Francesca Puglisi: la cattiva coscienza del ministro Gelmini
Data: Giovedì, 18 novembre 2010 ore 22:45:00 CET Argomento: Comunicati
Francesca Puglisi, responsabile Scuola PD:
"Il suo mandato al dicastero dell’Istruzione sarà ricordato come il più
devastante della storia repubblicana, nonostante il reintegro degli
scatti di anzianità e i progetti (per ora fumosi) sulla valutazione"
Il
ministro dell'Istruzione Gelmini ha presentato ai sindacati la bozza di
decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti di
anzianitá maturati dal personale della scuola. Ha inoltre annunciato
due progetti per la valutazione degli istituti e degli insegnanti.
Ecco il commento di Francesca Puglisi
responsabile Scuola della Segreteria nazionale del Partito Democratico:
Capisco che Mariastella Gelmini tenti di lasciare un buon
ricordo prima di chiudere la sua esperienza ministeriale, ma proprio
non ce la fa, neanche cogli ultimi interventi annunciati e il suo mandato al dicastero dell’Istruzione
sarà ricordato come il più devastante della storia repubblicana.
Certo, ha fatto bene –ed era ora!- ad accogliere la richiesta del PD e
dei sindacati di reintegrare gli scatti di anzianità, perché ci sarebbe
mancato solo questa assurda decurtazione degli stipendi, ma sulla valutazione del sistema scolastico
e degli insegnanti, il ministro è capace di pessima propaganda.
Conoscendo, purtroppo, il tipo di
politiche di questo governo, già immaginiamo che nella testa del
ministro ci sia l’ipotesi di stilare una sorta di classifica delle
scuole migliori. Se la tolga dalla testa, questa idea perniciosa e
inutile, perché favorirebbe solo un ingestibile esodo di iscrizioni da
un istituto all'altro. Quel che il ministro dovrebbe fare è
investire sulla valutazione e la diffusione delle buone pratiche
didattiche, per aiutare tutti gli studenti, anche quelli che vivono nei
quartieri più degradati delle città, ad avere una scuola pubblica di
qualità, allineando i livelli di apprendimento e di competenza degli
studenti italiani, ovunque essi vivano, ai loro coetanei europei. E’ troppo chiedere che nell’Italia unita e
repubblicana degli anni duemila, la scuola di Scampia abbia la stessa
qualità, le stesse risorse, gli stessi materiali, della scuola del
centro di Milano?
La differenziazione è, invece, da
attuare nelle carriere all'interno dell'autonomia scolastica, perché è
sacrosanto riconoscere il merito degli insegnanti. Si prevedano, ad
esempio, gratificazioni retributive a chi svolge in una scuola moderna
aperta tutto il giorno e tutto l’anno, quel lavoro oscuro di correzione
dei compiti, ricerca didattica, preparazione delle lezioni, oggi
compiuto a casa dai docenti. Si premi il merito degli "insegnanti
eroi", impegnati a combattere la dispersione scolastica nelle zone ad
alta infiltrazione mafiosa e camorristica, dove la scuola pubblica è
l'unica Istituzione democratica che davvero può cambiare la vita delle
generazioni future.
Ma il nodo vero è che nessuna
valutazione seria è possibile in questa scuola. Come possiamo valutare
insegnanti cui è negata la formazione in servizio, e quindi
l’arricchimento culturale e professionale indispensabile per un auto
miglioramento? Quale
valutazione daremo alle migliaia di precari? Come possiamo valutare
scuole dove manca tutto? Come possiamo valutare un sistema che è stato
smantellato nelle ore di laboratorio, affossato da classi
sovraffollate, stravolto da una didattica mai rinnovata?
Su questi temi il Partito Democratico è disponibile ad aprire un
confronto serio, con le parti sociali, il Governo e il modo della
scuola tutto, a partire dalle proposte politiche per una scuola
pubblica di qualità votate all'Assemblea nazionale di Varese.
redazione@aetnanet.org
|
|