Voto unico per storia e geografia
Data: Martedì, 16 novembre 2010 ore 18:15:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Storia e
geografia alle superiori avranno un solo voto in pagella e non più voti
distinti. È questo uno dei chiarimenti più importanti contenuti
in una circolare emanata dal ministero dell'istruzione il 9 ottobre
scorso (prot. n.AOODPIT3320). L'amministrazione centrale è intervenuta
a scogliere alcuni dubbi rappresentati dalle istituzioni scolastiche
sulle procedure da adottare per la valutazione degli alunni a seguito
dell'entrata in vigore della riforma nelle prime classi.
In particolare per quanto riguarda i criteri da seguire nel caso in cui
le discipline abbiano cambiato nome oppure siano state accorpate. Per quanto riguarda le discipline
accorpate, come per esempio storia e geografia, l'amministrazione ha
spiegato che in ogni caso sulle pagelle dovrà comparire un solo voto.
Anche se resta pienamente legittima l'adozione di valutazioni separate
sul registro del docente.
Altrettanto legittima è l'adozione di
prove scritte per valutare discipline orali. Fermo restando
che, nelle discipline dove la legge non prevede l'espressione di
valutazioni distinte tra scritto e orale in sede di scrutinio, sulla
pagella dovrà esserci un voto unico. A prescindere dal fatto che il
docente abbia optato per le prove scritte o per quelle orali, oppure
per tutte e due contemporaneamente. Ciò
vale, per esempio, per matematica e informatica: due materie che, in
molti casi, sono insegnate dallo stesso docente e che dovranno
confluire in un voto unico sulla pagella. Idem per scienze integrate ,
che comprendono, per esempio, scienze della terra e biologia. Oppure
ancora per scienze umane. Per il resto
vige il criterio del salvare il salvabile. E dunque, se le
nuove discipline, nonostante il cambio di denominazione giuridica,
risulteranno pressoché sovrapponibili a quelle vecchie, i criteri di
valutazione rimarranno identici. Come
se nulla fosse successo. Per esempio, nella prima classe del
liceo classico di nuovo ordinamento, vi sono insegnamenti a più prove,
quindi con voto distinto per lo scritto e per l'orale. È il caso di
lingua e letteratura italiana, lingua e cultura latina, lingua e
cultura greca, lingua e cultura straniera. E siccome questi
insegnamenti sono riconducibili ai corrispondenti insegnamenti
ginnasiali di lingua e lettere italiane, lingua e lettere latine,
lingua e lettere greche e lingua e letteratura straniera, che già
prevedevano, quali prove di esami interni, prove scritte e orali, i
docenti dovranno continuare a lavorare come facevano prima della
riforma. In buona sostanza, dunque, il
nome è cambiato, ma le discipline restano le stesse. E rimane
identico anche il processo di valutazione e documentazione degli esiti
di tali valutazioni. Se invece gli
insegnamenti non sono sovrapponibili, allora bisognerà sedersi intorno
a un tavolo e trovare una soluzione provvisoria. Per lo meno
fino a quando non saranno adottate le modifiche la regolamento sulla
valutazione previste nell'art. 14, comma 8 del decreto del presidente
della repubblica 122/2009. Per evitare soluzioni a pelle di leopardo
l'amministrazione ha suggerito di discuterne tra presidi, almeno
regione per regione, in apposite conferenze di servizio. Anche se la decisione finale spetterà
sempre ai collegi dei docenti. E quindi il rischio di interpretazioni
non univoche c'è sempre. Quanto alle classi a esaurimento (II,III,IV e
V) non interessate dalla riforma, l'amministrazione centrale ha
ricordato che non è cambiato nulla rispetto al passato. Salvo
mere riduzioni del numero delle ore di lezione che hanno lasciato
invariati gli ordinamenti. In questi casi i docenti dovranno attenersi
rigidamente alla normativa previgente. (da ItaliaOggi Antimo Di
Geronimo)
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