Un'agenzia: paghiamo ai prof la diaria all'estero tolta dal ministero
Data: Sabato, 23 ottobre 2010 ore 10:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Ottanta euro al
giorno. «Un rimborso spese per gli insegnanti che
accompagneranno gli studenti in gita». È l'incentivo trovato da
un'agenzia di viaggi. Il motivo? «Da settembre il governo ha eliminato
la diaria anche ai docenti che portano le classi all'estero». E per non
correre il rischio di «nuove cancellazioni, abbiamo pensato noi alla
soluzione». Ed è cominciata una
comunicazione a tappeto. Fax ed email a molti istituti milanesi e
lombardi. I presidi, però, sono scettici: «Questa è una spesa che non
spetta a un privato». Senza contare che le gite «sono state
abolite per protestare contro tutti i tagli. E non solo per la diaria».
Già lo scorso anno scolastico, i consigli di classe avevano deciso di
non andare in trasferta. Quest'anno si potrebbe replicare.
Così la Zani Viaggi è corsa ai ripari.
«Quello dei viaggi di istruzione è un comparto che vale un
milione emezzo di euro all'anno», spiega Marilena Zani, titolare
dell'agenzia. Insomma, un introito di cui «non si può fare a meno,
soprattutto con la crisi». Per questo «abbiamo scritto una lettera
anche a Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, per cercare
di sensibilizzarla anche su questo tema». Nessuna risposta. Quindi
l'idea: «A ogni docente accompagnatore verranno corrisposti 80 euro al
giorno a titolo di rimborso per la trasferta ed eventuali spese non
incluse nei servizi prenotati».
E da dieci giorni scrivono alle scuole. Ma la proposta a molti non è
piaciuta. «Non la prenderemo in considerazione», sottolinea Giacomo
Merlo, dirigente dell'Istituto Albe Steiner. Per il dirigente «non deve
essere un'agenzia a risolvere questo problema». Intanto, però, le gite
«si faranno». Luigi Barbarino, a capo del classico Manzoni, ha una
posizione simile: «Una soluzione che non va bene. È concorrenza
sleale». Certo, «i professori sono risentiti perché portare in giro gli
studenti è una grande responsabilità. E se continuano a partire è solo
per il bene dei ragazzi». All'istituto di via Orazio «non è sospeso
nulla. Anche se l'ultima parola spetta ai consigli di classe». Stessa
situazione al liceo Vittorini. «Decideremo durante le prossime
riunioni, comunque le quinte dovrebbero partire a novembre. Per tutte
le altri classi vedremo». Annamaria Indinimeo, preside dell'Istituto
Feltrinelli e reggente al Galvani, si augura che «non si facciano più.
Per i ragazzi è solo un'occasione per stare svegli la notte. E durante
il giorno trascinarsi senza alcuna voglia da un museo all'altro». È
favorevole, invece, «a laboratori o proposte alternative. Oppure a
viaggi che abbiano un senso, come quello ad Auschwitz». In ogni caso la
proposta dell'agenzia «è scandalosa. La scuola deve trovare gli
strumenti per ottemperare a questa situazione». Meno tranchant Carlo
Pedretti, a capo del classico Parini: «C'è un libero mercato e loro
hanno fatto l'offerta. Ma non credo che ce ne avvarremo». Anche perché
«bisogna aspettare che cosa decidono gli insegnanti». Insomma dipende
molto dal corpo docente.
Molti professori hanno cancellato tutte le attività, al di fuori
dell'orario scolastico. «L'obiettivo non è quello di danneggiare le
agenzie», Attilio Paparazzo della CGIL. Ma quello «di richiamare
l'attenzione del governo sui tagli sconsiderati all'istruzione pubblica (da
Corriere della
Sera)
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