Il
Collegio Docenti del Liceo Statale “G. Carducci” di Trieste, riunitosi
in data 10 settembre 2010,
prendendo atto dell'impoverimento della scuola pubblica e della sua
delegittimazione culturale e pedagogica voluti dalla c.d.“riforma”
Gelmini, in particolare:
la consistente riduzione del tempo
scuola, l’aumento del numero di studenti per classe, l’azzeramento
delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti, la
riduzione del personale docente, la riduzione del personale Ata,
l'espulsione dei precari dalla scuola,
l'impianto fortemente disciplinare e nozionistico del Liceo delle
Scienze Umane, deprimente sia sul piano culturale che didattico,
intende porre in evidenza come la riforma Gelmini, fondata unicamente
su tagli di spesa e priva quindi di coerenza didattica e pedagogica,
porti ad una scuola pubblica che comprime il dettato costituzionale del
diritto all’istruzione.
Denuncia inoltre gli effetti di ordine sociale che la “riforma” Gelmini
ha sulle famiglie dei nostri alunni, riversando su di queste costi
spesso difficilmente sopportabili.
Denuncia altresì la campagna denigratoria nei confronti dei docenti
precari: tale campagna ha visto protagonista lo stesso Ministro dell’
Istruzione ed ha avuto il chiaro intento di rendere più digeribile, se
non auspicabile, per l’opinione pubblica, stroncare le carriere di
alcune decine di migliaia di insegnanti.
Pertanto il
Collegio Docenti invita
a non accettare cattedre superiori alle 18 ore;
a non accettare alunne/i di altre classi in caso di assenza dei
docenti, salvo casi eccezionali;
a non svolgere attività aggiuntive rispetto a quelle previste dalla
funzione docente;
ritiene opportuno
sospendere i viaggi di istruzione e le visite guidate
e delibera
di inviare il testo della presente mozione al Ministro dell’Istruzione
Università e Ricerca, alla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale
del Friuli Venezia Giulia ed agli organi di stampa.
Trieste, 10 settembre 2010
Mozione approvata a maggioranza con due voti contrari