Venerdì 8 ottobre NO-GELMINI-DAY! Tutti in piazza: BeRebel!
Data: Lunedì, 20 settembre 2010 ore 11:57:37 CEST Argomento: Rassegna stampa
"La scuola
italiana - dichiara la Gelmini - cambia e parte la riforma che era
attesa da decenni. Viene finalmente completamente ridisegnata la
struttura della superiore...".
Al suono delle campanelle di inizio anno, sono queste le parole
d'orgoglio della ministra... e c'è da dire che non ha nemmeno tutti i
torti!
In effetti la scuola è profondamente trasformata: basta guardare ai
primi giorni di lezione, con classi che a Milano, nello specifico al
Giorgi, arrivano a contenere più di 50 alunni con il risultato di
essere costretti a seguire le lezioni in palestra, e con numeri di
precari senza nomine e studenti senza professori che non hanno
precedenti.
E ancora scuole civiche, il Greppi di Quarto Oggiaro, svendute in toto
a enti privati, e altre, come il Pacle, in via di smantellamento.
E ovviamente tante altre novità già preannunciate: il tetto massimo del
30% di alunni stranieri per classe, che solo a pronunciarlo fa venire i
brividi
(e poi chi sarebbero gli stranieri? Un ragazzo italiano di famiglia
senegalese rientra nel tetto? Il metro di misura è il colore della
pelle?);
la nuova norma sulle assenze, con un massimo di 50, superato il quale
scatta automaticamente la bocciatura, che sembra quasi un paradosso
visto che è stata proposta dalla stessa MariaStella che quando era in
carica nella giunta di Desenzano fu sfiduciata per numero di assenze.
Inoltre l'anno non poteva iniziare meglio che con l'apertura della
scuola pubblica padano-leghista-xenofobo-indipendentista voluta dal
sindaco di Adro: senza dubbio un'esagerazione per gli stessi ideatori
di questa vergogna all'italiana.
Infatti, dopo troppi giorni di silenzio/assenso, la ministra è stata
finalmente costretta a "sconfessare" la scuola dei balilla verdi del
bresciano.
Una prima modesta ma importante vittoria per il movimento no-Gelmini,
che già nelle prime mobilitazioni a caccia della ministra cantava: "No alle scuole della Lega, no
alle scuole in cui si prega!".
Intanto però il crocefisso resta tranquillamente un'icona per la scuola
pubblica italiana, e ci si chiede sempre dove sia finita l'istruzione
laica e per tutti.
La Gelmini d'altronde pochi giorni fa dichiarava la sua ferma
intenzione a introdurre in tutte le aule una copia della Bibbia,
impegnandosi per una scuola di tradizione fondamentalista-cattolica,
mentre la geografia scompare quasi definitivamete, e diventa così
ancora più difficile orientarsi in un pianeta sempre più meticcio:
vogliono costringerci a restare indietro, chiusi nella paura del
diverso, guardando intanto il mondo che va avanti, si mescola di
culture, colori e tradizioni quanto più differenti.
Quella che vogliamo noi è una scuola come luogo innanzitutto di
crescita e scambio tra le differenze, che a maggior ragione in tempi di
crisi, possa rispondere alle spinte autoritarie e xenofobe di ministri,
sindaci &co, che invece predicano solo razzismo e intolleranza,
educandoci a forza di ignoranza già dai banchi di scuola.
Dai primi di settembre migliaia di precari della scuola sono in
moblitazione permanete, nelle scuole stanno ripartendo i collettivi e
già una volta è stata sventata una "comparsa" della Gelmini a Milano,
quando ha evitato di partecipare alla conferenza al Corriere per timore
di contestazioni.
Infatti la risposta c'è stata e l'autunno sembra preannunciarsi molto
caldo.
Ora la cosiddetta riforma Gelmini è ufficialmente in vigore nei nostri
istituti: è il momento di mobilitarsi, farlo il quanto prima, a partire
dai collettivi delle singole scuole.
Mobilitiamoci il 29 settembre
in occasione dell'appuntamento europeo di mobilitazione contro il
processo di Bologna e per la difesa dell'istruzione pubblica verso in
NoGelmini Day dell'8 ottobre, ben consapevoli che l'angusta Italia è
solo la copia (peggiorata) di un modello europeo che mira alla
cancellazione del Welfare e colpisce il futuro di tutto il continente.
Saremo nelle scuole e nelle vie della città con iniziative e
mobilitazioni, assemblee, azioni per tutto l'arco della giornata:
studenti al fianco di docenti precari e di ruolo, genitori e lavoratori
dell'università.
Intanto prepariamoci al No Gelmini Day l' 8 ottobre a Milano: un grande
corteo che dimostri ancora una volta che nelle scuole a Milano le
politiche di ignoranza non hanno futuro.
Da tutte le scuole di Milano e provincia saremo in piazza, ovviamente
da L.go Cairoli, convinti che una scuola migliore è possibile e
determinati a costruirla.
Invitiamo tutti a partecipare
numerosi giovedì 23 settembre all'assemblea pubblica del mondo della
formazione presso il cs Cantiere, per condividere appuntamenti e
moblitazioni, dentro e fuori le scuole, tra docenti e studenti.
"Ci
vogliono ignoranti, ci avranno ribelli!"
"No alle scuole della Lega, no alle scuole in cui si prega!"
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