ANALISI DEL CIR DEI DIRIGENTI SCOLASTICI DELLA LOMBARDIA
Data: Mercoledì, 17 novembre 2010 ore 20:12:43 CET
Argomento: Sindacati


Dopo quella della Sicilia, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo della Lombardia; vengono confermate le anomalie già segnalate nelle precedenti note, diventano anzi ancora più pesanti.

Vediamo i punti essenziali, partendo dal budget; l’ammontare viene determinato aggiungendo allo stanziamento ministeriale la quota-parte degli incarichi aggiuntivi, il totale viene poi suddiviso tra retribuzione di posizione e retribuzione di risultato, nelle proporzioni stabilite dal CCNL:
Tab.1-Budget


TOTALE

18.121.412,58

100,00

POSIZIONE

15.403.200,69

85,00

RISULTATO

2.718.211,89

15,00

LA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE
Per prima cosa, viene determinato l’impegno di spesa per la corresponsione della quota fissa che, pur essendo già in pagamento, va comunque contabilizzata a carico del Fondo Regionale; si procede moltiplicando l’importo annuo pro capite per il numero dei dirigenti in servizio:
Tab.2-Impegno di spesa per quota fissa


IMPORTO PRO CAPITE

DIRIGENTI IN SERVIZIO

SPESA

3.556,68

998

3.549.559,21

Si sottrae poi tale importo dal totale del budget per la posizione e si ottiene così il budget per la quota variabile:
Tab.3-Determinazione budget per quota variabile


BUDGET POSIZIONE

SPESA PER QUOTA FISSA

BUDGET PER QUOTA VARIABILE

15.403.200,69

3.549.556,66

11.853.644,03

E’ ora possibile determinare l’importo medio della quota variabile; stranamente, non si prendono più in considerazione i dirigenti in servizio, ma quelli in organico:
Tab.4-Determinazione importo medio quota variabile


BUDGET

DIRIGENTI IN ORGANICO

MEDIA PRO CAPITE

11.853.644,03

1.295

9.153,39

            Attenzione, lo ribadiamo anche qui: si tratta di una scelta, non di un obbligo; si potrebbe pensare che se il Fondo è stato determinato in base ai dirigenti in organico, anche la sua suddivisione deve seguire lo stesso criterio, ma non è così, perché significherebbe che molte quote (per la precisione, 297) non verrebbero corrisposte ed andrebbero di conseguenza perse.

Se per determinare la media pro capite si utilizzano come divisore i dirigenti in organico (1295), essendo i dirigenti in servizio di meno (998), l’impegno di spesa risulta inferiore al budget:
Tab.5-Impegno di spesa quota variabile


MEDIA PRO CAPITE

DIRIGENTI IN SERVIZIO

IMPEGNO DI SPESA

€ 9.153,39

998

9.135.083,22

Nota:A causa degli arrotondamenti,i calcoli non sono precisi
Si registra un “risparmio”, una “quota residua” pari a 2.718.557,71 euro, che viene accantonata.

Vediamo ora la determinazione della quota variabile differenziata per fasce, dato che finora abbiamo parlato di media pro capite:
Tab.6-Importi quota variabile per fasce


FASCE

RAPPORTO

IMPORTO ANNUO

IMPORTO MENSILE

PRIMA

1,7

11.402,35

877,10

SECONDA

1,5

9.601,98

738,61

TERZA

1,2

7.801,61

600,12

QUARTA

1

6.601,24

507,79

Possiamo notare che la divaricazione tra prima e quarta fascia è inferiore rispetto alla Sicilia: 70% contro 90%

LA RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Il budget per la retribuzione di  risultato viene ad essere più che raddoppiato, grazie al conferimento della quota residua della retribuzione di posizione:
Tab.7-Rideterminazione budget retribuzione risultato


BUDGET MIUR

QUOTA RESIDUA

BUDGET RIDETERMINATO

2.718.211,89

2.718.557,74

5.436.769,63

Del budget rideterminato si accantona una quota per il pagamento delle reggenze, il resto è disponibile per la retribuzione di risultato:
Tab.8-Suddivisione budget


REGGENZE

RETRIBUZIONE RISULTATO

2.115.796,89

3.320.972,74

A questo punto, viene definito il nuovo importo della retribuzione di risultato, corrisposta in un’unica soluzione annuale:
Tab.9-Retribuzione di risultato


