Scuola paritaria: sistema a rischio. Anche nel Salento
Data: Martedì, 02 novembre 2010 ore 17:30:00 CET Argomento: Rassegna stampa
In provincia di Lecce si trovano a dover
fronteggiare gravi disagi economici 90 scuole, che istruiscono circa
3500 bambini fra i 3 e i 6 anni.
La Federazione italiana scuole materne della Provincia di Lecce ha
scritto una lettera aperta ai deputati e ai senatori salentini per
sottoporre la problematica situazione della scuola paritaria italiana e
le condizioni in cui rischia di trovarsi nell'immediato futuro qualora
la legge finanziaria per il 2011 venisse approvata mantenendo i tagli
previsti (per 258 milioni di euro).
Ricorda la Fism che la "scuola paritaria" fa parte, a tutti gli
effetti, del "Sistema Nazionale di Istruzione", sia essa gestite da
privati o da enti locali". I finanziamenti assegnati al capitolo di
bilancio relativo a tutta la scuola paritaria sono sostanzialmente
rimasti immutati da 10 anni, nonostante l'aumento dei costi di gestione
e i rinnovi contrattuali intervenuti nel frattempo. Tale capitolo
ammontava, all'inizio del 2010, a 539 milioni annui di euro, poi
ridotti a 531.
Sulla base di alcuni dati statistici, la scuola rappresenta, in Italia,
il 21,76% delle Scuole facenti parte del Sistema nazionale di
istruzione e accoglie il 10,3% degli alunni. In particolare la scuola
dell'infanzia non statale esprime, a livello nazionale, il 44,65%
dell'offerta scolastica per bambini in età 3 ai 6 anni.
In provincia di Lecce si trovano a dover fronteggiare gravi disagi
economici 90 scuole, che istruiscono circa 3500 bambini fra i 3 e i 6
anni
Nella missiva si fa presente che numerosi studi dimostrano come la
presenza della Scuola paritaria nel nostro Paese fornisca di fatto un
beneficio allo Stato italiano, non soltanto in termini di pluralità
dell'offerta formativa, di "virtuosa concorrenza" tra scuole, di
libertà di educazione e di reale sussidiarietà, ma anche in termini
strettamente economici.
Inoltre, la grande maggioranza di queste scuole accoglie, spesso
gratuitamente, non pochi alunni provenienti da situazioni di disagio,
rispondendo ad emergenze sociali che non trovano altrove soddisfazione.
Un bambino che frequenta una scuola dell'infanzia statale comporta,
infatti, una spesa, per le casse dello Stato, superiore a 6.000 euro
l'anno (più gli altri oneri a carico degli enti locali), mentre la
media generale per un bambino che frequenta una scuola dell'infanzia
non statale, stando ai contributi stanziati nel 2010 (che, peraltro, in
misura significativa non sono, a oggi, erogati alle scuole), si aggira
sui 500.
Secondo la Fism, il sistema paritario è a rischio: l'ulteriore
riduzione dei finanziamenti prevista dalla proposta della prossima
legge finanziaria ne determinerebbe, nel giro di pochi anni, la sua
scomparsa.( da http://www.iltaccoditalia.info )
redazione@aetnanet.org
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