scuole a rischio. La Petrarca esclusa dai benefici, provocazione del preside: «Bocceremo più alunni» «Penalizzati perché lavoriamo bene»
Data: Lunedì, 21 marzo 2005 ore 18:34:38 CET
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Qui tutti - studenti, professori e collaboratori - hanno un cartellino di riconoscimento elettronico che serve per registrare la presenza, per tenere aggiornato il percorso di studi, per predisporre la dieta di ognuno in base ai bisogni e per segnalare eventuali allergie e problemi vari. Qui il percorso di studi è personalizzato. Qui i ragazzi non formano un'unica classe fissa, ma si raggruppano in modo differente in base alle materie: questo evita che si fissino ruoli e dà ad ogni allievo la possibilità di emergere in un campo, sia esso la matematica, la letteratura, lo sport, la musica, l'informatica.
Così la scuola piace, e gli studenti non l'abbandonano. Ed ecco che scatta la punizione. Già perché, secondo i criteri adottati dal provveditorato, gli incentivi vanno solo alle scuole dalle quali gli allievi fuggono. Criteri che il preside della Petrarca Santo Gagliano contesta ritenendo che sia stato violato il dettato di legge. Questa dice che vanno individuate le aree a rischio le cui scuole, se vogliono, possono presentare progetti per contrastare la dispersione e l'abbandono, progetti che devono essere valutati da un nucleo provinciale e finanziati dalla direzione regionale. A Catania, invece, il Csa, ha indicato, anzicchè le aree a rischio, le singole scuole scegliendole tra quante presentano ripetenze e abbandoni pari o superiori al 4% del totale. Quota che, dopo sentite proteste, è stata abbassata al 2%. Il nucleo di valutazione, inoltre, è composto da funzionari del Csa, «inesperti e impreparati a valutare progetti di natura didattica e pedagogica». Di qui l'esclusione della Petrarca da ogni beneficio, eppure la scuola è ubicata in una delle zone a maggior rischio di devianza minorile, come dicono i dati del tribunale per i minorenni. Una scuola dove l'impegno dei docenti, e gli ottimi esiti che ha dato, viene punito anzicchè riconosciuto e valorizzato e questo a vantaggio di chi non ha «fatto nulla per prevenire e recuperare il disagio».
Ed ecco allora che il preside Gagliano prende carta e penna e, provocatoriamente, scrive ai docenti della propria scuola per invitarli ad un incontro urgente e riservato per «predisporre un elenco di alunni da bocciare o da mettere nelle condizioni di non frequentare più». «E' necessario - scrive - arrivare a circa 40/60 alunni dei quali almeno 30 di seconda e terza secondaria, dove bocciare risulta più facile. Per la scuola primaria e per la prima secondaria sarà invece opportuno creare le condizioni per l'abbandono». E conclude. «Confido nella vostra collaborazione e nella capacità di tradire la professionalità, i valori e il modo di vivere con cui abbiamo finora operato».

 







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2378.html