Usp Catania: poca trasparenza nella attribuzione dei punteggi e delle nomine del personale Ata
Data: Mercoledì, 15 settembre 2010 ore 06:55:10 CEST
Argomento: Opinioni


Sono un Assistente Amministrativo precario inserito nella graduatoria permanente personale ATA di Catania.
 Quella  che sto inviando non è solo una richiesta di aiuto ma anche un grido di rabbia per denunciare quello che accade nell’Ufficio Scolastico Provinciale di Catania, in particolare nell’Ufficio Personale ATA.
 
La vicenda, per quanto di mia conoscenza, ha inizio nell’aprile 2010, quando la stampa da notizia di casi di truffa per dichiarazioni mendaci rilasciate da taluni candidati al momento della domanda di partecipazione al concorso a titoli per incarichi e supplenze che dà origine alla graduatoria provinciale permanente Personale ATA. I fatti risalgono all’anno 2007 ma solo nel 2010 sono stati oggetto di indagine.
 
A seguito degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza si giunge all’emissione di diciotto decreti penali di condanna relativi rispettivamente a due candidati assunti a tempo indeterminato e a sedici a tempo determinato.  Gli interessati si sono opposti a questi provvedimenti e tutt’ora vi è un procedimento penale pendente.
Nelle more della definizione del procedimento penale l’Ufficio Scolastico Provinciale ha adottato diversi provvedimenti operando continui capovolgimenti di fronte, da cui si potrebbe sospettare la  volontà di non voler adottare reali provvedimenti di esclusione dalla procedura concorsuale di cui in oggetto e il tentativo, peraltro ben riuscito, di ingenerare confusione in chi, come me, ha tutto il diritto ad ottenere risposte certe e immediate.
 
Nell’emanazione della graduatoria provinciale provvisoria, in data 12/07/2010, l’USP di Catania opera una decurtazione di un “certo” punteggio (sanzione questa non prevista in nessuna norma che regola la procedura concorsuale di riferimento); già con questa operazione evidenza la concretezza degli illeciti addebitati a questi candidati, ma sorvola sul dettato legislativo che impone come unica sanzione  il licenziamento. Questa, difatti, è la sanzione che lo stesso Ufficio Scolastico Regionale prospetta debba concludere il procedimento disciplinare intrapreso. A ben vedere, però non si tratta di intraprendere o meno un procedimento disciplinare dato che i fatti contestati non si riferiscono al comportamento di questi pubblici dipendenti nell’espletamento delle loro mansioni, ma afferiscono alla corretta instaurazione del rapporto di lavoro, cioè alla presenza dei requisiti richiesti dalla legge per poter partecipare al concorso.
La graduatoria definitiva emanata in data 11/08/2010 rivede i candidati con il punteggio reintegrato. Naturalmente al momento del conferimento degli incarichi a tempo indeterminato e determinato, il 27/08/2010, questi candidati concorrono come se nulla fosse accaduto, non vengono nemmeno sospesi in via cautelare per tutelare, magari e più opportunamente,  gli aspiranti che invece rimangono esclusi dalla possibilità di ricoprire i pochissimi posti di lavoro disponibili.
Relativamente agli incarichi a tempo indeterminato l’USP ne conferisce uno con riserva nel massimo della riservatezza. Pochi giorni dopo vengo a conoscenza che è stato adottato un provvedimento di revoca dell’incarico conferito con riserva, nei confronti proprio di uno dei candidati oggetto dell’indagine di cui sopra. Sicura dell’imminenza di un provvedimento di esclusione dalla graduatoria, rimango per l’ennesima volta delusa nell’apprendere che sarebbero stati nuovamente decurtati dei punti in graduatoria (questa volta una cifra diversa dalla decurtazione operata nella graduatoria provvisoria).
 
Voglio sottolineare che durante le diverse fasi di questa vicenda sono stata, insieme ad un gruppo di colleghi, rappresentata dai legali di un’associazione dei consumatori di Catania.
 
