In 500 a L'Aquila contro la riforma Gelmini
Data: Domenica, 17 ottobre 2010 ore 08:35:21 CEST Argomento: Rassegna stampa
Ieri mattina
circa cinquecento tra studenti, insegnanti, personale ATA e precari
delle quattro province abruzzesi, hanno partecipato a L’Aquila alla manifestazione di protesta.
C'è stato l'incontro al presidio nei pressi degli uffici della Regione
Abruzzo in via Leonardo da Vinci e poi al corteo che si è sviluppato
lungo il percorso fino a raggiungere il polo scolastico dell’Istituto
d’Istruzione Superiore “Cotugno”. Un lungo striscione con la scritta
“vergogna” ha aperto la manifestazione organizzata dai Cobas Scuola in
unione simbolica con le analoghe manifestazioni tenutesi nelle
principali città italiane. «“Vergogna”», spiegano gli organizzatori,
«era soprattutto in riferimento ai tagli dei finanziamenti alla scuola
pubblica da parte dei ministri Gelmini e Tremonti ma anche
all’indirizzo delle varie “cricche” che stanno tentando di impadronirsi
in modo truffaldino e cialtrone della gestione
della “ricostruzione”».
Al termine della manifestazione un’ampia delegazione composta oltre che
dai docenti dei Cobas della Scuola anche da un rappresentate dei
Precari Scuola Abruzzo, da un rappresentate degli studenti universitari
e dei Giovani Comunisti e da uno studente rappresentate di ogni scuola
presente al corteo, è stata ricevuta dal vicepresidente del Consiglio
Regionale, De Matteis, al quale sono state chieste, tra l’altro, le
ragioni del mancato stanziamento di risorse per l’emergenza scuola da
parte della Regione Abruzzo. Le richieste della delegazione sono state
condivise dal vicepresidente in particolare circa la possibilità di
utilizzare per la scuola e per la soluzione
del problema dei precari almeno parzialmente le risorse disponibili
nella legge n.77 del 2009, quelle relative al FSE 2007-2013 nonché la
possibilità di utilizzare anche i 2,9 milioni di euro, finanziati alla
Regione dal Ministero della Gioventù, per progetti gestiti dal settore
pubblico della scuola anziché dai privati, coinvolgendo gli studenti
con ricaduta anche sull’occupazione dei precari.
I Cobas, insieme ai collettivi degli studenti medi ed universitari e ai
comitati dei precari, chiederanno un incontro nei prossimi giorni al
Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo. I Giovani
Comunisti, presenti all’incontro, ritengono comunque «insufficienti» le
risposte fornite circa il problema della residenzialità studentesca a
L’Aquila dal rappresentante del Consiglio Regionale che ha richiamato
le responsabilità del Rettore dell’Università e del Comune «ma ha eluso
quelle della Regione Abruzzo competente al diritto allo studio
universitario».
Insieme ai Cobas ribadiscono dunque la richiesta di gestione pubblica,
secondo le graduatorie, delle strutture esistenti a partire proprio
dalla Casa dello Studente S.Carlo Borromeo gestita invece dalla Curia.
(da PrimaDaNoi.it)
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