ATA: “TRASFORMARE la Graduatoria permanente ATA in una graduatoria a esaurimento.
Data: Mercoledì, 08 settembre 2010 ore 18:00:00 CEST Argomento: Redazione
Una soluzione da
non sottovalutare, quella di numerosi precari ATA, che chiedono ai
Sindacati dopo anni di difficile precariato, la trasformazione della
Graduatoria Permanente Provinciale ATA, in una Graduatoria Provinciale
ad Esaurimento, fino alla copertura di tutti i posti vacanti, per poter
attingere da una Graduatoria che non subisca modifiche, dove vengano
fatti salvi i diritti già acquisiti dagli aventi diritto e non come
succede in alcuni casi presumibilmente sporcata da alcuni candidati!
Se i tagli previsti dal D.L. 133/08, se le politiche di risparmio
attuate dal Governo pari a circa € 8 miliardi per la spesa pubblica, se
la non applicazione del D. Lgs. 368/01 in applicazione della Direttiva
1999/70/CE di trasformazione dei C.T.D. in C.T.I., non consentono a
tutti i candidati inclusi nella Graduatoria sopra menzionata di
beneficiare della stabilizzazione dopo tre anni o di un incarico
annuale o fino al 30 giugno, tutto ciò é anche frutto di un
sistema di reclutamento del personale ATA, ragionevolmente discutibile,
che prevede ogni anno, raggiunti i 24 mesi di servizio, l’inclusione di
nuovi candidati o l’aggiornamento del punteggio per quelli già inseriti.
Basti guardare agli anni scolastici che vanno dal 2001 a tutt’oggi.
Anni di riforme, di speranze, che non sono bastate a ridurre i tempi di
attesa per la stabilizzazione dei precari o a prevedere migliori
sistemi di reclutamento, con conseguenti ripercussioni sulle
prestazioni occupazionali, e su personale seppur motivato costretto a
cambiare sede quasi ogni anno con disagi incalcolabili.
Non sono bastati né la legge che da attuazione alla Graduatoria
Provinciale Permanente per il concorso per soli titoli (24 MESI), ne il
D.M. 75/01 per chi era in possesso di (30 giorni di servizio prestato
nello statale), dall’01/09/1997 incluso, alla presentazione della
domanda di inclusione nella Graduatoria Provinciale Permanente di II
Fascia ATA del 2001, successivamente esaurita, né i successivi
provvedimenti legislativi regionali a dare respiro ai precari.
Come si evince dalle politiche scolastiche attuate dai precedenti
Governi, compreso il Governo Berlusconi, la difficile stabilizzazione
dei precari passa anche attraverso un sistema di reclutamento che vede
ogni anno numerosi precari accedere nella citata Graduatoria dei 24
mesi, provenienti dalla Graduatoria di 3^ fascia d’istituto e che
soffiano in taluni casi il lavoro a quelli inseriti precedentemente;
Tenuto conto, anche se non é obbligatoria all’inclusione in Graduatoria
Provinciale Permanente, la scelta di 30 scuole nelle Graduatorie
d’istituto di 1^ fascia, si può anche verificare che per chi non è
beneficiario di nomina annuale, non resta che l’incarico del Dirigente
Scolastico, e salta all’occhio come sia solo questione di fortuna
essere nominato da uno dei 30 Dirigenti Scolastici che fanno
riferimento all’indicazione delle 30 scuole indicate dal candidato, e
non in base all’effettivo punteggio maturato dal candidato ai fini
dell’incarico annuale.
Ahimè, una guerra tra poveri!
In definitiva non meno di circa 20 candidati l’anno, che il più delle
volte hanno maturato servizi anche in scuole non statali, e a ragion
del vero, come in occasione dell’indagine effettuata dal Nucleo di
Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di recente su alcuni di
loro, sotto i riflettori della Procura della Repubblica, della Guardia
di Finanza stessa, con risvolti ancora tutti da vedere, circa presunti
reati di falso e truffa aggravata allo Stato a danno
dell’Amministrazione e dei colleghi e con la beffa che alcuni di loro
sono già di ruolo, mentre diversi assistenti amministrativi, non
possono beneficiare neanche di un incarico annuale nonostante siano
inseriti nella Graduatoria Permanente da diversi anni e con punteggi
verosimilmente veri, dovendosi accontentare di una eventuale supplenza
del Dirigente Scolastico.
“Assolutamente vergognoso!”
Uno schiaffo alla società civile, a quella che vuole risposte ai tanti
problemi del quotidiano, a quella crescente ricerca di crescita
affidata ai valori morali e religiosi, ai valori della legalità di cui
questa Regione ne è valida testimonianza, avendo sacrificato eroi
indimenticabili, ma che si tramuta spesso in gravi ingiustizie.
Non si può lasciare a casa neanche un solo assistente amministrativo, e
mi permetto di sottolineare in questo intervento l’importanza che
assume anche la figura del Collaboratore Scolastico, fin troppo
umiliata e di cui ho avuto modo di constatarne, nelle mie esperienze
precedenti, il prezioso contributo all’esercizio di sorveglianza e
apertura delle scuole, supporto amministrativo e pulizia delle scuole
in cui ho lavorato.
Mario Di Nuzzo
redazione@aetnanet.org
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