Nonostante  le diverse istanze di  agli atti inoltrate all’USP di Catania (la prima delle quali presentata in data 17/08/2010 e ricevuta solo a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine), tutt’ora l’Ufficio Scolastico non ha consegnato le copie richieste e in queste condizioni è stato arduo, per i nostri legali, rappresentare i nostri interessi in sede di ricorso al TAR, la cui udienza si è tenuta in data 8/09/2010 e di cui siamo in attesa di conoscere l’esito. A tal proposito mi sento di sottolineare che gli interessi cui mi riferisco dovrebbero coincidere con quelli portati avanti dallo stesso Ufficio Scolastico Provinciale e,  da altri Uffici della Pubblica Amministrazione: si tratta nell’immediato di verificare le eventuali responsabilità personali dei candidati oggetto di indagine e di assumere i conseguenziali provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge (semplice no?); ma prioritariamente si dovrebbe perseguire l’interesse a garanzia dell’efficienza e imparzialità dell’azione amministrativa, quindi le eventuali responsabilità, per azioni od omissioni, delle Amministrazioni  Scolastiche coinvolte.
 
Il quadro attuale sembra questo:
il silenzio delle organizzazioni sindacali che non riescono evidentemente a schierarsi apertamente dal lato della legalità (o almeno fino ad ora non lo hanno fatto);
l’adozione di provvedimenti sanzionatori che, in quanto non previsti dalla legge, sembrano improntati al principio della imprevedibilità e non della certezza delle sanzioni;
la sensazione che sia  più facile rimbalzare le rispettive responsabilità dall’USP di Catania all’USR di Palermo (ANDATA E RITORNO), con un ulteriore passaggio della palla al giudice del procedimento penale, scaricando ulteriormente la responsabilità in attesa che il procedimento penale si definisca ovvero, con maggiori probabilità, che si prescriva;
insomma il caos totale.
 
Nel frattempo, grazie alla politica dei tagli io rimango senza lavoro, ma questo è un problema solo mio e di pochi altri che, come me, evidentemente non hanno gli agganci giusti; la cosa importante è non compromettere il posto di lavoro, conferito a tempo indeterminato o determinato a persone che, presumibilmente, hanno commesso degli illeciti.
 
Naturalmente non sta a me entrare nel merito,  anche perché considerato il riserbo fittissimo con cui l’USP di Catania tratta la vicenda continuando a limitare il diritto di accesso agli atti, posso solo operare di fantasia. Sembrerebbe che le false dichiarazioni riguardano servizi prestati in scuole non statali. Si potrebbe pensare, inoltre, che se l'indagine effettuata ha riguardato i soli inserimenti in graduatoria del 2007 e ha riscontrato un incidenza statistica molto elevata di presunti illeciti, un ampliamento degli accertamenti agli altri anni di inserimento sarebbe quanto meno opportuno.
 
Quello che posso fare è rivolgere un appello alle Istituzioni sollecitandole a intervenire per garantire che ogni P.A. adotti i provvedimenti di competenza, e che vi sia la massima trasparenza al riguardo.
Vorrei coinvolgere anche i mezzi di comunicazione per evitare che si taccia su quanto si è verificato e soprattutto su quello che dovrà verificarsi; quando sono coinvolti interessi pubblici il tentativo di mantenere certe situazioni “top secret” può ingenerare il sospetto che vi siano coinvolti interessi privati di notevole entità.
 
RingraziandoVi fin d’ora per l’attenzione e confidando nella fattiva collaborazione che richiede la vicenda si porgono distinti saluti.
 
Maria Rapisarda    mariact72@libero.it
 
Mi riservo, se richiesto e a fronte di effettivo interesse, di fornire copie degli atti inoltrati:
RECLAMO AVVERSO GRAD. PROVVISORIA PRESENTATA ALL’USP DI CT E USR PER LA SICILIA;
DIFFIDA PRESENTATA ALL’USP DI CT, ALL’USR PER LA SICILIA E AL MIUR;
ISTANZE DI ACCESSO AGLI ATTI PRESENTATE ALL’USP DI CT;
RICORSO AL TAR DI CATANIA.







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