Cresce la polemica su la ''scuola di guerra'' dei ministri La Russa e Gelmini.
Data: Venerdì, 24 settembre 2010 ore 06:34:09 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il protocollo d'intesa «Allenati per la vita» - firmato in Lombardia, rivolto agli studenti delle scuole superiori e valido come credito formativo scolastico - è un progetto, diverso dalla cosiddetta mini-naja varata sempre da La Russa, che propone agli studenti un corso con lezioni teoriche e pratiche: primo soccorso, arrampicata, tiro con l'arco e pistola ad aria compressa, nuoto, orienteering e percorsi ginnico-militari. Tutto pensato per avvicinare gli studenti all'esercito ma anche come «efficace antidoto al fenomeno del bullismo». Un progetto che però non è piaciuto per niente all'opposizione e agli studenti.
«La scuola è il simbolo dell'emergenza democratica nella quale è finito il nostro Paese: i parlamentari del Pd presenteranno un'interrogazione parlamentare urgente al ministro Gelmini sull'accordo firmato col ministro La Russa per diffondere la "cultura militare" nelle scuole italiane», ha affermato Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria del Pd. «Dopo aver svuotato le casse scolastiche, dopo aver fatto entrare i simboli di partito in una scuola dello Stato oggi, con la diffusione e la pratica della cultura militare e dell'utilizzo delle armi a scuola, credo sia giunto il momento di dire: basta. Si sta drammaticamente realizzando ciò che Piero Calamandrei aveva prefigurato in un suo celeberrimo discorso: il ritorno di una dittatura nel nostro paese non avverrà con i carri armati per le strade ma distruggendo la scuola pubblica. Noi - ha concluso - vogliamo che i nostri ragazzi apprendano a scuola la cultura della pace, l'unica che potrà garantire a tutti un futuro».

«Una ne pensano e cento ne fanno al ministero della Difesa; ma mai la fanno da soli. Infatti, se per la mini-naja è stato coinvolto il ministro per la Gioventù, per la "scuola di guerra" il ministro La Russa ha coinvolto la collega Gelmini. Certo si tratta di una sperimentazione, ma proprio come per la mini-naja il periodo di prova durerà poco per via del solito grande numero di richieste alle quali il governo non potrà non corrispondere», ha affermato il senatore radicale Marco Perduca. «Negli ultimi anni per via dei tagli indiscriminati a scuola sono diminuite le ore di insegnamento dell'italiano, si ciancia di rendere obbligatorio l'inglese anche per l'apprendimento di altre materie, mentre le ore di scienze son ridotte all'osso, oggi invece si ritiene necessario far allenare gli studenti a dormire in ambienti ostili: probabilmente una legittima preoccupazione visto che i giovani italiani, se si continua così, si troveranno a dormire sotto i ponti, visto che non saranno competitivi sui mercati internazionali perché prodotti di una scuola che alla mens sana predilige il corpo militare. Con la Senatrice Poretti abbiamo presentato un'interrogazione per capire anche quali saranno i reali costi dell'iniziativa perché troppo spesso alle dichiarazioni di contributo volontario poi non corrispondono i conti».

«Ecco cosa significa un governo fascista», era già stato il commento di Orazio Licandro, della segreteria nazionale del Pdci-Federazione della sinistra sul protocollo «Allenati per la vita», firmato dai ministri dell'Istruzione e della Difesa. Forse La Russa e Gelmini hanno in mente i nuovi balilla o una nuova milizia nazionale? Distruggono la scuola pubblica, gettano sul lastrico gli insegnanti precari e le poche risorse disponibili le impiegano in progetti apertamente diseducativi e in contrasto aperto con la funzione riconosciuta dalla Costituzione alla scuola, fondata sui valori di pace, solidarietà e uguaglianza: l'esatto opposto dell'educazione all'aggressività e alla violenza previste dal protocollo».

Proteste anche dall'Unione degli Studenti. Secondo l'Uds il progetto di La Russa e Gelmini sarà «la base per trasformare la scuola pubblica in un collegio militare. Un percorso distinto in lezioni teoriche inserite nell'attività scolastica di "Diritto e Costituzione" e una parte pratica tra cui l'insegnamento all'arma con le pistole ad aria compressa».(Il Messaggero)

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