Istruzione tecnica: donna è bello. Gli industriali di Varese lanciano “Progetto rosa''
Data: Martedì, 26 ottobre 2010 ore 20:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


L'Unione degli industriali di Varese e il Club dei 15 lanciano il "Progetto rosa" . Le donne devono dismettere i panni di cappuccetto rosso e aiutare il sistema a combattere il lupo.
L’istruzione tecnica non è istruzione di serie B, occorre rilanciarla perché ne hanno bisogno il territorio e le imprese. Bisogna inoltre sfatare il luogo comune che l’istruzione tecnica sia una scelta solo per maschi. Le donne devono dismettere i panni di cappuccetto rosso e aiutare il sistema a combattere il lupo, ovvero le centinaia di cinesi e indiani che si affacciano legittimamente sul mercato. L’Unione industriali di Varese con il “Progetto rosa”  manda due messaggi chiari a chi deve scegliere il proprio futuro scolastico, che acquistano ancor più significato se si pensa che da qui alla fine dell’anno saranno fatte 1.000 assunzioni di personale tecnico che salgono a 1.300 con i laureati. In Italia ci sono 360 mila uscite di diplomati dalle imprese, di queste solo 180 mila sono rimpiazzate dalle nuove entrate. «C’è una grossa carenza per quanto riguarda il personale tecnico – spiega Alberto Ribolla, coordinatore del Club dei 15 , il raggruppamento delle associazioni industriali del sistema Confindustria -. Con questo progetto vogliano invertire una tendenza, facendo saltare alcuni schemi mentali e luoghi comuni che vedono gli istituti tecnici industriali e di conseguenza gli sbocchi professionali nelle imprese manifatturier  ad esclusivo appannaggio dei maschi. Sfatiamo il concetto della fabbrica di fordiana memoria che ormai non esiste più».
Le donne iscritte agli istituti tecnici sono meno del 7% del totale, mentre superano il 50 % nei licei. Sul rendimento non ci sono dubbi: le donne surclassano gli uomini. Il “Progetto rosa” coincide quest’anno con l’Orientagiovani che mira a guidare i giovani che stanno terminando il ciclo di studi superiori nella scelta del proprio futuro.
All’iniziativa del Club dei 15, che nel frattempo sono diventati 17, si aggiungono sul fronte della formazione e dell’istruzione una serie di interventi messi in campo da Univa: i “Management game”, torneo rivolto agli studenti delle classi quarte delle scuole secondarie superiori, “La tua idea d’impresa”, dove gli studenti potranno formulare la loro idea imprenditoriale, “Teknicamente”, per conoscere le opportunità offerte dall’istruzione tecnica, la formazione dei docenti degli istituti scolastici con indirizzo tecnico aeronautico, meccanico o elettronico, “Industriamoci” Pmi day , prima giornata nazionale dedicata alle piccole medie imprese. «I ragazzi devono poter conoscere da vicino il mondo delle imprese – spiega Michele Graglia, presidente dell’Unione industriali di Varese -. Nonostante la crisi, rimane immutata l’esigenza delle imprese di poter contare su una scuola in grado di formare giovani tecnici preparati». Le cifre parlano chiaro: i 220 tecnici meccanici diplomati lo scorso anno scolastico rappresentano una proporzione di 4 ogni 1.000 addetti del settore. I 64 diplomati periti tessili rappresentano una proporzione di 3 ogni .000 attuali addetti, mentre gli undici diplomati periti chimici rappresentano una quota di 1 ogni 1.000 addetti.
Secondo Graglia, oltre ai numeri c’è una considerazione del valore del lavoro dei tecnici, che sono «figure difficilmente sostituibili da un’impresa».
Il sistema scolastico va rimodulato dunque su un maggior realismo: solo il 33 %  degli studenti scelgono gli istituti tecnici e il 31 % la formazione professionale, il 46 % sceglie il liceo (classico o scientifico). «C’è un gap tra richiesta formativa e le esigenze delle imprese - spiega Merletti, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale-. In provincia c’è un problema di distribuzione formativa, ma la riforma in corso è un’occasione unica per rivedere i rapporti tra scuole e imprese. Occorre insistere su due elementi: l’internazionalizzazione e la didattica laboratoriale. Infine, per rendere efficiente il tutto, occorre armonizzare le varie anagrafiche presenti nel sistema».

Formazione/ "Progetto rosa": più ragazze negli istituti tecnici
Al via l'iniziativa promossa da Club dei 15 di Confindustria
APCOM
Valorizzare e promuovere l'istruzione tecnica, anche attraverso l'aumento delle iscrizioni tra le ragazze. È questo l'obiettivo che si è prefissato il Club dei 15, il raggruppamento delle associazioni industriali territoriali del Sistema Confindustria dove più alta è la vocazione manifatturiera dell'economia locale. L'iniziativa prende il nome di "Progetto Rosa" e consisterà in una campagna di comunicazione che verrà svolta a tappeto nelle 17 province italiane che rientrano nel Club: Ancona, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza-Brianza, Novara, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza. Le principali città verranno tappezzate con cartelloni dal messaggio inequivocabile: "Non credere alle favole. Diventa protagonista del tuo futuro". Sotto l'immagine di una cappuccetto rosso smarrita in un bosco. Lo scopo principale è quello di sfatare un mito: "Non farti incantare! Non credere a chi dice che l'istruzione tecnica è roba da maschi".

