UN LICEO MUSICALE...SENZA MUSICA!
Data: Mercoledì, 16 marzo 2005 ore 06:00:00 CET
Argomento: Comunicati


Un liceo musicale … senza musica Ennesima “vetrina” mediatica del MIUR ma, anche questa volta, gli “scaffali” presentati sono sconsolatamente vuoti. In un recente convegno di studi, incentrato principalmente sulla Istituzione del Liceo Musicale e Coreutico, sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario On. V. Aprea, il Direttore generale del settore AFAM del MIUR, dott. Civello, la prof.ssa C. Pastormerlo, direttrice del Centro di formazione per Docenti dell’Accademia Musicale “G. Marziali” di Seveso (Mi), nonché coordinatrice del gruppo di lavoro del MIUR sul Liceo Musicale e Coreutico. Dalle relazioni, in particolare del Sottosegretario, è emerso che: • La musica, in base ai nuovi piani orari consegnati anche alle Organizzazioni Sindacali all’inizio di questo mese, sarà presente nel monte ore delle discipline obbligatorie a scelta dello studente, nel Liceo classico e scientifico. • Nel liceo linguistico e in quello economico un unico docente insegnerà Arte e Musica nel monte ore obbligatorio, con l’istituzione di un’apposita classe di concorso. • Nel Liceo tecnologico un unico docente insegnerà “Italiano, Arte e Musica” nel monte ore obbligatorio, con l’istituzione di un’apposita classe di concorso. • Ciò implicherà sia la formazione di nuovi docenti che la riqualificazione dei vecchi; • I piani orari e gli OSA avranno una ulteriore versione questa settimana. • Già a partire dal prossimo anno scolastico i Licei potranno sottoscrivere convenzioni con i Conservatori per l’istituzione “sperimentale” di sezioni di Liceo Musicale. Affermazioni che lasciano molti dubbi e alcune certezze: • La musica è presente fra le discipline opzionali del liceo classico e scientifico ma, insieme a numerose altre (lingua straniera, diritto ed economia, scienze motorie ed altre scelte fra area linguistico-espressiva e matematico-scientifica) per sole, complessive, tre ore settimanali. • La proposta di creare o riconvertire docenti egualmente esperti in Italiano, Arte e Musica presuppone un’idea minimalista della preparazione degli insegnanti. Come dire, non solo si supera l’idea che per insegnare una cosa occorre conoscerla e avere gli strumenti didattici e pedagogici per insegnarla, ma arriviamo al punto che per insegnare una disciplina non è neanche necessario conoscerla approfonditamente. • Il Sottosegretario, in riferimento alla musica, ha ripetutamente utilizzato i termini “vocazione” e “talento” prefigurando, quindi, un liceo tagliato su misura per pochi, anziché utile alla diffusione della cultura musicale nel nostro Paese. In altre parole questo Ministro e i suoi più stretti collaboratori non comprendono che la musica è un “codice”, un “linguaggio” alla pari degli altri che deve entrare nella formazione di ciascun cittadino. • Quando si parla di “talento” è necessario superare l’idea del “talento innato” per passare all’individuazione di percorsi formativi che portino alla “scoperta” dei talenti. • Il giusto proposito di istituire il Liceo musicale, anche con l’obiettivo di superare la tradizionale separazione tra cultura musicale e culturale generale, non può trasformarsi nella semplice riunificazione in un luogo fisico delle discipline musicali e di quelle non musicali, ma deve significare “integrazione” in termini di obiettivi e finalità fra le “discipline” e fra i “linguaggi”. • Rimane completamente oscura quale sia l’idea di organizzazione del Liceo Musicale e Coreutico a regime: piccole sezioni sparse sul territorio o istituzioni unitarie. • E’ completamente oscuro il rapporto tra Liceo Musicale e Conservatorio. In altre parole: chi insegnerà le discipline musicali nei Licei Musicali? I Conservatori potranno continuare a istituire corsi per la fascia di età del Liceo prevedendo ancora la doppia scolarità? Insomma, superficialità e pressappochismo sono ormai degli standard per il Ministro e i suoi sottosegretari. Questioni di merito, innanzitutto, ma anche di metodo: la composizione delle oscure commissioni che elaborano OSA e supportano il Ministro sono oggetto di critica da parte degli stessi nominati: fra gli autorevoli relatori, infatti, c’è chi si è pubblicamente lamentata del fatto che nel gruppo di lavoro ministeriale non sono presenti stabilmente uno o più esperti del settore coreutico. Infine un’osservazione: nella bozza di nuovi piani di studio, presentati all’inizio di marzo alle OO.SS. (ma non pubblicata sul sito del MIUR), è prevista un’ora alla settimana di Arte e Musica, nel primo biennio e due ore nel secondo biennio e nel quinto anno. Come dire: o non sanno quello che scrivono o si tratta di un Liceo Musicale praticamente senza … musica! Roma, 15 marzo 2005





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