L’argomento di attualità è sempre lo stesso: trovare i soldi per la scuola pubblica.
Data: Giovedì, 14 ottobre 2010 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


La Cronaca spicciola ma anche la strategia economico-politica hanno il tono della creatività: marchi di sponsor sui banchi di scuola; “Scuola Spa” per costruire le scuole. C’è da esserne preoccupati ?
Sembra che in tre ministeri (Tesoro, Infrastrutture e Scuola) si lavori sull’ipotesi di affidare la costruzione di nuove scuole, nel Meridione, ad una costituenda Spa aperta a enti previdenziali (verosimilmente Inps e Inail), banche e altro capitale privato; nella cassaforte sarebbero depositati anche quei 416 milioni di euro già destinati per la messa in sicurezza degli edifici esistenti, e non ancora spesi. Non si pensa di affidare alla Scuola-spa la gestione dei 42 mila edifici scolastici italiani, perché ciò costituirebbe una espropriazione di funzioni, costituzionalmente sancite, di comuni e province, e soprattutto perché si andrebbe in direzione opposta al federalismo. Secondo le intenzioni del governo, la Scuola-spa si limiterebbe a costruire edifici nuovi, lì dove ve n’è carenza (al Sud), e dovrebbe altresì ottimizzare i flussi di spesa. A quest’ultimo proposito, però, la memoria va alle scorciatoie con cui la Protezione civile ha dribblato le procedure burocratiche di spesa pubblica, e torna il ricordo dell’episodio che ha scatenato una bufera: il progetto di istituire una “Protezione civile Spa”, progetto cui il governo ha poi rinunciato, incalzato dai sospetti e dalle polemiche. Si vorrà riproporre, per la scuola, quel modello ? A parte questa associazione mentale, c’è da registrate la polemica di sapore ideologico mossa dalla Cgil: è accettabile che la istruzione pubblica, un servizio di tale importanza, sia finanziato con denaro privato ? Secondo la FlC-Cgil una tale politica consentirebbe ai privati di condizionare pesantemente il servizio scolastico; altro è il servizio scolastico, altro il mercato. Analogamente, su l’Unità di ieri, la scrittrice Silvia Balestra riporta un episodio tratto dal best seller NO LOGO, di Naomi Klein, giornalista canadese no-global. L’episodio riportato è quello dello studente di una High School di Evans (Anni Novanta, in Georgia) che, in vena di sfide, si presentò con la maglietta della Pepsi Cola a un Coke-day durante il quale gli studenti, con magliette della Coca Cola, erano costretti ad ascoltare, in orario scolastico, i dirigenti della multinazionale della Coca Cola, lo sponsor della scuola.(da Anief)

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