A Catania “Modigliani, ritratti dell’anima”, l’universo artistico e umano del maestro di Livorno
Data: Martedì, 16 novembre 2010 ore 20:00:00 CET Argomento: Eventi
Un centinaio di
opere d’arte fra disegni, oli, sculture e poi fotografie,
taccuini, lettere, cartoline e persino le pagelle scolastiche di Amedeo
Modigliani (Livorno 1884 – Parigi 1920) ricostruiranno a Catania, dall’11 dicembre
all’, per la mostra“Modigliani, ritratti dell’anima”, il percorso
artistico e umano del grande genio toscano: un itinerario, quello della
sfera affettiva e delle sue ripercussioni sull’opera, mai indagato
sinora. A fare da viatico il “Diario della madre”, una sorta di
giornale di famiglia che Eugénie Garsin-Modigliani cominciò a scrivere
nel 1886.
La mostra, ospitata nel Museo
Civico Castello Ursino – una fortezza d’epoca medievale realizzata da
Federico II di Svevia – è organizzata dal “Modigliani Institut Archives
Légales, Paris-Rome”, in collaborazione con il Ministero dei Beni
Culturali, il Comune di Catania e il coordinatore delle collezioni
dell’artista livornese, Giovanni Gibiino, su iniziativa del Sindaco,
Raffaele Stancanelli, e dell’Assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi
del Comune di Catania, la stilista Marella Ferrera.
In mostra – secondo un ordine cronologico che prende il via dalla
nascita di Amedeo, definito dalla madre “un raggio di sole fatto
bambino” - saranno 25 disegni, 4 oli su tela, 5 sculture oltre a 7
disegni selezionati da Gibiino fra quelli in possesso dei collezionisti
siciliani e realizzati a Parigi tra il 1909 e il 1919 dove, nel
quartiere di Montmartre, visse a contatto con artisti e intellettuali
del tempo come Picasso, Cocteau, Max Jacob, Apollinaire e molti altri
ancora.
“Sarà come raccontare per immagini – spiega Christian Parisot,
Presidente del Modigliani Institut – e con il supporto delle singolari
e affettuose testimonianze di familiari e amici, la vita e l’opera
dell’artista che più di ogni altro, pur vivendo e lavorando a Parigi,
ha mantenuto forte e visibile il suo legame con l’Italia”. Lo conferma
Chiara Filippini, autrice di uno dei saggi in catalogo “Modigliani
rimane per sempre un italiano: lo ricordano le sue modelle, dichiarando
che mentre dipingeva parlava da solo in italiano, lo ricordano gli
amici ed i suoi mercanti, raccontando di come amasse citare Dante e
professare apertamente le sue origini, in una Parigi nella quale essere
italiano non era certo una grande nota di merito”. Coordina il comitato
scientifico Claudio Strinati, già Soprintendente del Polo Museale di
Roma che di Modigliani dice: “E’ l’artista che si pone come
trait-d’union tra tutte le correnti d’avanguardia, dall’Italia alla
Francia, identificabile in quella sua particolare espressione
pittorica, tra l’innovazione parigina e la continuazione della
tradizione figurativa livornese. Il segno, la grafia e la pittura di
Modigliani sono di una qualità estrema, introversa, introspettiva,
votata al ritratto”. Alla fotografa Anna Marceddu, poi, si deve il
delicatissimo lavoro di recupero delle immagini d’epoca che, riprodotte
per il catalogo e ingrandite per l’allestimento al Castello Ursino,
consentiranno una migliore fruizione al pubblico. La manifestazione
catanese fa parte del progetto in fieri “Casa Modigliani”, iniziativa
della figlia Jeanne Modigliani che con Christian Parisot ha creato a
Parigi le basi per la nascita di un centro culturale votato alla
ricerca e alla valorizzazione della vita e dell’opera dell’artista
livornese.
L’Assessore Marella Ferrera non nasconde le difficoltà organizzative
che hanno accompagnato la messa a punto della mostra: “Non mi sono
tuttavia mai rassegnata – sottolinea - come tutti quelli che, con me e
con il sindaco, condividono il senso civico e l’obbligo morale di
pretendere che Catania viva di cultura, bellezza e creatività.
Immaginate, dunque, quale segnale possa essere stato scoprire
all’improvviso, tra le pieghe del progetto dell’Archivio Modigliani, il
disegno raffigurante una Sant’Agata, a sua firma, ritrovato a Londra.
Un caso o qualcosa di più?”. Il disegno in questione è un inedito.
Rappresenta appunto Sant’Agata, la martire adolescente patrona della
città di Catania dove viene celebrata il 5 febbraio con una festa
antichissima seguita ogni anno da centinaia di migliaia di pellegrini e
di turisti. “Sarà il contributo del Comune di Catania – aggiunge il
Sindaco Stancanelli - per arricchire con i contenuti sublimi e senza
tempo dell’arte, il senso di una festa che è insieme rito religioso e
rituale d’appartenenza a una comunità”.
La “Agatae” di Modigliani fu realizzata nell’ambito di uno studio
sull’iconografia dei santi cristiani: una dozzina le opere rimaste, le
altre sono andate distrutte. Sarà presentata e illustrata dal critico
d’arte, e attuale sindaco di Salemi (Tp), Vittorio Sgarbi. L’opera è
pubblicata in catalogo e affiancata da un intervento di Salvo Russo,
artista e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti e
all’Università di Catania, con un testo dedicato alla “virtuale”
giornata catanese di Modigliani che, pur desiderandolo, non potè
conoscere la città ai piedi dell’Etna dove si erano trasferiti per
qualche tempo i fratelli Emanuele e Umberto. Fra le iniziative in
programma visite guidate con storici dell’arte e seminari
d’approfondimento sull’opera e la vita di Modigliani aperti al pubblico
e organizzati in collaborazione con i docenti dell’Accademia e
dell’Ateneo catanese.
Da “Il Diario della madre” di Eugènie Garsin-Modigliani, madre di Amedeo
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Comincio stasera a scrivere questo diario di famiglia ed ho intenzione
di continuarlo il più a lungo possibile. Voglio così dare l’occasione
ai miei figli, ed in generale a tutti i giovani di casa, di leggere la
storia quotidiana della nostra attuale vita. Ho notato spesso che le
cose più insignificanti raccontate da una persona anziana ci
interessano e ci appassionano solo perché si riferiscono ad avvenimenti
di famiglia ai quali non abbiamo assistito, e ciò mi incoraggia ad
annotare qui i dettagli della nostra esistenza in comune. L’orizzonte
che mi appariva così carico di nubi si è un po’ schiarito, o forse le
fantasticherie viste da vicino mi sembrano meno oscure di quando me le
figuravo attraverso il prisma dell’immaginazione. Adesso la nostra
vita, se pur non allegra, è tuttavia abbastanza calma e serena…
DIDA immagine: Amedeo Modigliani, Donna con gli occhi blu, olio su
tela, 1917
INFO
Museo Civico Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia
Tel. 095 – 34.58.30
Catania
www.modigliani-institut.com
redazione@aetnanet.org
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