un  po’  meno  di  2  miliardi,  divisa  su  tutti  portava  ad  un  recupero  pro‐capite  sui  2000  euro  (ovviamente  lordi),  a  fronte  di  una  perdita causata dai tre anni di anzianità rubati, di 30.000 – 40.000 euro nella vita lavorativa  
3. Perchè, anche fosse vero quello che scrivono i “difensori” dei lavoratori, ricordiamoci che per avere  un anno di “sbocco” dell'anzianità (perchè di questo, al massimo si tratterebbe), la scuola ha subito  il più grande licenziamento di massa di tutta la storia italiana. In cambio del taglio di personale e di  risorse  della  scuola  Cisl,  Uil,  Snals  e  Gilda,  applaudono  al  governo  che  restituirebbe  una  quota  di  salario che non avrebbe dovuto essere tagliata, perchè inserita nel contratto collettivo nazionale. A  meno che non spieghino ai lavoratori che il CCNL (oltre al fatto di averlo “congelato” per 4 anni)  non ha più valore  e in qualsiasi momento la parte padronale può “ritoccare” (Marchionne docet). 
Ma la cosa che, tra le tante, ci conferma la “svendita” di Cisl, Uil, Snals e Gilda (e, su questo aspetto, anche  della Cgil) è la posizione assunta sulla “carriera” degli insegnati. 
Posizioni ormai note: ricordiamo che il primo a intervenire su questa materia è stato Berlinguer con il noto  “concorsone”  voluto  da  tutti  i  sindacati  confederali  (che  avevano  già  preparato  i  libri  e  attivato  i  corsi  di  preparazione) ma rigettato dalla categoria che, dal basso, fece ritirare il progetto e dimettere il ministro. 
Oggi ripartono all'attacco con un progetto sperimentale rivolto ai singoli insegnanti da attuare nel corrente  anno scolastico a Napoli e Torino coinvolgendo 20 scuole per città, concedendo una mensilità di premio al  20% dei docenti tra quelli che ne fanno domanda. Chi deciderà all’interno della scuola il 20% degli insegnanti  cui assegnare il premio? Semplice, siamo nell'era Brunetta, quindi ci sarà un nucleo composto dal dirigente e  da due docenti eletti con voto segreto dal collegio dei docenti. E quali sono gli indicatori? Curriculum, scheda  di autovalutazione (???), attività connesse al profilo dei docenti previste dal contratto vigente e, udite udite,  apprezzamento da parte di genitori e studenti. 
Stiamo davvero raggiungendo il punto di non ritorno: la questione della valutazione e del merito, che per i  sindacati doveva rappresentare il punto di arrivo della scuola dell'autonomia, della scuola azienda, di fatto  rappresenta il vero nuovo volto della scuola italiana, quello della scuola “miseria”. 
Invitiamo tutti i collegi docenti delle scuole coinvolte nella sperimentazione a non aderire, battiamoci per  riavere i nostri soldi, il nostro contratto e tutti i nostri diritti. 

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