Presidi, vietato criticare la Gelmini. Ecco il nuovo codice disciplinare
Data: Sabato, 23 ottobre 2010 ore 20:06:22 CEST Argomento: Istituzioni
Le regole
di comportamento pubblicate sul sito del ministero. Guai parlar male
dell'amministrazione pubblica pena la perdita di 3 mesi di stipendio. I
dirigenti scolastici dovranno chiedere l'ok al responsabile regionale
anche per un'intervista sul giornale
La notizia era già uscita nel luglio scorso, in occasione della firma
del contratto di lavoro dei dirigenti scolastici. Ma adesso il
contratto e relativo "Codice disciplinare" per presidi e affini è stato
pubblicato il 21 ottobre sul sito del ministero ed è quindi operativo a
tutti gli effetti. E molti presidi, probabilmente, ancora non sanno che
da questo momento non potranno più criticare pubblicamente la Gelmini,
la sua riforma e l'amministrazione in generale. Pena la sospensione
dallo stipendio per tre mesi.
Il nuovo codice di comportamento prevede anche 350 euro di multa
al dirigente scolastico che alza la voce nei confronti di un genitore
una multa, che non indossa il cartellino di riconoscimento o non mette
la targa fuori dall'ufficio.
Ma l'aspetto più eclatante è che da oggi i responsabili d'istituto
dovranno pesare le loro opinioni quando le esprimono davanti ad altre
persone o rilasciano interviste su giornali e tv. Al punto che, per
evitare problemi, sarà meglio per loro chiedere lumi preventivamente al
dirigente scolastico regionale, figura addetta a decidere se le loro
dichiarazioni "offendano" o meno il ministro o l'amministrazione.
Altrimenti scatterà la "sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione da un minimo di tre giorni fino a un massimo di tre mesi".
Tutto in base al codice Brunetta sul Comportamento dei dipendenti delle
pubbliche amministrazioni.
L'art. 11 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici dice che
«salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a
tutela dei diritti sindacali e dei cittadini, il dipendente si astiene
da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento dell'immagine
dell'amministrazione».
Libero Tassella
redazione@aetnanet.org
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