Programma annuale 2011. Finalmente una circolare quasi corretta
Data: Martedì, 16 novembre 2010 ore 22:30:00 CET Argomento: Sindacati
Il Miur si
avvicina al rispetto delle scadenze. Ripristinato
il finanziamento per il funzionamento didattico e amministrativo. Le
criticità ed i problemi per l’applicazione del “cedolino unico”.
Garantita la copertura delle spese per supplenze
Con la Nota del MIUR sul programma annuale 2011 del 15 novembre trovano
finalmente soluzione alcuni dei problemi che avevamo sollevato l’anno
scorso in occasione della circolare sul programma annuale 2010.
Dopo le nostre osservazioni di alcuni giorni fa e la lettera del
segretario generale della FLC, ritorniamo quindi sull’argomento per
commentare la nota in questione.
Tempistica
L’anno scorso la circolare con la comunicazione sulle risorse
finanziarie e le indicazioni per la predisposizione del programma
annuale è stata inviata a fine dicembre, cioè ben oltre il termine del
15 dicembre previsto dal Regolamento di contabilità (D.I. 44/2001) per
l’approvazione del bilancio da parte del Consiglio di istituto.
Quest’anno, anche se la circolare arriva oltre la data del 31 ottobre
prevista dallo stesso Regolamento per la proposta al consiglio da parte
della giunta, si registra un passo avantiverso date compatibili con la
norma e i tempi di lavoro della scuola.
Budget finanziario
Diversamente dallo scorso anno, l’assegnazione delle risorse
finanziarie, comprese le spese per le supplenze brevi e saltuarie
rispettano il regolamento di contabilità e il cosiddetto “capitolone”
(D.M. 21/2007). Infatti, il Regolamento ( comma 7 dell’art. 2)
stabilisce che “Ai fini della tempestiva elaborazione del programma
l'ufficio scolastico regionale provvede a comunicare alle istituzioni
scolastiche, anche sulla base dei finanziamenti assegnati per i
precedenti esercizi, una dotazione certa di risorse finanziarie, fatte
salve le eventuali integrazioni conseguenti all'approvazione della
legge di bilancio dello Stato.”
Viene così restituito alle scuole, dopo due anni, il finanziamento per
il funzionamento didattico e amministrativo, che viene erogato in base
allecaratteristiche delle scuole (numero alunni, numero alunni
diversamente abili, numero sedi, tipologia di istituto, spese per
revisori alla scuola polo, numero di unità di personale per le
supplenze).
Variazioni di bilancio
Altre “assegnazioni” potranno essere effettuate dalla Direzione
Generale per la politica finanziaria e per il bilancio del MIUR e da
altre Direzioni Generali. Tali “assegnazioni” potranno essere
accertate, dopo le variazioni al programma annuale, solo secondo le
indicazioni contenute nelle e-mail di comunicazione alle singole scuole.
Questo meccanismo conferma le modalità già utilizzate nel passato e
finalizzate ad escludere variazioni di bilancio ed accertamenti
autonomi da parte delle scuole nel caso di finanziamenti di competenza
dell’amministrazione scolastica, anche se va detto che cosi si
introduce una “autorizzazione all’accertamento” da parte
dell’Amministrazione non prevista dal D.I. 44/2001 (articoli 2 comma 8
e 4 comma 6).
Supplenze brevi e saltuarie
La circolare prende definitivamente atto dell’impossibilità di
“stimare, a priori, l’esatto fabbisogno per supplenze brevi di ciascuna
scuola, data la variabilità della relativa spesa di mese in mese” e
introduce, in caso di fabbisogno superiore alla dotazione iniziale
assegnata, periodiche integrazioni da parte del MIUR, di norma
mensili, sulla base delle variazioni di bilancio operate dalle
scuole.
Scompare dalla circolare l’illegittimo e indefinito “tasso
d’assenteismo medio nazionale per tipologia di scuola“ come riferimento
per attribuire risorse aggiuntive per le supplenze, che era presente
nella circolare dello scorso anno. Rimane però, nel caso di
fabbisogno “particolarmente elevato”, la precisazione che all’ulteriore
assegnazione di fondi si provvederà “solo successivamente all’esito
positivo di apposita verifica”.
Ore eccedenti
Analoga modalità di finanziamento non è prevista per le ore eccedenti,
necessarie per la sostituzione dei colleghi assenti, e per le
funzioni superiori, rinviando per queste ultime ad un successivo
confronto sindacale a livello nazionale.Il predetto meccanismo di
comunicazione e autorizzazione all’accertamento del finanziamento cerca
di escludere autonomi accertamenti da parte delle scuole, conseguenti
all’obbligo di garantire il servizio di istruzione e la sicurezza (ore
eccedenti) e di rispettare il CCNL (funzioni superiori, art. 146 CCNL).
Relativamente alle ore eccedenti ricordiamo il recente accordo
Sindacati scuola-Miur sulla distribuzione alle scuole della quota di
fondo nazionale contrattuale non utilizzata in base all’intesa del 18
maggio 2010.
Cedolino unico
Le istruzioni sulla gestione del cosiddetto “cedolino unico” presentano
numerosi aspetti critici che abbiamo puntualmente segnalato
all’amministrazione anche perché, tramite la circolare, si anticipano
disposizioni che devono essere recepite attraverso una modifica al
Regolamento di contabilità come prevede la finanziaria 2010.
