Il dramma dei 60 minuti di lezione 
Data: Giovedì, 21 ottobre 2010 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Alcune aziende di trasporti italiane hanno rimodulato gli orari di linea per corrispondere alle esigenze degli istituti superiori che hanno modificato gli orari delle lezioni passando a tutte le ore, altre invece hanno fatto “orecchio da mercante”, come si dice, adducendo difficoltà tecnico-organizzative e scarso tempo a disposizione per riordinare le corse; spesso però sembrata per scarsa sensibilità verso gli alunni pendolari.
Allo scopo di fare chiarezza sulla materia affatto definita, Nazionale della CISL Scuola ha elaborato la scheda riportata appresso: 
 RIORDINO SECONDARIA DI SECONDO GRADO: RIDUZIONE ORA DI LEZIONE
Fino ad oggi la riduzione dell’orario delle lezioni trovava motivazione principalmente in due
esigenze: -
una di natura organizzativo-didattica, legata anche all’esercizio dell'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo (articoli da 7 del d.P.R. 275/1999)
- l’altra legata a situazioni ambientali che rendono necessaria una diversa articolazione
dell’orario delle lezioni per venire incontro, in particolare, alle difficoltà di spostamento
degli alunni in relazione alla disponibilità dei mezzi di trasporto pubblico.
La questione, è stata più volte affrontata sia da parte dell’amministrazione con specifiche circolari (vedi per tutte le circolari 243 del 1979 e 192 del 1980) sia in sede contrattuale (v. l’articolo 28, comma 8, del CCNL del 29 novembre 2007), prevedendo che:
- nel caso in cui la riduzione dell’ora di lezione derivi da esigenze di natura didattica, si rende necessario definire modalità di recupero della riduzione stessa, dovendosi comunque garantire agli alunni lo svolgimento dell’orario annuale minimo prescritto dalle norme di ordinamento. In conseguenza anche il personale docente è tenuto a completare, attraverso le modalità organizzative deliberate dagli organi scolastici, l’orario di lavoro prescritto dal citato articolo 28 del CCNL.
- Qualora la riduzione venga deliberata per accertate esigenze sociali degli studenti, derivanti da insuperabili difficoltà dei trasporti, non è previsto alcun recupero sia sotto il profilo dell’orario frontale delle lezioni sia dal punto di vista dell’orario di lavoro del personale docente.
Con l’entrata in vigore del nuovo ordinamento della scuola secondaria di secondo grado, con la compressione delle lezioni all’interno di in orario massimo di 30 – 32 ore settimanali, la questione della riduzione dell’ora di lezione è stata nuovamente sollevata, ritenendosi che il nuovo tetto dell’attività didattica possa rendere superfluo il ricorso ad essa. L’articolazione più ridotta dell’attività didattica potrebbe, infatti, risolvere i problemi di coincidenza con l’offerta di trasporto pubblico locale. Ma ciò non toglie che laddove le difficoltà risultino comunque insormontabili, in considerazione della natura del territorio e della impossibilità di concordare una più favorevole distribuzione degli orari dei mezzi di trasporto, la regolamentazione della materia non può che rimanere quella fin qui adottata, con le modalità che di seguito richiamiamo:
- La riduzione dell'ora di lezione – adottata con apposita delibera del Consiglio di istituto con
riferimento al singolo anno scolastico – non dovrà in nessun caso superare i dieci minuti;
- essa dovrà riferirsi solo alle classi in cui sia necessaria, senza assumere carattere generalizzato per l'intera scuola o istituto;
- non è configurabile alcun obbligo per i docenti di recuperare le frazioni orarie oggetto di
riduzione.
Con riferimento alle riduzioni deliberate per esigenze di natura didattica, la “Guida alla nuova scuola secondaria superiore” precisa che «la riforma fissa un tetto massimo di 30-32 ore per l’orario settimanale (35 solo per l’istruzione artistica). Le scuole, nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa, possono definire unità di insegnamento non coincidenti con ore di 60 minuti per realizzare specifiche attività didattiche (per esempio l’alternanza scuola-lavoro); tuttavia, dovranno garantire agli studenti e alle famiglie un orario complessivo di lezioni corrispondente al monte ore annuale assegnato al corso di studi, calcolato su ore di 60 minuti».
Ovviamente tale innovazione-sperimentazione dovrà comunque trovare specifica collocazione nel POF, che, lo ricordiamo, deve essere consegnato alle famiglie all’atto dell’iscrizione deg
(da Cisl Scuola Sicilia)

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