Brunetta: “scuola mia” attivato da 3000 istituti. PIANO SMS GENITORI  
Data: Giovedì, 09 settembre 2010 ore 08:14:04 CEST
Argomento: Istituzioni


Sono circa 3 mila le scuole italiane che si sono iscritte spontaneamente a 'Scuola mia', il programma che "usa la rete e gli smartphone nei rapporti tra docenti, alunni e famiglie gestisce le pagelle elettroniche e la comunicazione delle assenze". Lo afferma il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che, dall'appuntamento della 'Summer School 2010' a Frascati annuncia la pubblicazione "da domani o dopodomani" della "classifica delle scuole benemerite che hanno aderito spontaneamente all'iniziativa partita piu' di un anno".  (Adnkronos)
All'inizio, spiega Brunetta, "vedrete i piu' bravi, con la speranza che qualche genitore si arrabbi e prema sulle dirigenze scolastiche per fare attivare tutto questo. Dopodiche' pubblicheremo i cattivi". Inoltre entro settembre il ministro conta di raddoppiare il numero delle scuole iscritte a 'Scuola mia' "per poi arrivare a 10mila entro la fine dell'anno" conclude Brunetta.

BRUNETTA, CONTINUA LAVORO SU ISTITUTI PER PIANO SMS GENITORI  
(ASCA)  Il ministero della PA e quello dell'Istruzione puntano ad arrivare entro la fine dell'anno ad una completa adozione, da parte delle scuole, del programma 'Scuola mia', il sistema che incentiva la comunicazione tra istituti, docenti e genitori con messaggi online o via sms. Ad annunciarlo il ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, nel corso del suo intervento alla V edizione della Summer School  promossa dalla Fondazione Magna Carta, presso Villa Tuscolana a Frascati. Attualmente, come ha spiegato Brunetta, sono iscritti solo 3 mila istituti su un totale di 9-10 mila.

Il ministro ha inoltre lodato il lavoro della collega Gelmini ed ha sostenuto la sua posizione sulla questione dei precari. ''Abbiamo una percentuale di corpo docenti per alunno tra le piu' generose dei Paesi industrializzati ma le loro performance non sono tra le migliori''. Brunetta ha poi precisato che ''non e' vero che gli insegnanti guadagnano poco: negli altri Paesi lavorano di piu' e guadagnano di piu'''. Per il ministro il problema e' che in Italia non c'e' meritocrazia e c'e' un assenteismo altissimo che implica l'uso di ''legioni'' di supplenti.

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