Assistenti Amministrativi sarà “Futuro e libertà” anche per loro ?
Data: Martedì, 07 settembre 2010 ore 03:00:00 CEST
Argomento: Redazione


E se la protesta dei precari è “sacrosanta”, come dice l’Onorevole Gianfranco Fini, e se si potevano evitare i tagli che hanno messo in ginocchio tanti precari, mettendo a repentaglio l’ordine pubblico garantito dalle forze dell’ordine, così come appreso dai mass-media, perché questo licenziamento di massa!
allora c’è da dire che l’abuso di contratto a tempo determinato che si perpetua ormai da tempo sulla pelle di questi “prigionieri politici” chiamati precari, e che non trova valide giustificazioni, mascherato all’occorrenza, come una manovra correttiva del Governo nel rispetto dei vincoli di bilancio dettati dalla Commissione Europea, che in tempi molto recenti ha chiesto al Governo italiano “chiarimenti sull'applicazione della normativa agli ausiliari tecnici amministrativi delle scuole pubbliche”, lascia pensare che i soldi si sarebbero potuti trovare.
in tempi molto recenti ha chiesto al Governo italiano “chiarimenti sull'applicazione della normativa agli ausiliari tecnici amministrativi delle scuole pubbliche”, lascia pensare che i soldi si sarebbero potuti trovare anche attraverso altre fonti attutendo gli effetti sui bilanci di famiglie per lo più monoreddito i cui stipendi lordi di € 1.000,00 - 1.200,00 servono a sopravvivere, investendo semmai in ricerca, formazione, sicurezza nelle scuole e stabilizzando i precari con almeno tre anni di servizio ai sensi della Direttiva  1999/70/CE, recepita dal D. Lgs. 368/01, attraverso un piano pluriennale di assunzioni, come previsto dalla precedente Finanziaria Prodi.
Sarà futuro e libertà?
lo chiedono i circa 100 precari amministrativi ATA di Catania inclusi in Graduatoria Provinciale Permanente di 1^ Fascia rimasti senza lavoro dall’01 settembre all’Onorevole Gianfranco Fini, che sta creando non poche fibrillazioni nell’attuale Governo e a tutti gli esponenti politici e sindacali a cui sta a cuore la causa dei precari, e della scuola in genere, senza strumentalizzazioni politiche di alcunché, perché la scuola appartiene a tutti!.
Quanto emerge dalla risposta che il Commissario Europeo per l’Impiego, Laszlo Andor ha inviato al Deputato Europarlamentare Rita Borsellino, che mesi fa aveva presentato un’interrogazione sulla situazione contrattuale del personale ATA non lascia dubbi:
“La Commissione dice la Borsellino ha ricordato che l’Italia, nel recepire la Direttiva del ’99 sul lavoro a tempo determinato, “ha previsto che uno o più contratti di durata superiore ai tre anni siano considerati contratti a durata indeterminata”.
La Commissione Europea continua - conferma che la maggioranza dei dipendenti che appartengono alla categoria del personale ATA hanno maturato il diritto alla conversione del loro rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Pertanto, non si spiega come migliaia di ausiliari delle nostre scuole continuino a lavorare in una sorta di “precariato a vita”. Da qui, la decisione di Bruxelles di inviare una richiesta di chiarimenti al Governo italiano. Quello del precariato è un fenomeno tutto italiano che contrasta con i più elementari principi della nostra Costituzione e con le norme europee.
E’ naturale pensare che numerosi precari si rivolgano al Giudice del lavoro per farsi riconoscere un diritto maturato da tempo, ma fa male pensare che un diritto debba essere guadagnato attraverso vie legali con aggravi di spesa e con danni morali e materiali incalcolabili, mentre in taluni casi i furbi la fanno franca.
A tali affermazioni sarebbe il caso che la politica desse una risposta, concreta, inequivocabile e veloce per restituire credibilità e certezze.
Non si può più restare indifferenti alle numerose proteste e critiche giunte da autorevoli attori mediatici. Restituire dignità ai precari e alla scuola deve diventare una delle priorità all’O.d.G. nel rispetto del dettato Costituzionale e dei vincoli previsti dalla Commissione Europea.


Mario Di Nuzzo

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