«Scarso prestigio, poco aggiornamento: insegnare non attira più»
Data: Lunedì, 04 ottobre 2010 ore 08:46:29 CEST
Argomento: Rassegna stampa


«La figura dell’insegnante oggi ha perso appeal. Un tempo il docente era una persona stimata dalla collettività. Ora, invece, passa per uno stipendiato. Anche per questo i nostri laureati puntano sempre di meno all’insegnamento come possibile sbocco professionale per il loro futuro». Maurizio Paci è il preside della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’università di Tor Vergata, indirizzo che dovrebbe essere il serbatoio di nuovi professori di materie scientifiche. Ma sempre meno studenti, una volta laureati, scelgono la scuola come destinazione ultima.
Cos’è che li spaventa, preside?
«Ormai l’insegnante gode di una considerazione scarsa. Studiare molti anni per poi fare una fatica mostruosa per entrare nelle graduatorie, per guadagnare stipendi non all’altezza e poi essere anche poco considerati socialmente è un percorso non incoraggiante. Inoltre, una volta saliti in cattedra, i docenti hanno una professione statica in cui è difficile aggiornarsi se non a proprie spese. Il ministero realizza alcuni progetti importanti come “Lauree scientifiche”, che consentono forme di aggiornamento, ma per un numero contingentato di professori».
Quali prospettive ci sono per il futuro, per evitare che ci sia una mancanza sempre più problematica di professori di matematica?
«L’università sta guardando con interesse alla nuova formazione per i professori lanciata dal ministero, che prevede un percorso approfondito di conoscenze teoriche su più materie, ma anche e soprattutto la possibilità di entrare da subito nella scuola attraverso i tirocini sul campo. Un modo per capire fin dall’inizio se si è portati per questo mestiere, per entrare nel vivo già durante la propria formazione». (da Il Messaggero)

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