Una Spa per gestire le scuole.Una società cui conferire la proprietà degli edifici scolastici
Data: Domenica, 10 ottobre 2010 ore 15:00:00 CEST Argomento: Comunicati
Il governo studia «Scuole
spa», l'ipotesi di una società per azioni cui conferire la proprietà
degli edifici scolastici e la competenza per la loro manutenzione e
messa in sicurezza, oggi in carico agli enti locali.
Il progetto è allo studio dei ministeri dell'Economia, dell'Istruzione
e delle Infrastrutture, che ci stanno lavorando in questi giorni per
produrre un piano operativo e forse un provvedimento legislativo entro
il mese di ottobre. La formula allo studio viene considerata dal Mef
«inedita», l'innovazione punterebbe a un miglior utilizzo dei «flussi
di spesa» per reperire nuove risorse, ma i dettagli sono ancora in via
di definizione.
L'ipotesi allo studio prenderebbe in considerazione anche la
partecipazione al progetto degli enti previdenziali che potrebbero
entrare nel capitale della società per azioni. Il rendimento sarebbe
garantito dall'incasso di canoni di locazione pagati dagli enti locali,
oggi proprietari degli immobili interessati al progetto.
La formula, vicina a un project financing freddo, potrebbe essere
aperta ad altri soggetti pubblici e privati. Come nel caso del social
housing l'operazione potrebbe coinvolgere le fondazioni bancarie mentre
al momento è esclusa la partecipazione della Cassa depositi e prestiti.
Al ministero della Pubblica istruzione fanno notare che il consenso
degli enti locali è uno degli aspetti delicati dell'operazione.
Alla nuova società potrebbero andare una parte dei finanziamenti
destinati dal Cipe all'edilizia scolastica per la messa in sicurezza
degli edifici esistenti. Si tratta di un miliardo di euro di cui già
sono stati assegnati 226 milioni per l'Abruzzo e 358 della prima
tranche del piano nazionale. Restano da assegnare ancora 416 milioni
per cui il ministero delle Infratsrutture stava già preparando
un'istruttoria da portare al Cipe, garantendo la quota di riserva per
il Mezzogiorno, data dall'utilizzo dei fondi Fas. A questi fondi si
potrebbero aggiungere altre risorse pubbliche bloccate per le procedure
eccessivamente farraginose.
A far capire che un'accelerazione sull'edilizia scolastica fosse in
corso era stato nei giorni scorso lo stesso ministro dell'Economia,
Giulio Tremonti, che aveva annunciato la messa a punto di interventi
per potenziare e migliorare la manutenzione scolastica soprattutto nel
Mezzogiorno.
Da tempo, d'altra parte, il tema dell'intervento nelle scuole è oggetto
di un confronto fra il governo e i costruttori dell'Ance che aveva
avanzato, attraverso la propria struttura Ispredil, proposte di
partecipazione dei privati, basata proprio sul modello del canone
pagato dagli enti locali per ciascun alunno.
I dati sono rilevanti. I punti di erogazione del servizio per
l'istruzione gestiti da comuni e province sono 42mila per un totale di
62 milioni di metri quadrati di superficie, di cui circa il 40% esposta
ad elevato rischio sismico e il 7% ad elevato rischio idrogeologico.
Gli studenti, fruitori dei servizi, sono 7,8 milioni. Il ministero
dell'Istruzione ha rilevato che 14.700 edifici a livello nazionale
presentano urgente necessità di manutenzione straordinaria per la messa
in sicurezza. Per 10mila di essi è stata ipotizzata, dai tecnici che
hanno svolto la rilevazione per l'anagrafe ministeriale degli edifici,
la demolizione. Per gli interventi più urgenti sarebbero necessari
subito, secondo stime della Protezione civile, 13 miliardi di euro.
Non è escluso che alla Scuole spa
potrebbe essere assegnato anche lo svolgimento di servizi di mensa o di
assistenza agli studenti o anche di aggiornamento prfessionale dei
docenti. L'importo bandito per lavori nelle scuole è stato, negli
ultimi cinque anni, in media di 1,8 miliardi di euro l'anno, mentre la
spesa per consumi energetici si attesta sugli 1,5 miliardi di euro
l'anno.(da Il
Sole24Ore)
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