Il preside? Una buona massaia che deve far quadrare l'azienda
Data: Venerdì, 08 ottobre 2010 ore 20:23:02 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il problema scuola è grave. E si può analizzare da diverse angolature: in base ai punti di vista e alle precedenze necessarie per raggiungere quel concetto di efficienza previsto dal nuovo ordinamento scolastico che ogni dirigente scolastico deve ottenere. Tutti, ma proprio tutti i presidi concludono con un'unica affermazione: «Così non si riesce ad andare avanti».
Oggi, nella giornata decretata allo sciopero per dare voce ad un dissenso generale si continua a parlare di difficoltà economiche. I dirigenti scolastici fanno i conti e seguendo l'ottica della brava massaia gestiscono l'azienda scuola.
«Le problematiche che investono la scuola sono diverse ma il criterio della buona massaia per ciò che riguarda l'aspetto finanziario rende bene l'idea di quale sia attualmente il nostro compito» afferma accennando un sorriso Alfio Pennisi, preside del liceo classico Spedalieri.
Le casse delle scuole cominciano ad essere in rosso, ma il problema non risiede negli interventi aggiuntivi previsti dai fondi europei o dagli Enti ma dai tagli alla istruzione ordinaria che giungono dal Ministero. «Bisogna far quadrare i conti - prosegue Pennisi - è vero i fondi europei per l'utilizzo dei Por consentono di avviare i progetti e mettere un po' di contanti in cassa l'anno passato siamo riusciti a coprire il 60 per cento di interventi di recupero per gli studenti grazie ai progetti europei ma si tratta di anticipi su spese che dovrebbero venire pagate dal ministero.
Le scuole hanno spazi di economia minimi, autonomia è una parola priva di contenuto perché siamo costretti da lacci burocratici infiniti - afferma Pennisi che lanciando una provocazione aggiunge - Accetterei ben volentieri la sfida se la Provincia cedesse ai presidi le somme da investire nella scuola».
Dello stesso avviso sui fondi ministeriali anche Giovanni Torrisi, preside del liceo scientifico Boggio Lera.
«Tagli ma soprattutto ritardi incredibili nei pagamenti - esordisce. - È inutile negarlo, i problemi di cassa esistono perché nel tempo tutti abbiamo dovuto anticipare». E, nello specifico, il preside parla dei pagamenti degli esami di Stato e gli stipendi dei supplenti temporanei per l'anno scolastico 2002 - 2003 somma anticipata e non ancora ricevuta.
«Al Boggio Lera quest'anno abbiamo aggiunto la seconda lingua nelle classi del liceo scientifico e adesso dobbiamo attivarla, riducendo altre attività pomeridiane. L'obiettivo è quello di assicurare le priorità. Certo - prosegue Torrisi - c'è una difficoltà oggettiva perché con tre sedi da gestire e la riduzione del personale dobbiamo fare la massima economia, basti pensare che abbiamo avuto una decurtazione del budget del 25 per cento sulla pulizia. Come si procede?
Grazie al senso del dovere e alla collaborazione di docenti e personale e alla disponibilità delle famiglie».
Garantire il diritto allo studio redigendo un elenco di priorità è il sistema di organizzazione adottato dal preside del liceo scientifico Galileo Galilei, Gabriella Chisari. «41mila euro bloccati dai revisori del conti, i soldi non girano più in cassa perché il ministero non li manda. Nelle precedenze abbiamo previsto un bilancio per le eventuali supplenze e per i corsi di recupero. La verità? - confessa la preside - le famiglie che pagano i contributi ci consentono di mantenere la progettualità». Non ha peli sulla lingua Rosetta Camilleri, preside del liceo classico Cutelli. «Fondi europei? Non è questo il problema: tutte le scuole che hanno un progetto verranno pagate a copertura del corso già avviato.
Il grave risiede nell'ordinario: supplenze e corsi di recupero, da organizzare senza i finanziamenti previsti dal ministro Fioroni. Già - sentenzia la preside - perché la legge è rimasta la stessa ma senza fondi. Ma siamo solo all'inizio: il problema vero sarà l'applicazione del decreto Brunetta dal gennaio 2011.
Bisognerà adottare un provvedimento senza che sia stato rinnovato un contratto collettivo.
I dirigenti? O verranno imputati di comportamento anti sindacale o di andare contro la legge.
Come si fa ad organizzare la scuola?».

Lucy Gullotta - La Sicilia del 8 ottobre 2010






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