La politica trascina “lolilate” e il suo ruolo anche educativo è mortificato da un etica appannata.
Data: Sabato, 06 novembre 2010 ore 21:29:01 CET
Argomento: Redazione


Nuccio PalumboIl Presidente del Consiglio sarà a Milano lunedì 8 novembre per pronunziare il discorso inaugurale d’apertura alla tre giorni  della Conferenza nazionale sulla famiglia, promossa  e organizzata dal sottosegretario del suo partito  con delega alle Politiche familiari Carlo Giovanardi, insieme con  il supporto del Forum delle associazioni familiari,  nonché delle organizzazioni cattoliche pro Family.
Gli obiettivi della Conferenza sono chiari: attenzionare la famiglia come soggetto “sociale”e promuoverne i diritti e i valori; garantire il diritto alla vita e difendere la famiglia soprattutto come “società naturale fondata sul matrimonio”, e ridarle il “diritto di cittadinanza” nella vita politica.
  Dopo le recentissime lolitate del Presidente, aggiuntesi, ahimé, a pregresse sue personali vicende non certo “virtuose”, un qualche imbarazzo c’è tra i benpensanti, siano essi laici, cattolici o…atei devoti, circa l’opportunità del fatto che ad aprire il prefato discorso sulla Famiglia sia proprio Lui!  Codesto imbarazzo, tuttavia, non sembra affatto riguardare i suoi sostenitori di partito che, anzi, a tutti i costi, pur di difendere il Capo, e giustificarne le stravaganti erotomanie, si arrampicano,chi più chi meno, sugli specchi di gesuitici distinguo.
 Così, il pensiero debole dell’onorevole Lupi, ciellino-,  vicepresidente della Camera,-  a proposito delle sregolatezze del suo Capo vitaiolo, può affermare  :  “Ho un modello di vita diverso ( da quello di Berlusconi, n.d.r.) ma, –il moralismo lasciamolo da parte.. Si  può giudicare il comportamento, ma in politica il sostegno a un governo si valuta sulle azioni che fa. Io attacco il moralismo imperante e l’invasione dell’etica nella politica (sic)! Sarei dispiaciuto se Berlusconi non partecipasse al Forum sulla famiglia”. Il premier, amante difensore strenuo e convinto della famiglia, porterà addirittura - assicura l’onorevole Lupi - un contributo fondamentale col suo discorso al Forum per risolvere i problemi della famiglia, a prescindere dalla sua personale condotta di vita privata. Di più: la sua sola presenza alla Conferenza è un valore aggiunto, rilancia l’altro cattolico  d .o. c.,  Onorevole Giovanardi.
E Gasparre Maurizio, presidente dei senatori del Pdl, con supponente arroganza: “ L’imbarazzo può anche esistere” ma allora che si fa? “ Si blocca la discussione su tutto? Sono i fatti che contano ( del Governo) e non le azioni ( del capo del Governo) “!  Bravo! giusto! Ha ragione l’ex ministro: chi ha detto che “nomina sunt consequentia rerum”? Non siamo mica nel Medioevo!
E ancora, - sentenzia una certa Bertolini, onorevole  Isabella - : finiamola con questa storia di Ruby, “ strumentalizzazione di cattivo gusto”!  E di rincalzo, l’onorevole Rotondi, anche lui d.o.c.: Impariamo – da buoni cattolici - a separare il pubblico dal privato; chi è senza peccato scagli la prima pietra! Il vangelo dei politici sono i contenuti!  Ma che significa ? Che nessuno è obbligato, quando ricopre incarichi di visibilità, a che il suo contegno sia indivisibile dal suo  ruolo? Che non è da condannare forse “ l’incoerenza tra il dire e il fare”?  Siamo al più becero relativismo culturale etico-cognitivo, al pirandellismo del : Così è, ( se vi pare).
A noi, purtroppo, pare che il mondo stia andando alla rovescia, e non ci sentiamo , come educatori,  di condividere codesto modo di leggere e di  interpretare , a convenienza,  il Vangelo da parte di  certi  sedicenti cattolici politici praticanti; e non  vogliamo, né possiamo, sempre perchè educatori, fare nostra la comoda e lasciva  morale del “ ciò ch’ei piace, ei lice”! Con l’aggiunta giustificazione beota del “ così fan tutti”. Non siamo d’accordo con una politica scollata dall’etica. A noi non garbano  questo machiavellismo raccattato, queste difese d’ufficio, né la pratica della doppia morale, né, tanto meno, possiamo giustificare questa “disonestà diffusa “, questo “ imbarbarimento dei costumi”, questa sgrammaticatura dei comportamenti.
Come educatori, noi siamo convinti che la famiglia, come la scuola e la società, facciano  parte di un tutto sistemico: perché un sistema possa funzionare bene, occorre che funzionino bene, senza infingimenti, tutte le sue parti, e viceversa. Siamo convinti, per esempio, che una classe politica  ben funzionante, influisca sul buon funzionamento dell’intero sistema sociale: sul  sistema famiglia, per esempio, che a sua volta  ha una sua incisiva ricaduta, e influente,sul sistema scuola. A tal proposito, ci piace richiamare quanto scrive Evandro Agazzi : “ La scuola  costituisce un sistema aperto, adattivo e  “sociale”; il suo “ambiente” è costituito da un complesso di sistemi, in parte non –sociali (ambiente fisico,biologico, climatico ecc.), ma per la maggior parte essi pure sociali ( sistema familiare,economico, politico,  giuridico,amministrativo, morale, religioso,  ecc.ecc.). Essa (scuola) intrattiene con ciascuno di questi sistemi una fitta rete di interazioni e concorre con essi al funzionamento di quello che potremmo chiamare il “sistema sociale” per antonomasia, ossia la società nazionale.” (Nuova Secondaria,n.3,1986).
Perciò, siamo dell’idea, come educatori che, chi ci governa ed ha a cuore il buon funzionamento dei “ sistemi” fondanti del nostro vivere civile, debba avere tanto nel “linguaggio” quanto “nello stile di vita” qualcosa in più, e di meglio, da offrire come buon esempio al governato. Come il maestro al suo scolaro.
C’era scritto “I care” sulle pareti della canonica del priore di Barbiana.
Perché qualcosa funzioni al meglio e dia soddisfazione, occorre che ci interessi, che non la si senta estranea e lontana, che la si accolga come un’occasione della nostra realizzazione e del nostro perfezionamento possibile. Allora ci sta a cuore, e si trasforma in oggetto della nostra cura anche più straordinaria. 
Allora, onorevole Gasparri, che si fa?  Semplice: diamo la parola a chi ad essa sa far seguire i fatti! Cerchiamo sempre di accordare insieme parole ed atti; di agire con coerenza nella politica di tutti i giorni, e di aiutare il nostro sistema democratico a crescere, in coscienza e scienza, in maniera “sistemica”,  avendo verace cura e amore  di tutte le sue componenti: Famiglia, Scuola, Società Politica, ecc. ecc.

Nuccio Palumbo





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