Informativa sull'avvio dell'anno scolastico, resa al Senato dal ministro MIUR: M. Gelmini.
Data: Mercoledì, 06 ottobre 2010 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Ieri pomeriggio sono stato a Roma, al Senato, ma senza muovermi da casa nel bell’ Acicastello: potenza del PC, la connessione Web e il pigio incollato alla sedia con i miei 10 fogli di carta riciclata per prendere appunti!
Più di tre ore mi sono alienato dagli affetti domestici e mi sono assorbito e sciroppato la diretta Web Tv.
Ore 16,00 la Gelmini legge per quasi un’ora “l’informazione  sull’avvio dell’a.s .” Il solito bla bla sulla situazione della scuola Italiana, scritto per Lei forse da Tremonti con frasi di Berlusconi.  Ormai non si va in Parlamento per parlare e discutere. Il governo si presenta solo con comunicazioni: prendere e basta. E noi la prendiamo…
Dopo di Lei intervengono 14 Senatori dell’opposizione e 7 della maggioranza: sono passate già le19,30. 
Il sen. Rusconi del PD chiede perché la Gelmini non prende la parola per rispondere alle molte critiche e quesiti posti dai Senatori.  Schifani dice che non lo prevede il regolamento e chiude la seduta.
Nessun applauso, nessuna protesta. Come mai? Perché i senatori sono vecchi? No. Perché non ci sono stati e non ci sono i Senatori in aula. Non ci sono neppure tanti telespettatori collegati da casa. Io sì, con le mie cuffie per non perdere una sola parola: sono un vecchio professore.
Quando ho cominciato ad imparare insegnando, la Gelmini non era ancora nata. Correva l’anno 1970-71 e con i miei 23 anni e sei mesi mi trovavo laureato e in un Liceo classico : Storia e Filosofia.
Se ieri ci fosse stata una partita di calcio… milioni di spettatori!  E comunque tutti l’avrebbero saputo. Siccome si parlava di Scuola al Senato, a chi poteva interessare? Chi lo sapeva? Chi c’era? Nessuno o quasi. Anche chi faceva l’intervento finiva e se ne andava via. La Gelmini era lì come una statua di cera.
BRAVO BRAVISSIMO IL REGISTA DELLA DIRETTA. Non disturbava, non zumava, non faceva carrellate sui posti vuoti. Insomma non c’era neppure il regista. Solo primissimi piani: un senatore ogni 10 minuti circa o “al manco” con un altro che leggeva il suo iPad. La prossima volta perché non mettere delle sagome di cartone al posto dei Senatori? In certi stadi hanno provato a sostituire gli spettatori con lenzuolate di persone dipinte!!!
Che educati questi senatori! Non si sentiva volare una mosca. Nessuno applaudiva tranne colui che avendo finito l’intervento si auto applaudiva (non inquadrato).
I ragazzi dai 6 ai 30 e oltre che vanno a scuola e nelle università sono parecchi milioni. I lavoratori del mondo della conoscenza superano il milione. Le famiglie (ormai allargate e patriarcali) che hanno figli a scuola sono praticamente tutte.
Della scuola non se ne impipa nessuno.
E noi pretendiamo scatti di dignità? E da noi pretendono scatti per merito? Ma merito di che cosa? Ma lo sanno a Roma che insegnare è lasciare un segno? Che essere professore  è confrontarsi con persone e non impastare argilla? Come si fa a misurare la bravura di un docente se spesso passano anni prima che l’alunno porti a frutto gli insegnamenti metodologici ricevuti sui banchi di scuola?
Questo governo al massimo resterà nella cronaca (come la mia), perché la Storia lo cancellerà dalla Memoria.
“Ahi serva Italia di dolore ostello / nave sanza nocchiero in gran tempesta/ non donna di provincia, ma BORDELLO!” (Dante, Pg VI, 76-78).

Gianni Sicali

(che nel 2012 dovrebbe avere uno “scatto” per andarsene in pensione dopo avere lavorato nello Stato con “disciplina e onore” -Cost. Ital. Art.54-)
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