Gelmini: «Ora voti per tutti, dagli studenti agli insegnanti»
Data: Martedì, 26 ottobre 2010 ore 09:33:27 CEST Argomento: Ministero Istruzione e Università
Estensione dei test Invalsi a tutte le
classi e a tutte le materie, con relativa pubblicazione dei risultati
ottenuti dagli studenti per creare una competizione virtuosa fra le
scuole. Potenziamento dell’Istituto nazionale di valutazione e del
corpo degli ispettori.
In attesa che la riforma dell’università riprenda il suo cammino, il
ministro Mariastella Gelmini lavora sul fronte scuola. Con un chiodo
fisso: quello di far partire un vero sistema di valutazione nel nostro
paese. Tutti dovranno essere
sottoposti a giudizio, dai presidi agli insegnanti. Al ministero
si opera in questa direzione, come spiegherà lo stesso ministro oggi,
alla Camera, in occasione della presentazione del nuovo libro di Roger
Abravanel, ‘Regole’.
Il saggista, che ha già collaborato con Gelmini nella stesura del Piano
per la qualità e il merito nella scuola ed è autore anche di
‘Meritocrazia’, lancia, con il coautore Luca D’Agnese, una serie di
proposte sull’istruzione che l’inquilina di Viale Trastevere sembra
pronta a raccogliere, come anticipa in un colloquio con il
“Messaggero”. A partire dall’estensione dei test nazionali Invalsi
(quelli che misurano le competenze degli alunni secondo standard
internazionali) a tutte le classi e a tutte le materie. «L’introduzione
di test di valutazione degli apprendimenti rappresenta un elemento
essenziale per programmare percorsi di miglioramento e valorizzare
l’autonomia scolastica», spiega al Messaggero il ministro.
«Il progetto per la qualità e il merito di cui parla anche Abravanel -
continua - è stato esteso a oltre mille scuole medie ed utilizza i test
per avviare percorsi di miglioramento della didattica e degli
apprendimenti. Disporre di test nelle diverse materie e per tutte le
classi è quindi un obiettivo. Ma dobbiamo riorganizzare e potenziare
prima di tutto l’Invalsi (l’Istituto di valutazione, ndr). Alcune
estensioni ad altre materie dei test sono comunque previste già per
quest’anno scolastico».
Le scuole, poi, quando le prove standard prenderanno largamente piede,
dovranno rendere noti i risultati degli studenti. Una prassi già
radicata all’estero che arriverà anche in Italia. Nel libro “Regole” si
suggerisce che i genitori dovrebbero poter scegliere dove mandare i
propri figli proprio in funzione di risultati e obiettivi misurabili.
La pensa così anche Gelmini: «La pubblicazione dei risultati
rappresenta un atto di trasparenza necessario per fare in modo che
l’autonomia scolastica non si trasformi in autarchia». Ma «quello che
si deve valutare è il valore aggiunto tra un test iniziale ed uno
finale che consenta di misurare il livello di miglioramento.
Diversamente non sarebbero confrontabili i risultati di scuole che
operano in contesti socioculturali diversi».
Più a stretto giro, comunque, partiranno, anticipa il ministro, «due
percorsi sperimentali per la valutazione di scuole ed insegnanti. Una
commissione di esperti che ha lavorato nei mesi scorsi ha consegnato
due progetti che vogliamo sperimentare proprio per trovare criteri,
modalità e componenti per la valutazione di istituti e docenti».
Inoltre Viale Trastevere sta preparando il potenziamento dell’Invalsi,
dell’Ansas, l’agenzia che si occupa di formazione degli insegnanti, e
dell’ispettorato.
«Per avviare un processo di miglioramento- chiude Gelmini- dobbiamo
essere in grado di radiografare le competenze reali degli studenti, per
questo è essenziale poter disporre di test. Il ruolo dell’Invalsi è
fondamentale e dobbiamo dimensionarlo, anche dal punto di vista
dell’organico, per questo compito. I processi di miglioramento
richiedono anche una profonda trasformazione della formazione in
servizio degli insegnanti. Gli ispettori sono la terza gamba del
sistema: devono avere caratteristiche di indipendenza ed essere
qualificati per svolgere, magari non da soli, un compito delicato ed
importante, ovvero la valutazione esterna delle scuole e dei dirigenti
scolastici».
(di Alessandra Migliozzi da Il Messaggero)
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