Federmeccanica: «Nonostante la crisi mancano 110mila tecnici»
Data: Mercoledì, 17 novembre 2010 ore 09:40:00 CET Argomento: Rassegna stampa
«NONOSTANTE la
crisi, permane una distanza, pari a circa 110mila unità, tra il numero
di diplomati tecnici richiesti dalle imprese ed il numero che la scuola
è in grado di fornire». Lo ha detto il presidente di Federmeccanica, Pier Luigi
Ceccardi, nel corso del convegno ‘Formare le competenze: il ruolo attivo
dell’impresa’. «C’è in più — ha aggiunto — un’importante
distanza tra le caratteristiche della domanda espressa dalle imprese e
il profilo formativo di coloro che sono alla ricerca di un primo
impiego». Questa, ha evidenziando il presidente di Federmeccanica, è
«non solo un’emergenza italiana, ma anche europea», e l’unica strada
per invertire questa tendenza è «la cooperazione con l’impresa».
«Alla politica e al Governo in particolare chiediamo di occuparsi dei
problemi congiunturali e strutturali che affliggono il Paese — ha
sottolineato Ceccardi — e di rimettere al centro delle politiche dello
sviluppo la formazione tecnica e scientifica, ma per far questo c’è
anche bisogno di riconquistare una diversa considerazione sociale del
lavoro industriale».
Federmeccanica, ha spiegato il numero uno di Federmeccanica, guarda con
favore all’avvio del tavolo tripartito che deve proporre una modifica
normativa dell’apprendistato, ma molto resta ancora da fare.
«QUANDO andiamo poi a confrontarci sul piano degli investimenti in
formazione, dobbiamo rilevare che spendiamo ancora troppo poco rispetto
ad altri Paesi», ha aggiunto precisando che in Francia, ad esempio, oltre il 74% delle
imprese spende in formazione, mentre in Italia appena il 32%.
Dal canto suo, il Governo intende lanciare una campagna per promuovere
il lavoro manuale. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio
Sacconi, evidenziando che «c’è un evidente disallineamento di
competenze tra quelle richieste dal mercato del lavoro e quelle
disponibili». L’intenzione è di «lanciare una campagna per il lavoro
manuale», ha detto Sacconi intervenendo al convegno di Federmeccanica.
«IL GOVERNO aveva intenzione di promuovere la cultura del lavoro sia
manuale, sia di carattere tecnico-scientifico, che sono carenti nel
nostro Paese nelle giovani generazioni». E’ infatti necessario, ha
sottolineato, «adeguare le competenze delle persone, soprattutto dei
giovani, e fare in modo che scoprano che hanno l’intelligenza tra le
mani. Ai giovani — ha concluso Sacconi — conviene mettersi in gioco,
apprendendo un lavoro anche lontano dalle loro aspirazioni, ma pur
sempre dignitoso perché lavoro». (da http://qn.quotidiano.net)
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