Assessore provincia Perugia: “Ricorsi di incostituzionalità contro riforma”
Data: Venerdì, 10 settembre 2010 ore 07:45:56 CEST
Argomento: Istituzioni


Per cercare di salvare la scuola pubblica e il posto di lavoro di tanti precari dell'istruzione, secondo l'assessore provinciale all'istruzione e la formazione di Perugia Giuliano Granocchia, ''occorre dare una svolta'' e ''produrre un'iniziativa unitaria e forte che parta dal complesso delle Istituzioni dell'Umbria, Regione, Province e Comuni, e preveda delle concrete azioni di ricorso di incostituzionalita' contro tutti quei provvedimenti del Governo che stanno minando il diritto allo studio, pregiudicano l'offerta formativa delle nostre scuole e calpestano il diritto al lavoro ed il ruolo sociale delle professioni scolastiche''. Secondo Granocchia, ''gli effetti dei tagli e dei provvedimenti della Gelmini e di Tremonti pregiudicano dappertutto la continuita' didattica, il tempo scuola, gli interventi formativi ordinari e le attivita' laboratoriali''. Per questo dice ''non possiamo piu' rimanere inerti a guardare questa situazione e quanto sta accadendo alle nostre scuole: il grido di allarme dei dirigenti scolastici e dei docenti che riguarda oramai il complesso dell'offerta formativa nei vari gradi di istruzione degli istituti della nostra provincia non puo' rimanere inascoltato''.
L'assessore, nella nota della Provincia ha anche sottolineato che l'Italia e' agli ultimi posti in Europa per investimenti sulla scuola: "piu' precisamente e' penultima, precede solo la Slovacchia" -ha specificato - ''I dati, pesanti ma non certo inaspettati -ha spiegato Granocchia - vengono dall'Ocse, che in questi giorni ha diffuso il suo consueto report annuale sul mondo dell'istruzione. Il nostro paese spende il 4,5% del pil nelle istituzioni scolastiche, contro una media Ocse del 5,7%. Numeri che servono a confermare le mie preoccupazioni di sempre nonostante il ministro Gelmini continui in questi giorni a non battere ciglio, e anzi prova a ribaltare i dati Ocse a proprio favore. L'Italia e' inoltre ultima in classifica, per la percentuale di spesa pubblica destinata alla scuola, il 9% (rispetto a una media del 13,3%) e gli insegnanti della scuola pubblica italiana vengono pagati poco, e in particolare meno della media dei colleghi dei Paesi Ocse''. (Adnkronos)

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