Un parlamento intero, coi sindacati, si adopera per i dirigenti “congelati”, mentre la scuola soffre
Data: Venerdì, 19 novembre 2010 ore 07:00:00 CET
Argomento: Comunicati


Lettere in redazione
C’è da non crederci! Eppure è vero. Da un anno a questa parte, la Camera dei deputati e il Senato hanno riservato molto tempo per cercare di sovvertire le sentenze del C.G.A. per la Sicilia. Sentenze di totale annullamento del concorso per dirigenti scolastici perché pieno di scorrettezze. Sentenze che obbligavano e obbligano l’amministrazione a ripeterlo. E allora a sostenere i parenti o conviventi, gli amici e le amiche sono intervenuti i parlamentari.  Una prima volta hanno presentato un emendamento ‘ad personas’ per ‘salvare’ il posto di dirigente scolastico a 416 insegnanti che erano risultati ‘vincitori’ nel concorso annullato dal C.G.A., ma il Presidente della Repubblica lo bocciò.
Una seconda volta venne bocciato per intervento del presidente della Commissione affari costituzionali del Senato l’emendamento per fare svolgere un concorso riservato che doveva sanare le scorrettezze sanzionate dal C.G.A. Una terza volta sono intervenuti due disegni di legge alla Camera dei deputati e un disegno di legge al Senato. E allora è facile comprendere perché un’iniziativa ripetutamente bocciata e ritenuta incostituzionale possa moltiplicarsi per tre! Ed è anche facile comprendere perché sono stati dedicati tanti giorni e tanto tempo nel passaggio da una commissione all’altra e da una Camera all’altra per cancellare con una legge le sentenze della magistratura!
Molte le sedute nelle diverse commissioni dei due rami del Parlamento, molti gli interventi, molti gli emendamenti, molti i verbali per rovesciare con una legge e nonostante il contrasto con la Costituzione le sentenze della magistratura. Una legge che viene indicata necessaria perché 416 scuole della Sicilia risentono della mancanza di dirigenti scolastici effettivi. Non è vero. Basta guardarsi intorno. Se invece fosse stato vero, sarebbe stato un motivo in più per ripetere velocemente il concorso annullato dalle sentenze del C.G.A. E salvare così velocemente la scuola siciliana! Proprio sul quotidiano “La Sicilia” del 18 novembre è riportata, sottoscritta da 28 dirigenti scolastici a tempo indeterminato di altrettanti istituti di Catania, una lettera nella quale assumono una posizione netta in merito al disservizio di assistenza igienico-personale agli alunni disabili frequentanti le scuole. Esprimono i tutto il loro rammarico per il ritardo dell’attivazione del suddetto servizio nelle scuole e “si ritengono amareggiati e indignati per le modalità con cui l’intera delicatissima vicenda è stata gestita dall’amministrazione comunale di Catania e trattata attraverso i mezzi di comunicazione mediante un’informazione ambigua e fuorviante mirata a screditare l’immagine della scuola e dei suoi dirigenti ritenuti ingiustamente responsabili di un servizio obbligatorio non reso”.
Penso che quei parlamentari tanto interessati all’approvazione di una legge per annullare le sentenze del C.G.A. avrebbero fatto bene ad utilizzare quel tempo per migliorare le condizioni delle scuole della Sicilia. E penso anche che i sindacati della scuola, tutti i sindacati della scuola, compresi quelli dei dirigenti, avrebbero fatto bene ad occuparsi di trovare il modo di sanare insufficienze come quella indicata dai dirigenti scolastici delle scuole del comune di Catania. E di eliminare tante altre cose negative che purtroppo si riscontrano nelle scuole. Perché ho letto un documento sindacale nel quale si trova scritto che ‘una scheggia della magistratura isolana entra a gamba tesa spiazzando il Parlamento e imponendo a fortiori, in spregio ad ogni elementare regola di buon senso, il rifacimento delle prove per il 13 dicembre’, evidenziando l’esistenza di una acredine e un senso di vendetta in settori minoritari e marginali della sola magistratura isolana che lascia allibiti’. Pertanto viene proposta addirittura ‘la proclamazione congiunta dello stato di agitazione’ di tutti i sindacati ‘per arrivare, secondo le procedure previste, alla proclamazione congiunta dello sciopero della scuola per il 13 dicembre 2010’.
Se questa è l’ottica di favorire il bene pubblico indicata nel documento di una delle organizzazioni sindacali dei presidi nel proporre lo sciopero generale per ‘recuperare’ all’impossibile legalità la permanenza di 416 insegnanti come dirigenti scolastici, bisognerebbe mandare a monte qualsiasi nozione di educazione civica e di diritto costituzionale. Una proposta seria potrebbe essere quella di lottare per l’occupazione dei lavoratori della scuola diventati improvvisamente disoccupati. Di dare la corretta assistenza agli alunni disabili. Di ridurre il numero degli alunni per classe. E di vedere i componenti delle segreterie e i dirigenti dei sindacati presenti nelle singole scuole a restare notte e giorno nelle sedi delle proteste. In caso contrario, non si vede perché i docenti, il personale Ata e gli stessi dirigenti scolastici debbono corrispondere ogni mese un ‘obolo’ per l’iscrizione ad uno qualsiasi dei sindacati della scuola.


Umberto Tazzer
umbertazzer@hotmail.it






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