Convegno all'Università Cattolica di Brescia, LA RICERCA DEL FONDAMENTO
Data: Mercoledì, 17 novembre 2010 ore 15:01:15 CET Argomento: Eventi
Si è svolto a Brescia in
data 8-9 novembre presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore il
Convegno nazionale La ricerca del fondamento. Letteratura e religione
in una società secolarizzata. Il convegno, organizzato dal Dipartimento
di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica, dalla
Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, dalla rivista “Atelier” e
dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania, ha
riunito noti italianisti, teologi e scrittori intorno alle istanze
metafisiche e spirituali della letteratura.
Nel corso della
prima giornata le relazioni hanno avuto un carattere metodologico: G. Ladolfi (direttore di “Atelier”)
avverte una forte esigenza di cambiamento nella cultura occidentale,
ormai caratterizzata da necessità di mercato e da una generale sfiducia
verso i valori umani. Alla cultura “emporiocentrica” egli intende
opporre la promozione della portata conoscitiva dell’arte e di una
ferma coscienza della integralità della persona umana verso il
re-incanto e la realizzazione di un nuovo umanesimo.
A questa posizione si affiancano le parole di Mons. Calambrogio, direttore dell’ISSR
“San Luca”, il quale esorta al dialogo tra religiosi e laici,
tra credenti e non credenti allo scopo di evitare ogni forma di
demonizzazione dell’alterità e accogliere l’altro ridefinendo la
laicità come apertura.
Tali premesse
favoriscono nuove interazioni tra letteratura e teologia e nuove
prospettive nell’ambito della letteratura cristiana e di quella
cattolica. Mons. Ballarini, teologo milanese, ripercorre il pensiero di
Guardini, Balthasar e Rahner, assertori di una teoretica del bello, del
buono e del vero che rende affine il linguaggio teologico a quello
letterario in quanto linguaggi dell’indicibile e dotati di una comune
grammatica della trascendenza. La ricerca del fondamento, così
strutturata e lontana dalle semplificazioni, richiede, inoltre, secondo
C.Cavalleri, direttore di “Studi Cattolici”, un esame dei livelli di
moralità di un’opera artistica da mantenere sempre aperti e sospesi nel
giudizio. A chiusura del primo giorno,
l’intervento di Francesco Diego Tosto, docente di Storia della
Chiesa, oltre che autore e curatore del progetto La letteratura e il
sacro per i tipi della ESI di Napoli, sostiene una letteratura come
ricerca di senso e interrogazione dell’io, una letteratura che miri
all’essenziale, non ideologizzata, che non si ostini a contrapporre
ragione e fede, fede e scienza ma che si proietti verso l’alterità e la
possibilità; una letteratura come deposito esistenziale, thesaurus
contro il pensiero debole dell’epoca moderna.
La seconda giornata
del convegno si apre con l’analisi, condotta da G. Barberi Squarotti, professore
emerito dell’Università di Torino, della tradizione biblica e cristiana
presente nella poesia di Pascoli e D’Annunzio, una poesia da
considerare ontologica, secondo M.
Beck, poeta milanese, cioè uno strumento privilegiato verso il
divino. Sulla verticalità della letteratura discute F. Parazzoli, noto
romanziere contemporaneo, il quale esorta gli uomini a cercare nelle
forme letterarie lo stupore e a varcare la linea in direzione del cielo
evitando l’abisso del vuoto. Di siffatto parere è P. Gibellini,
curatore della pubblicazione in più volumi La letteratura e la Bibbia,
egli vede nel mezzo letterario l’espressione della dimensione
spirituale dell’uomo, anche quando sembra presentare messaggi
rovesciati e provocatori. Nel caso, ad esempio della letteratura
dialettale di Porta o Belli, il laico sberleffo non è da
intendere come infrazione alla moralità o religiosità umana ma come
riattivazione dei valori indelebili. L’intervento di G. Langella, docente in Cattolica,
respinge lo smarrimento dell’uomo dovuto alla profetizzata morte di Dio
da parte di Nietzche, come dimostra la folla di poeti contemporanei
sulle tracce di Dio (Caproni, Luzi, Turoldo), quali testimoni di una
missione “religiosa” e nomadi alla ricerca di un fondamento sicuro. La
stessa esistenza di Vangeli apocrifi nella letteratura del Novecento e
di una fiorente mariologia letteraria (proff. Lupo e Maffeo)
rappresenta il giusto contraltare ad un’epoca secolarizzata e l’atteso
ritorno ai temi forti.
La conclusione
del convegno viene affidata alle immagini del sacro presenti nella
cinematografia contemporanea, curate dal giornalista A. Zaccuri, e ai versi recitati
dalla poetessa F. Grisoni, autrice di un testo drammaturgico in
dialetto bresciano dedicato alla Passione di Gesù (Passiù).
Francesco Diego
Tosto
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