Libri di testo e borse di studio: ecco l'imbroglio Gelmini
Data: Lunedì, 22 novembre 2010 ore 18:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
La finanziaria
(o la legge di stabilità come si chiama ora) approvata venerdì dalla
maggioranza alla camera penalizza di nuovo la scuola e le famiglie. Il
governo, come solitamente fa, ha cercato di occultare i tagli che
questa volta riguardano i libri scolastici e le borse di studio, da un lato raccontando sull’argomento bugie
all’opinione pubblica e dall’altro, per spostare l’attenzione su altro,
annunciando trionfalisticamente sulla stampa un piccolo progetto sul
riconoscimento del merito degli insegnanti.
Ma, approfondendo la notizia, emerge ancora una volta che ci troviamo
di fronte a una nuova trovata pubblicitaria: un tema molto serio come
quello del merito, dopo una assillante campagna propagandistica di due
anni e mezzo, si è concretizzato in un progetto che sarà sperimentato
in sole 40 scuole su oltre 10.000 istituzioni scolastiche e 42.000
plessi scolastici.
Ma andiamo con ordine sui nuovi tagli. Nei giorni scorsi il Pd, durante
la discussione alla Camera del disegno di legge di stabilità, ha
sollevato con forza la questione del taglio di 103 milioni destinati ai
contributi alle famiglie a basso reddito per l’acquisto dei libri
scolastici.
La ministra Gelmini ha replicato stizzita sulla stampa che i soldi
c’erano e che erano previsti in un fondo più ampio, destinato cioè a
coprire più finalità. Ma durante l’esame del provvedimento in Aula è
stato svelato l’imbroglio.
Il fondo di cui parla la ministra
ammonta per il 2011 a soli 250 milioni di euro e deve far fronte alle
seguenti voci, costate nel 2010 603 milioni: 103 milioni per i libri
scolastici, 370 per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili
e 130 milioni per far fronte agli impegni assunti sulla solidarietà
presso banche e fondazioni estere. Questa è la realtà crudele delle
cifre che sono iscritte in bilancio!
La ministra Gelmini deve ora spiegare
come farà il governo a far fronte a spese pari a 603 milioni con una
disponibilità di soli 250 milioni (un taglio di ben il 60%). Pensa di
poter replicare il miracolo dei pani e dei pesci? Ipotesi questa
evidentemente irrealizzabile. Purtroppo, non potranno che esserci
dolorosi tagli per tutti a iniziare dalla gratuità, totale o parziale,
dei libri di testo. A tutto questo si aggiunge il taglio di 85 milioni
(ben l’80% del fondo) alle borse di studio per gli alunni con famiglie
a basso reddito.
La verità drammatica è che il governo continua ad accanirsi contro le
famiglie più in difficoltà, contro la scuola pubblica e il diritto allo
studio di milioni di studenti. (da L'Unità.it di Maria Coscia)
redazione@aetnanet.org
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