Di Menna (Uil): Bene la formazione ma non creare nuovo precariato. Ora decreto
Data: Sabato, 11 settembre 2010 ore 02:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Le basse retribuzioni, il carico burocratico, il precariato rimangono le questioni critiche del nostro sistema
Quello presentato oggi dal ministro Gelmini – commenta Massimo Di Menna – è un impianto sulla formazione iniziale, condivisibile.
Ci sono tre tasselli positivi:
- mantiene l’impianto nazionale della formazione di tutti gli insegnanti d’Italia
- prevede che alla formazione iniziale degli insegnati concorrano sia l’università che l’esperienza concreta di insegnamento nelle scuole
- la programmazione degli accessi
Esprimiamo preoccupazione – continua il segretario della Uil Scuola – per la fase transitoria. Non è affrontato con concretezza il periodo ‘di passaggio’ che riguarderà i prossimi anni, considerati i tempi necessari per i primi ‘nuovi laureati’.C’è da aggiungere poi che, in quelle province, per le discipline dove sono esaurite le graduatorie permanenti dei precari, vanno subito banditi i concorsi. Altrimenti, è evidente, si sta già formando nuovo precariato che matura legittime aspettative.

Per la qualità della scuola, occorrono da subito interventi straordinari, a sostegno della scuola statale quella frequentata dal 93% degli studenti italiani e puntare sugli insegnanti, vera risorsa professionale, con un piano di incrementi retributivi, riconoscimento del merito così come hanno fatto molti paesi europei.

Le basse retribuzioni, il carico burocratico, molte volte inutile – ricorda Di Menna - scaricato sulle spalle di chi a scuola lavora ogni giorno, il precariato, sono le questioni critiche del nostro sistema da affrontare da subito. Sono quegli insegnanti che, in classe, danno l’anima per i loro studenti, a garantire il buon funzionamento del nostro sistema, senza il doveroso riconoscimento.

In questo contesto, la Uil ripropone che, nei prossimi giorni, a nomine completate, ci sia il confronto ministro-sindacati per affrontare l’emergenza precariato, a partire dalla tutela retributiva e professionale di quanti non vedono riconfermato l’incarico con la messa a punto e l’attuazione delle intese tra Miur e Regioni. L’urgenza di oggi – puntualizza il segretario della Uil scuola – è quella dei precari senza incarico rinnovato.

Occorre comunque affrontare nel suo insieme la questione del personale precario e prevedere politiche che favoriscano la stabilità e la continuità didattica: immissioni in ruolo, incarichi pluriennali, stabilità delle graduatorie, bandi di concorso per la copertura dei posti dove le graduatorie sono esaurite.

Il decreto illustrato oggi definisce le modalità per la formazione degli insegnanti, diviene ora urgente – conclude Di Menna – l’emanazione del decreto per garantire le modalità di reclutamento, che, per la Uil Scuola, devono essere di tipo concorsuale.

Massimo Di Menna
Segr. Uil-Scuola






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