Organici: la situazione è insostenibile. I tagli devono essere bloccati. Nasce il Coordinamento nazionale dei lavoratori precari della FLC CGIL
Data: Martedì, 16 novembre 2010 ore 17:33:53 CET
Argomento: Sindacati


I dati diffusi dal Ministero dimostrano che il sistema scolastico è all'osso, non si può proseguire con politiche sconsiderate sul personale della scuola.
Nel corso degli ultimi due anni abbiamo sempre chiesto che il taglio epocale, oltre 130.000 posti tra docenti e ATA, venisse cancellato. La situazione che si è venuta a creare testimonia quello che la nostra organizzazione ha costantemente denunciato: riduzione del tempo scuola, impossibilità di garantire le scelte delle famiglie, aumento dei carichi di lavoro del personale in servizio, licenziamento del personale precario.
Il secondo anno di tagli ha messo a rischio la funzionalità stessa del sistema scolastico. I numeri del MIUR sull'organico di fatto lo confermano.
I dati che emergono ci consegnano un aumento, che è tendenziale, del numero degli alunni, compresi gli alunni disabili, ma anche una corrispettiva diminuzione del numero delle classi, con l'evidente conseguenza dell'aumento degli alunni per classe anche oltre il numero consentito dagli stessi regolamenti.
Ma è sul fronte della funzionalità del servizio che la coperta risulta irrimediabilmente troppo corta. Infatti il MIUR ha dovuto autorizzare circa 8.000 posti in deroga, tra docenti e ATA, non riuscendo a tagliare quanto previsto dalla legge 133/2008 per l'anno scolastico 2010/2011.
Questo significa che il sistema è all'osso e che è insostenibile, pena la chiusura delle scuole, pensare di effettuare una riduzione di ulteriori 34.000 posti nell'anno scolastico 2011/2012.
Per queste ragioni, chiediamo che la terza tranche di tagli venga bloccata.
È necessario un atto di responsabilità. Non ci si può più rifugiare dietro il paravento dei numeri e respingere i fatti, che ogni giorno ci narrano di un sistema scolastico in gravi difficoltà.

È nato il Coordinamento nazionale dei lavoratori precari della conoscenza della FLC CGIL.

È previsto nel nuovo statuto, modificato nell'ultimo congresso, che si è svolto pochi mesi fa: la FLC CGIL ha fra i suoi organismi dirigenti il Coordinamento dei lavoratori precari della conoscenza, ad ogni livello, provinciale, regionale e nazionale.
Il Comitato direttivo nazionale ha dato seguito ha questa importante decisione, ha costituito pochi giorni fa il Coordinamento nazionale, e sono già largamente diffusi i coordinamenti degli altri livelli.
Il coordinamento nazionale è composto da 41 componenti, alcuni di loro sono anche parte del Comitato direttivo nazionale. Per metà composto da donne e per metà da uomini (20 e 21, rispettivamente), sono presenti tutte le regioni e rappresenta tutti i comparti della conoscenza.
La FLC CGIL assolve quindi all'impegno assunto al Congresso e, di recente, durante la grande Assemblea Nazionale dei Precari del 15 maggio a Roma.
Un risultato ottenuto con l'impegno di tutte le strutture della FLC che hanno organizzato assemblee con migliaia di lavoratori precari della scuola, dell'università e della ricerca per costituire i coordinamenti a livello provinciale e regionale.
I coordinamenti sono chiamati a svolgere un grande lavoro di discussione e di proposta, in un momento molto difficile per i comparti della conoscenza e per il nostro Paese.
Attraverso le iniziative di lotta, le manifestazioni, i presidi e le occupazioni è stata costruito un rapporto con i movimenti dei precari e degli studenti indispensabile per tutta la CGIL, presupposto per la nascita dei Coordinamenti. Questo movimento, insieme alla FLC CGIL, in questi ultimi due anni ha praticamente costituito l'unica opposizione ampia, intensa e determinata, alle politiche governative. Un patrimonio di lotte e di confronto che va salvaguardato, oggi più che mai, di fronte a questo attacco che, con l'ultima manovra finanziaria, penalizza ulteriormente il lavoro pubblico e settori della conoscenza. Solo così possiamo rilanciare la campagna per il superamento del precariato, per difendere l'occupazione e la qualità del sistema dell'istruzione e della ricerca pubblica.
Così possiamo preparaci, insieme alle associazioni, ai movimenti, agli studenti, ad costruire le proposte da presentare e discutere ai prossimi Stati Generali della Conoscenza.
Il Governo ha scelto di tagliare gli organici e di programmare il più grande licenziamento di personale precario dalla fine della guerra, funzionale ad una riduzione dell'offerta formativa e ad una complessiva riduzione dello stato sociale.
La verità è che il governo ha scelto di puntare su di un modello di sviluppo basato non sulla qualità del prodotto, (con la conseguente riduzione degli investimenti sulla conoscenza e sulla ricerca) ma sulla competizione dei costi, ne consegue che il taglio dei diritti dei lavoratori e il ricorso alla precarietà è una scelta insita nel modello di sviluppo stesso.
Un obiettivo ancora più evidente dopo lo scontro avvenuto a Pomigliano d'Arco e dopo che la Fiat ha preannunciato minacciosamente la delocalizzazione in Serbia della produzione di alcuni modelli d'auto, pretendendo una drastica riduzione dei diritti dei lavoratori e il ridimensionamento del ruolo del sindacato. Si colpisce il mondo del lavoro e si comprimono i diritti e così il sistema pubblico della formazione e della ricerca diventa “un costo” che deve essere compatibile con la destrutturazione dello stato sociale.
Per battere questo disegno, bisogna puntare ad un radicale cambiamento delle politiche del nostro Paese, vanno ritirati tutti i tagli al sistema della conoscenza, sia delle risorse economiche che degli organici, per definire un nuovo modello di sviluppo indirizzando gli investimenti sui settori innovativi che puntano sulla qualità del prodotto, investire, come stanno facendo tutti i paesi europei, nella ricerca e nel sistema d'istruzione e formazione pubblico.(da Flc-Cgil)

redazione@aetnanet.org







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-237783.html