In mezz'ora il ''bunga bunga'' della scuola pubblica: 8mld in meno e 135mila posti tagliati
Data: Mercoledì, 03 novembre 2010 ore 09:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
E’ bastata
mezz’ora nel 2008 al Governo Berlusconi per mettere in atto un
bunga-bunga gigantesco a danno della scuola pubblica. Con la L.133/08
si gettarono le basi del più epocale massacro delle risorse umane e
finanziarie che la scuola abbia mai conosciuto.
La più grande manovra di bilancio, quella fatta dal governo Amato nel
92-93 di 93.000 Miliardi vecchie lire, oltre 43 miliardi di euro
attuali, non arrivò a tagliare cosi tanto nei confronti della scuola.
Un terzo della manovra del 2008, pari a 8 miliardi colpì la scuola per
il triennio 2009-12. Un salasso di 135.000 posti che i precari pagano
oggi a caro prezzo.
Tagli mascherati da riforme che insegnanti, studenti e famiglie stanno
subendo sulla loro pelle, con meno scuola, meno risorse e meno qualità.
Mancano i soldi per il funzionamento e per nominare i supplenti. I
Dirigenti Scolastici sono costretti a chiedere sempre più soldi alle
famiglie, da 50 euro medie nell’obbligo a 120-150 euro a studente. Una
tassa occulta che in tempi di crisi se ne farebbe volentieri a meno.
Di contro non si tagliano i contributi alle scuole private, compresi i
bonus alle famiglie né si colpiscono gli insegnanti di religione che
continuano il loro insegnamento anche con uno-due alunni per classe
mentre alle superiori si arriva anche a 38 alunni per classe! La
manovra correttiva di stabilità prevede per il 2011, oltre ai tagli
lineari del 10% su tutti i ministeri, una riduzione del 50% dei
finanziamenti alla formazione e all’aggiornamento che vanno ad
aggiungersi al blocco dei contratti e delle anzianità fino al 2013, a
liquidazioni più leggere, e all’aumento dell’età pensionabile per le
donne!
A completare il bunga-bunga della scuola, già così disastroso, c’è da
sommare il mancato finanziamento dei libri di testo, dell’edilizia
scolastica e della messa in sicurezza delle scuole. Un lusso che, come
ha detto Tremonti, non possiamo permetterci.
E così, in un sol colpo, vanno in fumo le tante strombazzate riforme da
quella sulla contrattazione e quella meritocratica della pubblica
amministrazione, con buona pace dei ministri Sacconi e Brunetta. E il
rinvio di fatto, per la seconda volta delle elezioni delle R.S.U.
E’ impressione di molti che il governo sia arrivato al capolinea.
Occorre mettere fine a questo bunga-bunga
berlusconiano-tremontiano-brunettiano. C’è una sola cosa da fare:
staccare la spina e mandarli a casa. Per il bene della scuola e per il
bene dell’Italia.(di Pippo Frisone da ScuolaOggi)
redazione@aetnanet.org
|
|