Alla festa del Pd di Catania le grandi questioni della istruzione fagocitate dal “Lodo Siragusa”.
Data: Domenica, 17 ottobre 2010 ore 13:03:18 CEST
Argomento: Redazione


La conclusione è stato il cosiddetto “Lodo Polibio”, la quasi certezza cioè che la vicenda dei presidi congelati e degli esclusi dal concorso bandito nel 2004, e delle cui vicende i dibattiti e le cronache sono piene, non finirà mai, nel senso proprio che non si arriverà mai a una soluzione definitiva. Anzi, l'unica soluzione finale sarà la non soluzione: a dirlo, concludendo il suo intervento in risposta alle pressanti richieste di chiarimento dei tanti docenti esclusi dal concorso alla festa del Pd a Catania, sabato 16 ottobre scorso, è stata con un certo imbarazzo l'on. Alessandra Siracusa, prima firmataria del cosiddetto “Lodo Siragusa” con cui, attraverso una legge, si intenderebbe sanare i 420 dirigenti il cui superamento del concorso è stato annullato dal Cga Sicilia. E noi lo chiamiamo a questo punto, con una punta di ironia, “Lodo Polibio” proprio perché il nostro stimato collaboratore è stato uno dei pochissimi e dei primi a sostenerlo.
E al dibattito organizzato dal Pd per affrontare le grandi questioni della scuola, dai licenziamenti di massa ai tagli dei finanziamenti, dal precariato alla riforma Gelmini sia dell'Università e sia della scuola secondaria superiore, l'unica riposta che è arrivata è stata appunto quella dell'on Siracusa sull'incalzare dei docenti esclusi,  tralasciando tutte le altre questioni che oggettivamente meritavano risposte, conferme e approfondimenti, soprattutto dopo le appassionate, coinvolgenti e trainati  parole di Francesca Puglisi, la responsabile scuola del Partito democratico, e verso la quale si sono levati gli applausi più sentiti.
Ma tant'è e di questa conclusione della Siragusa bisogna prendere atto, visto pure che i docenti esclusi dal concorso hanno sostenuto che l'assimilazione tra la sentenza dei giudici della Puglia e quelli della Sicilia è strumentale e sbagliata (per non dire falsa) per cui non si capisce il motivo che ha indotto il Pd, tramite un suo autorevole parlamentare, ad avvitarsi su un lodo che ne richiama alla mente altri studiati per salvare dai  processi  personaggi istituzionali.
“Non ho nulla e nessuno da proteggere; né parenti, né amici: vorrei solo salvare dalla ingiuria del caos la scuola siciliana”, ha detto il deputato dei democratici, “Ma a questo punto, massimo dopo le resistenze della Lega, che pretende in cambio del varo della legge appoggi e favori per il nord,  ho l'impressione che questa faccenda non si concluderà mai.” Parole che ci ricordano quanto ha sempre sostenuto il nostro Polibio, da cui appunto “il lodo Polibio”, perchè, pur ammesso che la legge passi, anche un solo ricorso sulla sua costituzionalità bloccherebbe tutto, mentre si potrebbero aprire anche altre strade, compresa la Corte di giustizia europea sul principio che nessuna legge può  annullare una sentenza. Ma anche la ripetizione del concorso potrebbe portare a soluzioni similari per via sempre del ricorso anche di uno solo del 1500 partecipanti.
In ogni caso l'iniziativa del Pd catanese che teneva a portare sul tappeto della discussione quanto di  stravagante si sta verificando nell'ambito della istruzione a causa della finanziaria di questo governo, ha perduto parte della sua efficacia, compreso il grido di dolore espresso dai precari e dai ricercatori dell'Università.

Pasquale Almirante
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