Sostegno: verificare sul campo l'attuazione delle aree didattiche.
Data: Mercoledì, 22 settembre 2010 ore 07:37:30 CEST Argomento: Opinioni
Ill.ma . sig.ra Ministro dell’ Istruzione dell’ Univesità e della
Ricerca, On. Gelmini,
contrariamente alle solite richieste che negli ultimi mesi le Le sono
state sottoposte da svariati enti, sindacati, associazioni o singoli
precari, io da precario vorrei che Lei ponesse la Sua attenzione su un
problema che , quando trattato, non ha mai avuto la dovuta attenzione.
Questo anche per evitare che le tante notizie che Lei si premura
a farci avere sull’argomento, alla fine possano essere non
veritiere e finiscano per ledere la sua credibilità; le parlo del
problema degli alunni disabili, per la precisione degli alunni disabili
nella scuola secondaria di secondo grado e dei docenti, loro malgrado,
interessati: Le parlo del SOSTEGNO.
Nel vortice di notizie (vere o false che siano) circolate dall’inizio
dell’anno, credo che anche per Lei sia doveroso, un attimo,vedere
quello che realmente sta accadendo (giustamente o ingiustamente sta a
Lei giudicarlo) nelle scuole.
Punto 1 - vi sono scuole, in varie regioni, dove vi sono di tre o
quattro alunni disabili per classe (addirittura in una prima di un
istituto del centro Italia ve ne sono 6). Non crede sarebbe il caso di
verificare questa inopportuna (pur se a detta dei dirigenti,
necessaria) pratica scolastica?
Punto 2 - le aree dei docenti di sostegno (che come Lei ben sa
esistono solo nella scuola secondaria di secondo grado e sono quattro,
Umanistica, Scientifica, Tecnica e Psicomotoria) vengono usate in
maniera, diciamo allegra, da chi dovrebbe garantire interventi mirati
con professionalità e continuità didattica. Cosi avviene nel giro di
pochi mesi, istituti Professionali cambino oltre 10 cattedre di area
Tecnica in Umanistica ed in istituti Magistrali le cattedre di area
Umanistica si trasformino per magia in Tecnica, con relativo
spostamento di docenti e con tanti saluti alla continuità didattica.
Anche questo sarebbe semplice da verificare per Lei.
Punto 3 – a proposito di aree: se è vero che le immissioni in ruolo nel
sostegno (parlo sempre di secondaria di secondo grado) avvengono per
aree, le convocazioni per il tempo determinato sono per area (4 liste
una per ogni area) e se il comma 5° art. 13 della legge 104/92 recita :
"......nelle scuole secondarie di primo e secondo grado sono garantite
attività didattiche di sostegno ………realizzate con docenti di sostegno
specializzati, nelle aree disciplinari individuate sulla base del
profilo dinamico/funzionale e del conseguente piano educativo
individualizzato.....", non si capisce per quale motivo nella
stragrande maggioranza delle scuole, il docente di sostegno è obbligato
dal dirigente scolastico a seguire l’alunno disabile in tutte le
materie, indipendentemente dall’area in cui e stato assunto, ed in
quelle scuole dove si lavora per aree, per motivi di ..tagli (?) vi
sono docenti con ben 11 alunni disabili da seguire (98 minuti a testa a
settimana)?
Ma sbaglio o nella scuola che Lei immaginava, la qualità era la base
indispensabile? La meritocrazia (è già meritocratica una docente di
sostegno che segue 11 alunni disabili?) sta forse nel compiere i
miracoli?
La mia richiesta è questa: vada a vedere di persona, sig.ra Ministro,
oppure mandi qualcuno a fotografare la situazione e vedrà che, forse,
la sua figura e la sua credibilità, quando parlerà delle difficoltà
reali riscontrate e delle modalità di soluzione, saranno sicuramente
apprezzate.
Con Osservanza
Giuseppe Crisà, docente di sostegno; precario.
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