CISL:SUGLI SCATTI, NIENTE DI MEGLIO CHE RILEGGERE IL DECRETO
Data: Mercoledì, 29 settembre 2010 ore 01:00:00 CEST Argomento: Comunicati
Ora che lo scatto
di settembre è stato regolarmente pagato, viene fuori che si
tratterebbe di un atto dovuto, di un fatto scontato, di un adempimento
che non sarebbe mai stato messo in discussione. Naturalmente chi fa
oggi, con tanta sicumera, queste affermazioni, si è ben guardato dal
farle prima, per tranquillizzare quanti attendevano, in un clima di
diffusa e crescente preoccupazione, di vedersi riconoscere un passaggio
di classe fortemente a rischio, essendo maturato in buona parte nel
corso del 2010.
Erano preoccupazioni infondate?
A noi sembra proprio di no, e per capire quanto il rischio fosse
elevato, niente di meglio che rileggere il decreto 78, che al comma 23
dell'art. 9 testualmente recita: "Gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono
utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei
relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali
vigenti".
Sullo scatto stipendiale previsto per settembre incidono, ovviamente, i
mesi che vanno da gennaio ad agosto del 2010. Poiché nel
frattempo erano intervenute decisioni di uffici periferici del MEF
tendenti a mettere in discussione su questo presupposto alcuni
provvedimenti di ricostruzione di carriera, ci siamo attivati perché,
in attesa dell'emanazione del decreto ministeriale che dovrà
disciplinare formalmente la materia in base alle intese raggiunte,
queste fossero da subito coerentemente rispettate.
Ecco perché abbiamo registrato con soddisfazione - noi e non solo noi
- l'avvenuto riconoscimento delle nuove posizioni stipendiali,
eventualità che non era di per sé scontata.
Ora attendiamo di essere convocati dal Ministro, com'è prescritto che
avvenga, prima dell'emanazione del decreto; il pagamento dello scatto
di settembre consente di avviare il confronto nel modo giusto, verso
una soluzione cercata e ottenuta con iniziative che ci hanno visti
protagonisti insieme ad altri (anche alla Gilda, se la memoria non ci
inganna, che ha voluto dare allora il suo contributo di presenza).
Comunque vada, appena ci sarà il decreto non mancheranno quelli che lo
giudicheranno una soluzione parziale e insufficiente. Saranno quasi
certamente gli stessi che oggi strepitano perché il decreto non c'è
ancora.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto ha sempre e in ogni caso
argomenti su cui far leva. Così va il mondo.
Per noi vale la solita vecchia regola: chi sa e può fare di più e di
meglio, lo faccia, saremo i primi ad esserne contenti. Purché ci si
misuri su risultati concreti, non su parole in libertà.
(da Cisl-Scuola)
redazione@aetnanet.org
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