Treviso, picchia due maestre, il sindaco allontana il bambino dalla scuola
Data: Sabato, 06 novembre 2010 ore 13:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Un bambino di otto anni è stato allontanato dalla sua scuola elementare dopo aver picchiato le sue maestre di sostegno con calci e pugni. La prima ha riportato contusioni e lividi; la seconda, sua sostituta, ha ricevuto un calcio al ventre. L’allontanamento è stato dettato da un’ordinanza del sindaco di Zero Branco, Mirco Feston: «Dovevo tutelare i bambini e gli insegnanti – spiega –. Avevano paura per quelle crisi improvvise e incontrollabili. L’amministrazione ha il compito di assicurare un servizio fruibile ai cittadini, ma in questa situazione la classe non era più in grado di proseguire le lezioni, alcuni alunni ancora non sanno leggere, così non si poteva andare avanti».
 È un provvedimento forte e anomalo, quello del Comune. Già la direzione didattica aveva disposto una sospensione del bambino per tre giorni, ma il sindaco, ricevute continue e preoccupate segnalazioni, si è sentito di dover intervenire con l’ordinanza, chiedendo poi l’intervento del servizio di neuropsichiatria infantile. Il provvedimento di allontanamento è terminato il 2 novembre. Per il suo ritorno in classe il bambino è stato accompagnato da uno specialista dell’Usl 9, incaricato di seguirne il comportamento durante le ore di lezione insieme ai compagni di classe, per valutare reazioni e dinamiche di gruppo. Il caso è emerso proprio con il rientro fra le mura della scuola elementare, perché alcuni genitori si sono detti contrari alla presenza del piccolo nell’istituto, temendo per i propri figli. Il bambino da un anno e mezzo è seguito dall’Usl 9 per problemi neurolinguistici. Frequenta la seconda elementare, ed è figlio di una coppia di stranieri ben integrati nella comunità del piccolo centro trevigiano: mentre a casa con la famiglia e durante le visite mediche non vengono riscontrati comportamenti anomali, ha dimostrato invece sin dall’ingresso in classe atteggiamenti violenti, con i coetanei e in particolare con le insegnanti.
Silvia Madiotto(da http://corrieredelveneto.corriere.it/)

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