FASCE

IMPORTO ANNUO

PRIMA

4.090,66

SECONDA

3.444,77

TERZA

2.798,87

QUARTA

2.152,98

MEDIA

3.121,82

ANALISI DEL CONTRATTO
Ho avuto già modo dirlo, lo ripeto qui: a leggere certe cose, sono rimasto letteralmente basito: spostare 2.718.557,74 euro dalla posizione al risultato è un’operazione del tutto illegittima, a norma degli artt. 55 e 56 del CCNL; non viene infatti rispettata la suddivisione del Fondo (85% alla retribuzione di posizione e 15% alla retribuzione di risultato):
Tab.10-Nuova suddivisione del budget

 

BUDGET 

IN %

TOTALE

18.121.412,58

100,00

POSIZIONE

12.684.642,95

70,00

RISULTATO

5.436.769,63

30,00

Il budget per la posizione scende al 70%, quello per il risultato sale al 30%: c’è bisogno di dire altro?

Abbiamo fatto una simulazione, rispettando quanto stabilito dal CCNL (85% posizione e 15% risultato), e abbiamo messo a confronto i risultati con quanto stabilito dal CIR.
Per la posizione abbiamo:
Tab.11-Confronto tra CIR e Simulazione-Importi mensili


FASCE

CIR

SIMULAZIONE

DIFFERENZA

PRIMA

877,1

1.134,55

+257,45

SECONDA

738,61

955,41

+216,8

TERZA

600,12

776,27

+176,15

QUARTA

507,79

656,83

+149,04

Per il risultato abbiamo:
Tab.12-Confronto tra CIR e Simulazione-Importi mensili


FASCE

CIR

SIMULAZIONE

DIFFERENZA

PRIMA

314,67

57,08

-257,59

SECONDA

264,98

48,07

-216,91

TERZA

215,3

39,05

-176,25

QUARTA

165,61

30,04

-135,57

Se si fosse rispettato il CCNL, com’è evidente i totali non sarebbero cambiati, ma ben diversa sarebbe stata la suddivisione tra posizione e risultato; tra i 150  e i 250 euro mensili, a seconda della fascia, il Cir li fa illegittimamente passare dalla retribuzione di posizione a quella di risultato.

Si potrebbe dire: cosa cambia? E’ la somma che fa il totale! Non è vero affatto,  perché le somme appena indicate sono perse ai fini della pensione e della liquidazione; i colleghi lombardi che andranno in pensione nei prossimi anni, con 40 anni di servizio, perderanno tra i 150 e i 250 euro al mese sulla pensione e tra i 6.000 e i 10.000 sulla buonuscita!

Perché tutto questo? Per risolvere il problema dell’incapienza dei Fondi, si risponde in sede sindacale.
Non è vero, quella fatta è un’operazione di puro maquillage, naturalmente a spese della categoria.
Ipotizziamo che prima o poi i vuoti di organico siano riempiti, a seguito dell’espletamento del prossimo concorso; a parità di condizioni, la retribuzione di posizione resterebbe invariata, dato che è “tarata” sui posti in organico, ma quella di risultato diminuirebbe: di nuovo l’incapienza, con conseguente diminuzione della retribuzione.
Se però la retribuzione di risultato viene corrisposta in un’unica soluzione per ogni anno scolastico, ecco l’effetto maquillage: gli stipendi mensili rimarrebbero invariati, diminuirebbe l’una tantum  annuale, ma a distanza di un anno chi se ne accorgerebbe?
L’unico modo per evitare l’incapienza in caso di colmatura degli organici è quello di aumentare le risorse.
Le risorse, però, effettivamente aumentano in modo automatico, perché anno per anno viene conferita ai Fondi la RIA dei pensionati; se si tiene conto che fino al 2014 le retribuzioni sono bloccate, è evidente che alla riapertura della contrattazione il conferimento della RIA di tre o quattro anni avrà ampiamente colmato l’eventuale in capienza; a maggior ragione, la decurtazione della retribuzione di posizione appare senza senso.

 

Pietro Perziani, perziani@libero.it
Resp nazionale relaz sindacali dirpresidi/confedir

 







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