A questo proposito vogliamo ricordare che il Regolamento di contabilità
(art. 11 comma 1) prevede che “Formano impegni sugli stanziamenti di
competenza le sole somme dovute dall'istituzione scolastica a seguito
di obbligazioni giuridicamente perfezionate. Gli impegni assunti
possono riferirsi soltanto all'esercizio in corso; essi non possono
eccedere lo stanziamento dello specifico aggregato.” e
all’art.7, comma 2, che “Il dirigente, sulla base delle codifiche
stabilite nella modulistica di cui all'articolo 30, imputa le spese al
funzionamento amministrativo e didattico generale, ai compensi
spettanti al personale dipendente per effetto di norme contrattuali e/o
di disposizioni di legge, alle spese di investimento ed ai progetti,
nei limiti della rispettiva dotazione finanziaria stabilita nel
programma annuale e delle disponibilità riferite ai singoli progetti. A
tal fine, le schede di cui all'articolo 2, comma 6, sono costantemente
aggiornate a cura del direttore, con riferimento alle spese sostenute.”
Il dirigente scolastico non può quindi stipulare contratti o affidare
incarichi senza che le necessarie risorse finanziarie siano stanziate
nel programma annuale, al momento della sua approvazione iniziale o a
seguito di variazioni regolarmente apportate dal dirigente ai sensi
dell’art. 6 del D.I. 44/2001.
Tramite la circolare ministeriale si danno indicazioni secondo le quali
i finanziamenti degli istituti contrattuali non vanno inseriti nel
programma annuale 2011. Questo punto è particolarmente grave perché non
trova rispondenza nelle norme vigenti e contraddice l’obbligo del
rispetto dei principi di trasparenza e di veridicità del programma
annuale previsti dall’art. 2 comma 2 del D.I. 44/2001: “La gestione
finanziaria delle istituzioni scolastiche si esprime in termini di
competenza ed è improntata a criteri di efficacia, efficienzaed
economicità e si conforma ai principi della trasparenza, annualità,
universalità, integrità, unità, veridicità. E' vietata la gestione di
fondi al di fuori del programma annuale fatte salve le previsioni di
cui all'articolo 20 e all'articolo 21” (che riguardano le aziende
agrarie e le aziende speciali e i proventi derivanti dalla vendita di
beni e da servizi a favore di terzi). Per il pagamento delle spese
dell’accessorio si dovranno utilizzare “in via prioritaria le giacenze
di cassa derivanti dai predetti fondi; (le somme presenti nel bilancio
della scuola)esaurite dette giacenze, le competenze verranno liquidate”
tramite il Service Personale Tesoro. Il termine “giacenza di cassa” non
presente nel D.I. 44/2001, e privo di senso in un bilancio di
competenza, ha come finalità quella di scippare alle scuole le economie
relative a questi fondi.
I crediti verso il Miur
Seppure in maniera meno insistente e assertiva rispetto a quella dello
scorso anno, si ribadisce l’invito ad inserire “opportunamente” in Z01
- disponibilità da programmare una somma pari all’ammontare dei residui
attivi di competenza dello Stato.
L’invito, già respinto dalla maggioranza delle scuole lo scorso anno, è
ancora da respingere perché conferma la scelta implicita del MIUR,
anche nella prospettiva del passaggio al bilancio di cassa previsto
dalla legge 196/2009, di non saldare i debiti verso le scuole. Il tutto
con la motivazione che esse, non avendo in cassa le risorse, non
ne possono programmare l’utilizzo, dal momento che l’eventuale
programmazione risulterebbe inefficace.
Fondi vincolati
Positiva è invece l’indicazione relativa alle entrate vincolate (ad
esempio quelle di derivazione contrattuale e quelle la cui
“destinazione è inderogabilmente data dal soggetto assegnatario”) che
lo scorso anno erano molto ambiguamente richiamate.
Residui attivi
La circolare non dice nulla sul problema dei residui attivi, presenti
nei bilanci e certificati dall’approvazione dei programmi annuali e dei
conti consuntivi degli anni passati, così come non considera in alcun
modo il grave problema delle “sofferenze di cassa” delle scuole che in
molti casi sta portando, per iniziativa di tanti creditori,
all’emissione di decreti ingiuntivi nei confronti delle scuole.
Questa situazione si aggraverà con la sottrazione della liquidità
derivante dai fondi contrattuali e finirà per scaricare sulle famiglie
i costi del servizio scolastico. Già si avvertono i primi effetti
negativi, dal momento che molti istituti bancari che svolgono il
servizio di cassa hanno segnalato l’antieconomicità del rapporto con le
scuole, annunciando l’intenzione di non voler partecipare alle gare per
il rinnovo delle convenzioni.
Considerazioni finali
Quest’anno le scuole hanno qualche certezza in più per programmare le
risorse finanziarie, ma, a distanza di dieci anni dal varo
dell’autonomia scolastica, la situazione del sistema di istruzione è
resa drammatica dalla riduzione del finanziamento pubblico tanto per il
funzionamento che per gli investimenti. Sono anni che la scuola non
riceve un‘euro per investire in beni durevoli.
Inoltre rimane ancora aperta la partita incandescente dei residui
attivi causata dalla gestione del Ministro Moratti che diede avvio ad
un’operazione ideologica di impoverimento della scuola pubblica
attraverso i bilanci, riducendo le voci di spesa per le supplenze e per
gli esami di stato in maniera consistente (oltre 450 milioni di euro).
Una scelta miope che ha causato il formarsi di una crescente massa di
residui attivi nei bilanci delle scuole, tenuto conto che queste sono
spese sono ineludibili per assicurare il diritto all’istruzione.
La FLC nazionale, regionale e provinciale si batteranno fino a quando
non ci sarà la restituzione alle scuole dei crediti che queste vantano
nei confronti del Miur.
(da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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