DOSSIER CISL, PRECARI RAPPRESENTANO 15% FORZA LAVORO IMPIEGATA  
Data: Sabato, 11 settembre 2010 ore 07:38:29 CEST
Argomento: Sindacati


I docenti precari rappresentano, nella scuola, circa il 15% della forza lavoro impiegata.
I numeri di chi aspira ad un impiego stabile nell'insegnamento sono sicuramente ''grandi numeri'': 230.000 aspiranti docenti gia' abilitati e 300.000 non abilitati per un organico che e' sceso, con gli ultimi tagli, sotto le 800.000 unita' e che presenterebbe una disponibilita' teorica per assunzioni in ruolo di circa 30.000 posti.
Sono le cifre contenute nel dossier Cisl diffuso per ''un approccio serio'' alla questione dei precari nella scuola.
I tempi di attesa per un ingresso stabile nel lavoro dei 230.000 docenti abilitati sono nella maggior parte dei casi lunghi o lunghissimi: le stime del MIUR ci dicono che nel 2016 restera' ancora un 40% di graduatorie affollate o molto affollate (cioe' che richiedono 6 o piu' anni per svuotarsi).
Per quanto riguarda il Personale ATA, il dossier evidenzia come il rapporto sia meno pesante, poiche' a fronte di 73.600 aspiranti i posti teoricamente disponibili per assunzioni stabili sono circa 41.000. Per l'area ATA la priorita' su cui puntare e' certamente la riduzione della percentuale di posti coperti da personale precario, che e' oggi del 28%.
Secondo la CIsl, ''e' irrealistico fare affidamento su incrementi di organico, visto che gli obiettivi degli ultimi governi sono stati tutti orientati verso una riduzione del personale scolastico.
Tuttavia, ci sono margini per assorbire piu' rapidamente le attese di lavoro, attraverso una serie di iniziative: copertura con personale di ruolo tutti i posti vacanti (rendendo stabile il lavoro si rafforza anche a funzionalita' del servizio) ; ampliamento dell'area di posti stabili nel sostegno (sono circa 27.000 i posti per i quali oggi questa possibilita' e' esclusa a priori); creazione di opportunita' di uscita con la mobilita' verso altri comparti; politiche meno restrittive in materia di cessazioni dal servizio.
Gli interventi sugli organici - aggiunge la Cisl - vanno inoltre raccordati strettamente col turn over, per evitare la perdita di lavoro da parte dei precari e la creazione di soprannumero fra il personale di ruolo''.(ASCA)

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