Scioperi troppo ravvicinati, Cgil costretta a rimandarlo. Commissione garanzia a sindacato:tra uno e altro minimo 7 giorni.
Data: Giovedì, 21 ottobre 2010 ore 08:36:26 CEST
Argomento: Sindacati


Sembra destinato a scontrarsi con i vincoli normativi che tutelano i servizi destinati al pubblico, l'attuazione del programma 'uno sciopero ogni 15 giorni' fino a Natale, programmato dalla Flc-Cgil per mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sui tagli al comparto istruzione operati dal governo: poiché la Cub ha già proclamato una giornata di astensione dal lavoro per il 29 ottobre, la Commissione di garanzia competente ha contestato al sindacato di Mimmo Pantaleo la violazione della regola della "rarefazione oggettiva" (che proibisce lo svolgimento di uno sciopero se non sono trascorsi almeno 7 giorni dall'ultimo, ndr.), mettendo in forte dubbio lo stop di un'ora indetto dalla stessa Flc-Cgil per lunedì 25 ottobre.
Per il sindacato dei lavoratori della conoscenza non sembrano esserci spiragli: dovrà spostare lo sciopero di fine ottobre. Ma le date possibili sono molto poche: il 3 novembre è già previsto uno sciopero dell'Anief e il 17 ce n'è un altro del Sisa. Il primo spazio utile è quindi quello del 10 novembre oppure se riparla dal 24 novembre in poi. Praticamente con un mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia prefissata. La Tecnica della Scuola: incredibile pasticcio, urge chiarimento commenta Reginaldo Palermo, del periodico La Tecnica della Scuola - il programma 'uno sciopero ogni 15 giorni' si sta sgretolando a causa delle iniziative di piccoli sindacati di base che sembra quasi che stiano cercando di coprire alcune date 'strategiche' per togliere visibilità alla Flc. Inoltre la stessa Commissione di Garanzia ha contestato alla Cub un'eccessiva prossimità allo sciopero Anief del 3 novembre; poiché però lo sciopero del 29 ottobre è generale, il sindacato di base potrebbe limitarsi ad escludere il comparto scuola dal proprio sciopero. Insomma, un incredibile pasticcio sul quale qualche chiarimento risulta del tutto indispensabile". C'è poi un ultimo dato su cui vale la pena soffermarsi: l'ormai cronica scarsità di adesioni alla 'raffica' di richieste di astensione dal lavoro fatte dai sindacati della scuola: "nessuno degli scioperi proclamati fino ad ora - sottolinea Palermo - ha superato il tetto del 6% delle adesioni (poco oltre il 5% è andato solo quello del giorno 8). Scioperi con queste percentuali daranno ulteriore forza al piano del Ministero di progressiva riduzione di risorse finanziarie e umane nel settore della scuola".  (Apcom)

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