Napolitano: ''Strategici scuola e formazione''
Data: Martedì, 19 ottobre 2010 ore 07:19:58 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano condivide "la forte preoccupazione di studenti e docenti", contando sul loro "sentimento di responsabilità al di là di ogni momento di comprensibile frustrazione". Lo ha affermato a Pisa il Capo dello Stato nel corso del suo intervento alla cerimonia di celebrazione del bicentenario di fondazione della Scuola normale superiore, commentando le critiche e le proteste contro la riforma dell'Università.
Il Capo dello Stato, rivolgendosi agli allievi, ha sottolineato che "nessuno può fingere di ignorare le difficili condizioni in cui versa il sistema" e ha aggiunto: "Per quel che mi riguarda, senza interferire nelle discussione e nelle decisioni che hanno luogo in sede di governo e parlamentari, sento di dover raffermare, e non cesserò di farlo, il rilievo prioritario che va attribuito, non solo a parole ma nei fatti, alla ricerca e all'alta formazione e dunque all'università". "Il ruolo strategico della ricerca e della formazione per lo sviluppo futuro dell'Italia e dell'Europa, per uno sviluppo coerente con il patrimonio di civiltà che esse rappresentano e capace di reggere alle sfide di un mondo in via di radicale mutamento, non può essere a lungo negato e contraddetto" ha affermato il Capo dello Stato, sottolineando che "la consapevolezza di quel ruolo non è separabile dalla più ampia disponibilità e partecipazione al cambiamento necessario cui non possono contrapporsi né interessi particolari né vecchi schemi e tabù". Napolitano ha rivolto anche un appello, in riferimento al citato ruolo strategico della ricerca e della formazione, alle forze politiche e sociali: "Si imporrà, ne sono certo, al di là di ogni temporanea miopia. Prima si imporrà, meglio sarà", ha detto il Capo dello Stato, invitando "tutte le forze politiche e sociali a riflettere con lungimiranza su questo punto".
"Il riconoscimento della priorità e della valenza strategica della ricerca e della formazione - ha aggiunto Napolitano - deve riflettersi sia nella scala delle elaborazioni e delle scelte di riforma, sia nella scala degli investimenti di risorse pubbliche".
Nel contesto di un discorso su eguaglianza e meritocrazia nell'accesso agli studi, Napolitano ha parlato di Costituzione, sottolineando che talvolta la si cita "un po' frettolosamente, in modo molto unilaterale per convenienza polemica dimenticandone la splendida logica unitaria". "Non si dimentichi - ha sottolineato il Capo dello Stato - che è posto nella Costituzione il rapporto di uguaglianza fra i cittadini sancito dall'articolo 3 e la valorizzazione, con adeguati sostegni negli studi, dei capaci e meritevoli secondo quanto sancisce l'articolo 34 della stessa Carta costituzionale".
Il Partito democratico ha apprezzato le parole del Capo dello Stato. Marco Meloni, responsabile università e ricerca della segreteria, di valorizzarle attraverso una riforma dell'università incentrata sull'innesto di risorse e sull'aumento qualitativo del sistema. E' questo, ha aggiunto Meloni, "il senso della proposta avanzata dal segretario Bersani, di immettere una forte iniezione di risorse per un piano per le infrastrutture della ricerca, il diritto allo studio e i giovani ricercatori, attraverso l'assegnazione delle frequenze liberate dal digitale terrestre attraverso un'asta che porterebbe diversi miliardi di euro nelle casse dello Stato".
"Con le sue proposte- ha sottolineato Meloni- il Pd chiede al Parlamento di considerare l'Università e Ricerca gli investimenti decisivi per far uscire il Paese dalla crisi e di approvare una riforma dell'Università radicalmente diversa dal ddl Gelmini; un provvedimento sbagliato, che non risolve alcun problema ed e' finalizzato esclusivamente a ridimensionare la nostra università, a dequalificare, precarizzandolo, l'insegnamento universitario e privo di interventi per promuovere il diritto, costituzionalmente garantito, dei capaci ed i meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi anche se privi di mezzi". Dura la capogruppo democratica al Senato, Anna Finocchiaro: "Il governo Berlusconi e del ministro Gelmini stanno uccidendo la ricerca e l'università italiana. L'atteggiamento di questo governo è su questi temi grave e inconcepibile. Non c'è paese europeo che, nonostante la crisi, non stia investendo sulla formazione e sull'università, considerati ovviamente e giustamente settori imprescindibili per lo sviluppo economico sociale e civile di una nazione".
Secondo il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, "Napolitano boccia Tremonti e Gelmini. Le parole del presidente della Repubblica sono una bocciatura senza appello per i ministri che stanno affossando l'università italiana".  (da Paneacqua.eu)







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-237246.html