La campagna di comunicazione del Club dei 15 di Confindustria per incentivare l’iscrizione delle ragazze agli Istituti Tecnici Industriali

Progetto Rosa: “L’istruzione tecnica non è roba da maschi”
L’iniziativa coinvolgerà anche la provincia di Varese. Il messaggio alle studentesse: “Non credere alle favole. Diventa protagonista del tuo futuro”

Valorizzare e promuovere l’istruzione tecnica, anche attraverso l’aumento delle iscrizioni tra le ragazze. È questo l’obiettivo che si è prefissato il Club dei 15, il raggruppamento delle associazioni industriali territoriali del Sistema Confindustria dove più alta è la vocazione manifatturiera dell’economia locale, di cui fa parte anche l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. L’iniziativa prende il nome di “Progetto Rosa” e consisterà in una campagna di comunicazione che verrà svolta a tappeto nelle 17 province italiane che rientrano nel Club: Ancona, Belluno, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza-Brianza, Novara, Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza.

http://www.univa.va.it/comunica.ns


Le principali città verranno tappezzate con manifesti dal messaggio inequivocabile: “Non credere alle favole. Diventa protagonista del tuo futuro”. Sotto l’immagine di una cappuccetto rosso smarrita in un bosco. Come dire: “Diventare grandi – continua il testo – significa saper scegliere. Comincia a scegliere bene: frequenta un istituto tecnico industriale”. Perché “la realtà è meglio delle favole”. Lo scopo principale è quello di sfatare un mito: “Non farti incantare! Non credere a chi dice che l’istruzione tecnica è roba da maschi”. E ancora, sempre rivolgendosi alle studentesse che da gennaio dovranno indicare, nelle preiscrizioni, l’istituto superiore dove continuare gli studi dopo le scuole medie: “Tecnologia: singolare femminile, come te”.

Oltre alla cartellonistica la campagna di comunicazione sbarcherà anche sul web attraverso un sito Internet dedicato: www.progettorosa.eu

“Scegli il tuo istituto tecnico industriale” è dunque l’invito rivolto a quelle ragazze che rappresentano una minima parte degli iscritti a questi tipi di scuola. Nella provincia di Varese la quota rosa tra gli iscritti agli Istituti Tecnici Industriali del territorio si è fermata, per l’anno scolastico 2009-2010, al 6,3%. Una minima parte, dunque. Percentuale che stride con i dati nazionali riguardanti la popolazione studentesca. In Italia il tasso di femminilizzazione nelle scuole superiori è del 49%. Con punte del 69% per quanto riguarda il liceo classico e del 50,5% per il liceo scientifico. Percentuali di quote rosa che nei territori del Club dei 15 non vengono raggiunte neanche sommando agli istituti tecnici industriali quelli commerciali e geometri. In questo caso, infatti, nelle 17 province che compongono il Club dei 15 (17 perché ai 15 soci fondatori si sono aggiunti nel tempo anche Monza-Brianza e Mantova) si arriva ad una media del 37,9% sul totale degli iscritti.

“Con il Progetto Rosa – spiega il Coordinatore del Club dei 15, Alberto Ribolla – intendiamo invertire questa tendenza, facendo saltare alcuni schemi mentali e luoghi comuni che vedono gli istituti tecnici industriali e, di conseguenza, gli sbocchi professionali nelle imprese manifatturiere, ad esclusivo appannaggio dei maschi. Così non è. Le opportunità nei campi dell’informatica, della chimica, dell’elettronica, del tessile-abbigliamento, persino della meccanica, non mancano, e possono essere colte grazie a scelte scolastiche in grado di offrire una preziosa occasione per diventare da subito professioniste in settori innovativi e dinamici. Bisogna sfatare il mito della fabbrica di fordiana memoria che ormai non esiste più. Per questo oggi un istituto tecnico industriale è in grado di fornire a tutti, ragazze comprese, quelle competenze da subito spendibili sul mercato del lavoro. Anche grazie a un intenso programma di collaborazione con gli istituti che, come Club dei 15, stiamo portando avanti sui nostri territori”.

Promuovere l’istruzione tecnica, far convergere mondo della scuola e fabbisogni professionali delle imprese, portare nelle aule modelli didattici moderni sono gli scopi che il Club dei 15 sta perseguendo con un’azione a 360 gradi, di cui il Progetto Rosa rappresenta un tassello. Spiega Alberto Barcella, Presidente della Commissione Scuola di Confindustria: “Nell’ambito di quest’azione abbiamo avviato nel 2009 l’iniziativa ‘Club degli Istituti della Innovazione manifatturiera’ attraverso la quale le associazioni industriali del Club dei 15 hanno messo in campo le proprie forze per un’azione comune finalizzata al rilancio e allo sviluppo della cultura tecnica, partendo dall’individuazione di una propria scuola partner. Nel corso del primo anno di vita del progetto, questo gruppo di 17 Istituti Tecnici Industriali si è aperto al mondo dell’impresa, indirizzando l’attività di istruzione verso contenuti didattici, iniziative e progetti di alternanza scuola-lavoro più rispondenti alle vocazioni industriali delle province interessate”. In provincia di Varese la scuola che ha aderito al progetto attraverso la partnership stretta con l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese è l’Isis “Isaac Newton” di Varese.

La campagna di comunicazione “Progetto Rosa” parte in coincidenza con la Giornata Nazionale Orientagiovani, organizzata ogni anno da Confindustria per guidare i ragazzi, che stanno per terminare il ciclo di studi superiori, nelle scelte relative il proprio futuro post diploma.(da http://www3.varesenews.it)

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