Calabria: mons. Bregantini, politica lontana dai giovani
Data: Giovedì, 14 ottobre 2010 ore 19:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
''La politica e'
lontana dai giovani e dai loro bisogni''. Lo ha detto mons. Giancarlo Bregantini, ex vescovo di Locri,
nel corso di un incontro con i giovani redattori del periodico ''In
Cammino'', testata dell'Associazione di volontariato Nuova
Solidarieta', che hanno fortemente voluto questo incontro, tenutosi a
Catona di Reggio Calabria, nellala ''Casa della Solidarieta' Pasquale
Rotatore''.
L'incontro, il cui tema era ''Giovani, lavoro e speranza'', e' entrato
nel vivo quando la redazione di ''In Cammino'' ha toccato alcune
tametiche di viva attualita' intervistando il presule su diversi
argomenti come la famiglia, la precarieta', la condizione della donna
nel mondo del lavoro e soprattutto la situazione sociale che Reggio
Calabria sta vivendo in questo momento. Bregantini ha continuato
parlando dell'importanza della Settimana Sociale, che quest'anno ''in
modo provvidenziale'' si terra' a Reggio, ''una citta' affranta dalle
piaghe della malavita'' per cui ''questo grande evento dara' forza e
coraggio alle coscienze reggine''. Quindi, ha ribadito ''il ruolo
importante della donna all'interno della societa' moderna perche'
fulcro della famiglia, la quale deve essere la base su cui si deve
costruire la cultura del bene e dei valori sacri della vita''.
''La donna deve essere aiutata e sorretta dalla Chiesa e dall'apparato
statale, perche' e' la donna e' il pilastro portante della famiglia -
ha detto Bregantni - e la famiglia deve tornare ad essere, cosi' come
sta succedendo in Francia, quella componente fondamentale per la
societa' civile''.
Bregantini non si e' risparmiato ha a che attaccato ''il sistema
mafioso che in questo periodo a Reggio Calabria si sta ponendo sempre
piu' come l'antistato''. ''La mafia non si vince con le cose
straordinarie, ma si vince con le cose ordinarie fatte bene - ha detto,
riferendosi alla decisione del Governo di inviare l'esercito in citta'-
''le vere armi devono essere consegnate dalla scuola e da una nuova
cultura fatta di valori positivi e coraggiosi''.
(ASCA)
redazione@aetnanet.org
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