in arrivo un autunno di scioperi e proteste
Data: Martedì, 28 settembre 2010 ore 07:36:02 CEST Argomento: Eventi
A ottobre insegnanti e
studenti tornano in piazza per contestare i tagli alla pubblica
istruzione. La settimana più calda
sarà quella tra l'8 e il 15 ottobre. Qui tutte le date
Sindacati e associazioni studentesche hanno in programma per le
prossime settimane un fitto calendario di scioperi e di iniziative di
protesta contro i tagli previsti per il settore dell'istruzione. A metà
settembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha
ribadito che occorre assicurare alla scuola maggiori investimenti e
incoraggiare il merito e un recente rapporto dell'Ocse ha rilevato che
la spesa per l'istruzione arriva in Italia al 9% della spesa pubblica
globale, a fronte di una media del 13,3% nei paesi "sviluppati".
Nelle scorse settimane la questione dei precari - sono circa 230.000
quelli del settore - ha provocato forti polemiche, e recentemente il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha detto che sarà
possibile assorbirli in sette-otto anni. Si inseriscono in questo
contesto le molte manifestazioni di protesta previste per il mese
prossimo. Si parte l'8 ottobre con la Cgil che ha indetto uno sciopero
di un'ora. "I tagli pesantissimi a scuola, università e ricerca, il
netto peggioramento della qualità del lavoro nelle scuole non statali e
la crisi devastante della formazione professionale richiedono risposte
di lotta all'altezza dello scontro", si legge sul sito di Flc Cgil che
annuncia altre iniziative del genere fino a dicembre.
Nella stessa giornata, in cui ha indetto uno sciopero anche Unicobas,
scenderà in piazza anche la Rete degli studenti, che ha organizzato in
tutte le città del Paese una mobilitazione nazionale contro la riforma
Gelmini e il precariato: "Non ci sarà una mobilitazione nazionale, ma
stiamo organizzando iniziative di protesta in tutte le città", ha
spiegato la portavoce Sofia Sabatino aggiungendo che la Rete è presente
in una trentina di città. Per l'università, la scorsa settimana, il
ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha annunciato che il governo
rivedrà gli stanziamenti agli atenei nell'arco dei prossimi due mesi,
aggiungendo che la nuova dotazione sarà inserita in un decreto
legge varato a dicembre.
Altre due importanti sigle sindacali come Cisl e Uil invece hanno
deciso di organizzare un'unica manifestazione nazionale, il 9 ottobre a
piazza del Popolo a Roma, in cui confluiranno "i problemi dei diversi
settori, tra cui anche la scuola", come ha spiegato il segretario
generale di Cisl Scuola, Francesco Scrima. Secondo le due sigle, "una
politica fiscale che riduca le tasse sui lavoratori, sui pensionati,
sulle famiglie e sulle imprese può contribuire in maniera decisiva al
rilancio della domanda interna e dei consumi, indispensabile per far
tornare a crescere la nostra economia".
Il 15 ottobre sarà poi la volta dei Cobas che hanno indetto uno
sciopero generale della scuola che riguarderà i docenti e il personale
Ata che si asterranno dal lavoro per tutta la giornata. "Ci saranno
manifestazioni territoriali in tutte le città ma non una manifestazione
nazionale e con noi manifesteranno anche gli studenti. Abbiamo ricevuto
le adesioni degli studenti di 'Senza tregua' e di varie strutture dei
precari di Campania e Sicilia", ha detto Piero Bernocchi, portavoce
nazionale di Cobas scuola che conta circa "40- 50.000
iscritti".
Gli studenti dell'Udu - Unione degli universitari - hanno in programma
per il 4-5-6 ottobre alcune iniziative di protesta negli atenei ma "non
sono previsti cortei", ha messo in chiaro il coordinatore Giorgio
Paterna. Inoltre l'Udu ha in programma un presidio davanti a
Montecitorio dove tra il 10 e il 12 di ottobre la Camera dovrebbe
discutere il ddl sull'Università.(Sky)
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